Il Comitato Fratelli d’Italia di Marsala, guidato dall’Assessore Avv. Michele Milazzo e il Consigliere comunale Dott. Pino Ferrantelli, risponde con un secco “NO” al dislocamento delle scorie radioattive in Sicilia.
Fratelli D’Italia, congiuntamente al proprio dissenso, vuole promuovere un’azione di sensibilizzazione e d’informazione sul delicato tema del “Nucleare” e ciò che ne consegue. Ecco la nota integrale.
La Vice Presidente del Circolo FDI Sabrina Ferrara sottolinea che:
Nel CNAPI, “Carta nazionale delle aree più idonee“, la SOGIN, la società pubblica di gestione del nucleare, identifica la Sicilia, insieme ad altre sei regioni, come territorio potenzialmente idoneo alla costruzione di un deposito nucleare in cui seppellire in sicurezza le scorie radioattive presenti in Italia. Sono quattro i siti segnalati, per la Sicilia, nelle province di Trapani, Palermo e Caltanissetta (Trapani, Calatafimi-Segesta, Castellana Sicula, Petralia Sottana, Butera).
L’ipotetico deposito prevedrà lo stoccaggio di rifiuti nucleari a bassa e intermedia attività.
Le scorie ad attività intermedia includono quei materiali con un'attività sufficientemente alta da dover essere schermati durante il trasporto. Sono inclusi resine, fanghi chimici, rivestimenti metallici del combustibile nucleare e materiali derivanti del decommissioning degli impianti nucleari. Prima dello smaltimento di solito questi rifiuti sono inglobati in una matrice di cemento o bitume. Per queste scorie sono previsti migliaia di anni affinché la radioattività sia tale da non rappresentare più un rischio per l’uomo e per l’ambiente
I rifiuti a bassa attività sono tutti i rifiuti la cui attività è sufficientemente bassa da non richiedere schermature nell'essere maneggiati, ma è comunque superiore alla soglia di attività necessaria a declassarli fra i rifiuti comuni. Queste scorie sono di solito prodotte dagli ospedali, dall'industria o anche dal ciclo di processamento del combustibile fissile. Il tempo affinché queste scorie siano innocue può arrivare fino a 300 anni.
In base ai Criteri di Esclusione e i Criteri di Approfondimento stabiliti da ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) per la localizzazione di un impianto di smaltimento superficiale di rifiuti radioattivi a bassa e media attività, la Sicilia non soddisfa la maggior parte di quelli previsti.
Vogliamo infatti sottolineare che Tali Criteri riguardano e tengono conto di:
- stabilità geologica, geomorfologica ed idraulica dell’area al fine di garantire la sicurezza e la funzionalità delle strutture ingegneristiche da realizzare secondo barriere artificiali multiple;
- confinamento dei rifiuti radioattivi mediante barriere naturali offerte dalle caratteristiche idrogeologiche e chimiche del terreno, atte a contrastare il possibile trasferimento di radionuclidi nella biosfera;
- compatibilità della realizzazione del deposito con i vincoli normativi, non derogabili, di tutela del territorio e di conservazione del patrimonio naturale e culturale;
- isolamento del deposito da infrastrutture antropiche ed attività umane, tenendo conto dell’impatto reciproco derivante dalla presenza del deposito e dalle attività di trasporto dei rifiuti;
- isolamento del deposito da risorse naturali del sottosuolo;
- protezione del deposito da condizioni meteorologiche estreme.
Il coordinatore di FDI di Marsala, Dott. Piero De Vita, congiuntamente all’espressione del Direttivo e degli iscritti al circolo, risponde:
NO perché la Sicilia è un’isola altamente sismica ed è intuibile il potenziale inquinamento che potrebbe essere causato da eventuali fuoriuscite di radiazioni per danni causati ai contenitori di scorie per effetto di scosse di terremoto;
NO perché la Sicilia basa la gran parte della sua economia su un territorio unico in termini di coltivazione di prodotti tipici autentici che devono essere valorizzati e non subire un indebolimento della “qualità percepita” che sicuramente si trasmetterebbe nell’immaginario collettivo a causa della presenza delle scorie radioattive;
NO in quanto in Sicilia paghiamo già dei “costi sociali” abbastanza elevati causati dalle inefficienze delle vie di comunicazione, dai disservizi generalizzati, dalla presenza della malavita organizzata che purtroppo non attirano turismo. A questi elementi negativi aggiungiamo nel nostro territorio anche la presenza delle scorie radioattive? Di certo non è un investimento che possa attrarre turismo;
NO perché la Sicilia vuole tutelare il proprio patrimonio naturale.
NO perché in Sicilia vuole proteggere i propri luoghi d’interesse archeologico e storico.
NO perché vogliamo proteggere le generazioni future.
Noi siciliani e noi di Fratelli d’Italia pretendiamo l’inviolabilità della nostra terra; terra ricca di storia, di scorci naturali unici, terra che vuole rinascere e crescere sfruttando le risorse del territorio.
La Sicilia NON DIVENTERA’ il cimitero nucleare d’Italia.