“Prevalga il buonsenso, e si mettano da parte gli egoismi”. Genitori e associazioni intervengono sull'assurda situazione che stanno vivendo gli studenti disabili delle scuole superiori della provincia di Trapani che da inizio anno non vedono garantito il diritto allo studio.
E questo perchè gli oltre 270 assistenti all'autonomia e alla Comunicazione della provincia di Trapani non hanno ancora preso servizio per una diatriba burocratica tra la cooperativa che gestisce il servizio e il Libero Consorzio Comunale di Trapani (come abbiamo raccontato qui). Una situazione che sta penalizzando molto ragazze e ragazzi con disabilità motorie e cognitive. A questo proposito la presidente dell'Associazione “Luce dopo di Noi”, Anna Elena Vattiata, e il presidente del Consiglio d'Istituto del I-T.T. "G.B. Amico e Calvino" ed IPSIA "Monteleone" di Trapani, Nicolò Milana, scrivono in una nota tutto il loro disappunto per una situazione in cui gli studenti disabili si sentono ancora una volta dimenticati.
Abbiamo appreso dagli Uffici competenti del Libero Consorzio dei Comuni che i 278 Assistenti alla Comunicazione che garantiscono il servizio agli alunni svantaggiati potatori di Handicap degli Istituti d’Istruzione Superiore della Provincia hanno sottoscritto un contratto il 07/01/20 ma non hanno ancora iniziato a lavorare per un contenzioso con la Cooperativa affidataria del servizio che non intende retribuire gli operatori pur avendo incassato i soldi dell’appalto regolarmente!! Gli AsaCOM, per chi non lo sapesse, figura professionale prevista dalla legge 104/92 sono una garanzia del concreto ed effettivo diritto allo studio, dell'integrazione dello studente con disabilità instaurando con esso una relazione educativa ed aiuta l’alunno ad accrescere e sviluppare le proprie potenzialità anche con interventi domiciliari. La legge 104 prevede accordi di programma finalizzati "alla predisposizione, attuazione e verifica congiunta di progetti educativi, riabilitativi e di socializzazione individualizzati, nonche' a forme di integrazione tra attivita' scolastiche e attivita' integrative extrascolastiche". Siamo ancora lontani in Sicilia da questa cultura della socializzazione ma chi fa assistenza all'autonomia e alla comunicazione opera ad personam e collabora in team alle altre figure educative ed assistenziali secondo quanto stabilito nel Piano Educativo Individualizzato e diventa un punto di riferimento sociale e culturale per i ragazzi che soffrono un’ innegabile emarginazione sociale.
Ci troviamo di fronte al classico caso dei due litiganti senza però un terzo che gode, purtroppo, da un lato i lavoratori legittimamente creditori di stipendio (da quattro a sei mensilità) che hanno avviato una vertenza sindacale con messa in mora e avvio delle procedure esecutive nei confronti della Cooperativa affidataria e dall’altro la cooperativa che, pare, sia disposta a mettere sul piatto limitate mensilita che le organizzazioni sindacali non vogliono ovviamente accettare. Nel mezzo della controversia ci stanno ben 278 ragazzi con le loro famiglie ed i loro problemi che sono costretti a rinunciare alle attività didattiche e di socializzazione in presenza nelle scuole . Si tratta di PERSONE, non di numeri astratti né di interessi di una sola parte da tutelare ma di soggetti deboli e fragili socio-psicologicamente. La vicenda assume toni grotteschi, se si considera che i soldi sono stati impegnatii e incassati nell’anno precedente e che, a sentire la versione degli Uffici competenti, in bilancio si possono impegnare le somme per il primo trimestre del 2021 che la cooperativa, probabilmente, continuerà a riscuotere.
Ci chiediamo, da genitori e cittadini, se sia ammissibile una siffatta interruzione di questo importante pubblico servizio per interessi di bottega, ed ancora, se sia possibile che la Pubblica Amministrazione, pur avendo accertato la distrazione di fondi destinati in un capitolo di spesa al pagamento di un servizio di assistenza a soggetti svantaggiati per garantire il diritto allo studio sancito dalla costituzione accetti che quegli stessi fondi di quel capitolo siano stati impiegati per altri fini, pur onorevoli che fossero. Facciamo un appello, dunque, a tutte le parti in causa perché prevalga il buon senso, si mettano da parte gli egoismi e si metta al centro il DIRITTO ALLO STUDIO e LA PERSONA con le sue fragilità ed esigenze.