Sono ormai "contagiosi" i casi di furbetti dei vaccini, in Sicilia e in tutto il Paese. L'ultimo caso arriva da Scicli, in provincia di Ragusa, dove quattro politici, tra cui un sindaco in carica e familiari di dirigenti medici dell'Asp di Ragusa, avrebbero “scavalcato la fila” per il vaccino covid facendosi somministrare la prima dose dell’antidoto al coronavirus pur non essendo in lista.
Insomma categorie di persone non appartenenti a quelle indicate per la prima fase della campagna vaccinale. Su quanto accaduto stanno indagando i carabinieri del Nas con una indagine che mira a da accertare la trasparenza delle procedure applicate dalle autorità sanitarie locali.
La vicenda riguarda il centro di vaccinazioni dell'Asp di Scicli. Le proteste erano divampate non appena resa nota la notizia e a protestare è stato ancche il sindaco di Scicli che si era rivolto all’Asp, l'azienda sanitaria provinciale aveva ammesso che vi erano state vaccinazioni non previste ma aveva giustificato il fatto con l’obiettivo di non sprecare dosi.
Le persone che hanno avuto il vaccino l’hanno fatto per contribuire a utilizzare al più presto le fiale scongelate, che altrimenti sarebbero andate perse, perché alcune persone in lista non si erano presentate”, ha detto il manager dell’Asp di Ragusa, Angelo Aliquò.
Molti dei vaccinati sono politici locali informati in via preferenziale e che, dopo una chiamata, si sono presentati immediatamente sul posto per avere il vaccino. Per questi episodi è stato già rimosso Claudio Caruso, responsabile del centro vaccinazione di Scicli.