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16/01/2021 00:40:00

Grillo, Di Girolamo e l'inferno del consiglio comunale

 Massimo Grillo come Alberto Di Girolamo? È il dubbio dell'osservatore, e non solo per ciò che riguarda alcuni provvedimenti assunti dal neo sindaco ed oggetto di critiche o quantomeno discutibili e fatte presenti nell'ultimo consiglio comunale.

Il primo riguarda il famigerato portavoce, su segnalazione di Assostampa che ha fatto notare che il dott. Renato Polizzi non aveva i requisiti non essendo giornalista, ha revocato la nomina, non volendo comunque rinunciare alla collaborazione col Polizzi nei prossimi giorni si troverà la modalità per "inquadrare un rapporto con lo stesso e l'ente comune " .

Si ironizza trattandosi di un "rapporto" si suggerisce pagina 777 del kamasutra, ops si perdoni del televideo. Il vulnus con l'assise è non aver condiviso la scelta, lo afferma F. Coppola che ritiene la nomina inopportuna e irrispettosa, perché lo stesso ha informato la città che necessitano lacrime e sangue, che saranno fatte scelte impopolari, che fa firmare un documento sulle luminarie natalizie populista (perché lo abbia firmato è uno dei misteri della fede) spende 30mila per il portavoce, il sindaco nella replica lo informa della revoca. Fici conferma l'assenza di condivisione in relazione alla vicenda del trasferimento al vecchio tribunale dell' ITET Garibaldi e l'accordo raggiunto in tal senso tra amministrazione e Libero consorzio comunale di Trapani. Ringrazia Sturiano per aver coinvolto i capigruppo consiliari sulla vicenda Marsala zona rossa. Sturiano riferisce a Fici che non esiste una convenzione sull'ITET. Un suggerimento serio al sindaco, lo ha verificato il neo consigliere Marino, ad oggi il presidente di sala delle lapidi è un difensore dell'amministrazione. Sindaco lei ha affermato che non è avvezzo ai lavori d'aula. Mi creda si tenga amico politicamente Sturiano, altrimenti la disponibilità attuale diverrà un miraggio, e palazzo VII aprile per lei sarà come i "giardini del diavolo" di El Alamein nella seconda guerra mondiale. E oltre ad essere come l'ex sindaco accusato di non collaborare con l'assise, per sopravvivere la diserterà come fece negli ultimi due anni per la sua igiene mentale il suo predecessore.


Vittorio Alfieri