Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, questa mattina ha incontrato i giornalisti spiegando come mai la Sicilia è zona rossa.
"i dati sono allarmanti e purtroppo non c'è altra soluzione" perché, spiega, "non si può giocare con la vita e la salute delle persone". "Sul fronte scolastico torneranno a scuola i ragazzi delle elementari e della prima media, per tutte le altre scuole di ogni ordine e grado varrà la didattica a distanza". Il presidente della Regione Siciliana si dice "convinto che l'ordinanza senza le misure di vigilanza e senza le necessarie sanzioni rischia di essere inutile" e per questo rivolge "un appello a prefetti e sindaci affinché forze dell'ordine e polizia municipale possano essere mobilitata per questo tipo di attività".
"Se fra due settimane i dati non ci dovessero convincere, stabiliremo misure maggiormente restrittive e chiuderò anche le scuole primarie e le prime classi della media. E questo nessuno potrà impedircelo. Allo stato non sono le scuole il focolaio però se il dato non cala tutto quello che sarà necessario sarà fatto".
Se la zona rossa non dovesse funzionare, la Regione Siciliana attuerà misure ancora più rigorose e prorogherà il provvedimento. Lo ha annunciato il governatore, Nello Musumeci, sottolineando che "se le misure non vengono osservate e se nessuno controlla e sanziona non otterremo alcun risultato. C'è una minoranza di siciliani che per incoscienza o per altro non rispetta le regole causando grandi sacrifici sociali ed economici a tutti gli altri". Il presidente Musumeci, sulle polemiche per la zona rossa in Sicilia, è intervenuto parlando dell'Isola come di "una terra Pirandelliana dove c'è chi la vuole cotta e c'è chi la vuole cruda. C'è sempre qualcuno che si lamenta, ma noi tiriamo dritto per tutelare salute e vite". Il governatore ha ricordato che "la Sicilia è la prima regione italiana per numero di vaccinazioni" e che le decisioni sulla zona rossa sono state adottate dopo "un attento esame con gli assessori Razza e Lagalla dei parametri del contagio. La possibilità di adottare misure per ridurre l'impennata dei contagi, che ha seriamente preoccupato il governo e il sistema sanitario regionale: è una decisione sofferta e a lungo meditata. Non è una scelta dettata da spinte emotive".