Con un Consiglio dei ministri durato dalle 21.55 alle 23.15, il Consiglio dei ministri ha emanato un nuovo decreto legge che proroga lo stato d’emergenza sanitaria fino al 30 aprile.
Inoltre:
• il divieto di spostarsi tra regioni (anche se gialle) è esteso fino al 15 febbraio;
• fino al 5 marzo rimangono le zone colorate, il coprifuoco alle 22 e i limiti di spostamento tra abitazioni private;
• viene istituita la zona bianca: ci finiranno le regioni che abbiano registrato meno di 50 casi ogni 100 mila abitanti per almeno tre settimane di fila
«Nelle regioni che otterranno l'ingresso in zona bianca verranno sostanzialmente abolite tutte le restrizioni. Resterà obbligatorio l'uso della mascherina sempre e il distanziamento ma gli spostamenti saranno totalmente liberi, non si dovrà più rispettare il coprifuoco dalle 22 alle 5, bar e ristoranti torneranno ad aprire la sera, aperte tutti i negozi e i centri commerciali nel weekend e fine delle restrizioni anche per il mondo dello sport con la riapertura di palestre, piscine, sport di squadra e di contatto e riapertura anche per cinema, teatri, musei, mostre, convegni, fiere» spiega Repubblica.
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Ieri il ministro della Salute Roberto Speranza ha presentato il nuovo decreto alla Camera. La risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del ministro è stata approvata dall’aula con 295 voti a favore, 220 contrari e sette astenuti.
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Questa mattina alle nove ci sarà un incontro tra governo e regioni.
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«Domani l’Istituto superiore di sanità renderà noto il monitoraggio settimanale che consente di stabilire il livello di contagio e quello di rischio. Subito dopo Speranza firmerà l’ordinanza che assegna la valutazione degli scienziati e la fascia. Tra le regioni che rischiano di andare in arancione Lazio, Liguria e Marche, Puglia, Molise, Umbria, Sardegna e Veneto. La Lombardia a rischio rosso» scrive il Corriere della Sera-
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Per compensare i danni di una chiusura così prolungata, il governo oggi chiederà alle Camere di autorizzare un nuovo scostamento di bilancio. Si parla di 25-30 miliardi di debito, che dovranno finanziare nuovi ristori.
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