Tanti focolai domestici, familiari per meglio dire, alla base dell’aumento dei casi Covid in città.
Sono numerose le famiglie imparentate tra loro, non conviventi, che sono completamente, o quasi, positive al Covid. In molti casi alla base di tutto c’è il non aver prestato attenzione alle regole di distanziamento sociale durante le festività natalizie, e nonostante i divieti e i suggerimenti diversi nuclei familiari non hanno rinunciato ai tradizionali momenti di convivialità allargati per le feste natalizie.
Ma c’è anche un altro focolaio che in questi giorni sta creando una certa preoccupazione dalle parti di Birgi. Si tratta del Santuario Madonna di Fatima di Birgi e che vede positivi al Covid non solo sacerdoti e suore, ma anche “laici” che appartengono alla comunità del santuario. Ieri, domenica, il santuario ha ripreso le attività eucaristiche, dopo una approfondita sanificazione.
Però qualcosa in più emerge su quello che (non) sarebbe stato fatto nelle scorse settimane al santuario di Birgi. Pare, infatti, che anche dopo il primo caso covid nella cerchia ristretta delle persone del “gruppo famiglia” del santuario, le attività siano continuate.
In particolare la prima metà di dicembre scopre di essere positiva al Covid una signora che appartiene al coro della parrocchia. Nonostante questo le attività del coro, e non solo, non si interrompono per precauzione. Ad esempio viene organizzato per il 16 dicembre un incontro formativo in santuario, con una psicologa, invitando tutte le persone della comunità parrocchiale, circa 150. Non sappiamo quanti vi hanno partecipato, ma è singolare che pochi giorni dopo la notizia della positività di una persona interna al gruppo ristretto della chiesa, un’appartenente al coro, non si siano interrotte le attività per precauzione. In più l’attività del coro è continuata fino a pochi giorni prima di Natale. Poi qualche giorno dopo si ferma tutto.
Tra sacerdoti e suore sono otto i positivi al Covid del santuario, più la “benefattrice”, la signora che si prende cura del santuario, e altri appartenenti alla comunità della parrocchia.
Non si sa, ovviamente, in che modo sia partito questo focolaio all'interno del Santuario, e tante voci girano nella comunità di Birgi. Proprio per rispondere al chiacchiericcio Padre Bruno, parroco del Santuario, ha realizzato questo video.
E’ importante questa storia perchè ci fa capire che il virus si nasconde anche in luoghi che noi riteniamo “sicuri”, anche in circostanze familiari. E che in questi ambiti si sono generati molti dei focolai che si stanno registrando in questi giorni in giro per la provincia.
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