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09/01/2021 06:00:00

Covid. Scuole chiuse e nuove restrizioni in Sicilia. Altra impennata di contagi nel Trapanese

Il Natale passato a non rispettare le regole anti-Covid ha fatto schizzare in questi giorni i contagi in Sicilia. La conseguenza? Nuove restrizioni. E la più dolorosa è quella della chiusura delle scuole, anche per i più piccoli.


Ieri il governo regionale ha ottenuto dal Ministro della Salute l’ok per la zona arancione in Sicilia fino al prossimo Dpcm. Zona arancione, anche se Musumeci aveva chiesto quella rossa. Nel frattempo la Sicilia si avvicina al record di nuovi contagi in un giorno, superando i 1800 casi in 24 ore. Nel frattempo la provincia di Trapani torna a superare quota 2 mila attuali positivi al Covid.


La nuova ordinanza
«C’è un solo rimedio, purtroppo, per evitare l’ulteriore crescita dei contagi in Sicilia: adottare misure restrittive, tenendo conto anche delle indicazioni arrivate dal Comitato tecnico scientifico regionale».
Lo annuncia il presidente della Regione Nello Musumeci, dopo il confronto avuto in mattinata con il governo centrale, durante il quale è stata rappresentata «questa nostra preoccupazione e condivisa la necessità di anticipare l’entrata in vigore della “zona arancione”, che, comunque, sarebbe stata dichiarata da Roma nelle prossime giornate. Una decisione che ci fa guadagnare una settimana di tempo, in un quadro nazionale e internazionale di crescita esponenziale del contagio».
Alle consuete regole previste dal Protocollo nazionale per la “zona arancione”, nell’ordinanza firmata dal presidente Musumeci, d’intesa con l’assessore alla Salute Ruggero Razza, sono state aggiunte delle misure ancora più restrittive. Ecco quali.

Controlli per chi arriva in Sicilia - Vengono mantenuti i controlli per i passeggeri in arrivo nell’Isola (registrazione obbligatorio sul sito dedicato e tampone rapido), così come la riduzione dei voli da e per la Sicilia.


Misure per gli esercizi commerciali - Previste misure di distanziamento interpersonale negli esercizi commerciali, con la previsione di screening per gli operatori. I sindaci hanno la facoltà di regolamentare l’accesso nelle zone commerciali per evitare gli assembramenti.


Sospensione attività didattiche - Prevista la sospensione delle attività didattiche in presenza fino al 16 gennaio per le scuole elementari e medie inferiori e fino al 30 gennaio per gli istituti superiori. Analoghe disposizioni potranno essere adottate da parte della Conferenza dei rettori. Prosegue normalmente, invece, l’attività in presenza per nidi, asili e scuole dell’infanzia.

«Sono certo – afferma Musumeci - che tornerà a prevalere la responsabilità collettiva. Sarebbe assurdo se per la indisciplina di una minoranza si dovessero pagare, ancora, costi sociali ed economici enormi. Una parte importante, come sempre, per garantire l’effettività di queste misure – conclude il presidente della Regione – è affidata alle Forze dell’ordine. Auspico pertanto che vi sia una maggiore presenza, con il ricorso a tutto il personale disponibile, anche delle associazioni di volontariato della Protezione civile regionale».

 

 

 

La scuola
Sospese le attività didattiche in presenza per gli istituti scolastici superiori della Sicilia fino al 30 gennaio, stesso provvedimento valido, invece, dall’11 al 16 gennaio per le scuole primarie e secondarie di primo grado. Anche in questo caso sarà attivata la didattica a distanza. I bambini degli asili nido e delle scuole dell'infanzia invece potranno tornare in aula: in questo caso non è prevista alcuna sospensione. Sono queste le decisioni assunte dalla task force regionale sul tema scuola che si è riunita a Palazzo Orleans.

“Riunione lunga, importante, molto partecipata sotto il profilo delle rappresentanze istituzionali, sindacali, studentesche, del mondo della formazione, della scuola, dei genitori e delle famiglie. Devo dire che c’è stata più che una sostanziale adesione alla proposta della Giunta regionale di governo, nel senso che tutti hanno ravvisato il rischio sanitario esistente e la necessità di fare un provvisorio passo di lato per potere fare più passi avanti e dare continuità all’anno scolastico”. Lo ha detto l’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla al termine della riunione.

Per le scuole elementari e medie, dunque, da lunedì 11 al 16 gennaio sarà prevista la didattica a distanza, per poi ritornare in presenza da giorno 18. Per i ragazzi delle scuole superiori, invece, si continuerà con la dad fino al 30 gennaio. Al momento è previsto il rientro in classe solo di metà dell’utenza studentesca a partire dal primo febbraio, fatte salve nuove eventuali misure di contenimento che saranno eventualmente decise in base all’andamento dei contagi. Ammessi comunque in presenza, indipendentemente dai periodi di sospensione, gli alunni portatori di disabilità o di bisogni educativi speciali.

“Alla fine, si è confermato che le aule scolastiche non sono sedi di generazione del contagio e quindi le scuole sono, sulla base dei dati oggettivi, relativamente sicure ma è ciò che gira attorno alla scuola che può determinare, soprattutto nelle scuole superiori, un problema – ha aggiunto l’assessore Lagalla - Ecco perché il periodo di sospensione della didattica in presenza per le scuole superiori resta determinato più lungo di quello che invece prevediamo per le scuole primarie e secondarie di primo grado, mentre invece per non interrompere una funzione sociale fondamentale anche nel rispetto delle famiglie diamo continuità agli asili nido, asili e scuole dell’infanzia. Riteniamo che sia una fase di mediazione alta della politica, che contempera le esigenze sanitarie, le esigenze di istruzione e le esigenze sociali”.

“Si è trovato un itinerario giusto, in cui rispetto alla situazione in crescita e preoccupante in atto da qualche giorno, si è deciso di rinviare al primo febbraio la riapertura delle scuole superiori, le altre al 18 gennaio poiché entro una settimana a partire da ora si potrà notare se alcuni comportamenti dei cittadini durante le vacanze porteranno ad un ulteriore aumento”, ha spiegato il professore Adelfio Elio Cardinale alla guida della task force regionale.

 

 


La situazione in Sicilia
La Sicilia registra un altro bollettino preoccupante sul fronte Coronavirus. Ieri si sono registrati 1842 i nuovi casi. Un dato vicino al record assoluto di novembre, quando ne furono registrati 30 in più.
I casi di ieri sono stati registrati su 10.587 tamponi processati. Il tasso di positività torna a salire al 17,4%, secondo in Italia solo a quello del Veneto.
I morti di ieri sono stati 35, che fanno salire il conto delle vittime dall'inizio della pandemia a 2664.
I casi totali registrati sull'Isola da inizio epidemia sono 104.483. In un giorno si sono registrati 840 guariti, che portano il totale a 62.147. Gli attuali positivi invece aumentano di 967 unità toccando quota 39.672. Negli ospedali crescono i ricoverati: 1.246 quelli in regime ordinario (un incremento di 18 pazienti) mentre in terapia intensiva si arriva a 200 (+4).

 



La situazione in provincia di Trapani
Vediamo di quanto avanza il coronavirus in provincia di Trapani ieri, 8 Gennaio 2021.
Il contagio sale. C'è una nuova vittima.
Ecco i dati per città: Alcamo 203, Buseto Palizzolo 8, Calatafimi Segesta 6, Campobello di Mazara 31, Castellammare del Golfo 47, Castelvetrano 100, Custonaci 8, Erice 144, Favignana 22, Gibellina 53, Marsala 475, Mazara del Vallo 434, Paceco 47, Pantelleria 6, Partanna 36, Petrosino 21, Poggioreale 1, Salaparuta 6, Salemi 3, San Vito Lo Capo 8, Santa Ninfa 2, Trapani 392, Vita 2, Valderice 115.
Il totale positivi attualmente è di 2.170, più di 264 rispetto a giovedì. C'è anche una vittima in più, e il totale dei morti arriva a 148.
I guariti sono 4.773.
I ricoverati in terapia intensiva sono 9, quelli ricoverati negli altri reparti Covid, 138. Si è liberato un posto rispetto a giovedì.
I tamponi effettuati (dato parziale) sono 670, i test per la ricerca dell’antigene, 434.

 

 

I dati italiani
17.533 i nuovi positivi al coronavirus in Italia ieri con 140.267 tamponi effettuati, secondo i dati del ministero della Salute. Le vittime sono 620. Giovedì i nuovi casi erano 18.020 su 121.275 tamponi. I decessi sono dunque in aumento rispetto agli ultimi giorn.
Il tasso di positività è del 12,5%, in calo di 2,3% rispetto al 14,8% di giovedì. In totale da inizio epidemia i casi sono 2.237.890, le vittime 77.911. Attualmente sono positive 570.389 persone, 666 meno di giovedì.
Sono invariati i pazienti in terapia intensiva, nel saldo giornaliero tra ingressi e uscite. In totale i ricoverati in rianimazione sono 2.587. Gli ingressi giornalieri sono 187. I ricoverati nei reparti ordinari invece aumentano di 22 unità, portando il totale a 23.313. I vaccinati ieri in tutta Italia sono 413.121 dall’inizio della campagna.

 

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Native | 2024-07-16 09:00:00
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