Il prestigioso riconoscimento assegnato dalla Guida Vini d’Italia del Gambero Rosso, premia un processo virtuoso che ha consentito all’azienda guidata dalla famiglia Di Gaetano di diventare la prima cantina Carbon Neutral in Italia.
Salvaguardia ambientale e utilizzo responsabile delle risorse naturali: questi due degli obiettivi primari perseguiti da Firriato, storica cantina siciliana, capace di integrare in modo sapiente ed equilibrato, il tema della sostenibilità all’interno della propria filosofia produttiva.
Il premio Viticoltura Sostenibile, tra i prestigiosi riconoscimenti assegnati dal Gambero Rosso, rappresenta infatti il coronamento di un percorso lungimirante e avvincente, cominciato sin dagli albori e che, nel 2021, troverà la sua definitiva consacrazione.
“Un traguardo importante – afferma Federico Lombardo di Monte Iato, chief operating officer di Firriato dal 2012 - in linea con il sentire intimo e la storia dell’azienda, che premia e avvalora gli sforzi profusi in questi anni e, nello stesso tempo, ci spinge a proseguire all’insegna di un’agricoltura e un’enologia sostenibile”.
La chiave del successo risiede, infatti, nella corretta combinazione tra dimensione economica e responsabilità sociale, una consapevolezza che la famiglia Di Gaetano, alla guida della maison siciliana da oltre trent’anni, ha dimostrato più e più volte di possedere, indirizzando il suo passo produttivo verso obiettivi certi e misurabili.
L’azienda siciliana, fondata nel 1978 dall’intuizione imprenditoriale di Salvatore Di Gaetano e Vinzia Novara, vanta un patrimonio vitivinicolo d’eccellenza che valorizza giorno per giorno con impegno e dedizione. Dall’Agro Trapanese alle pendici dell’Etna, passando per la straordinaria Isola di Favignana: un areale viticolo di 470 ettari suddiviso in sei tenute dall’inestimabile valore, in cui Firriato ha adottato metodi di gestione flessibili, tesi al miglioramento progressivo e continuo degli interventi agronomici, concorrendo a così a definire la realizzazione del prodotto finale.
Un approccio sistemico che tocca l’intera pluralità delle risorse che compongono il quadro della sostenibilità: acqua, suolo, aria, vigneto, energia, biodiversità, ma anche il vigneto come sistema “vivente” e l’utilizzo dei materiali in vigna come in cantina.
Un percorso di costruzione del ‘profilo green’ che si è nutrito di scelte di campo e dell’adesione di specifici protocolli che hanno permesso alla storica cantina trapanese di raggiungere il tanto ambizioso traguardo: prima cantina certificata in Italia Carbon Neutral. Un processo cominciato nel 2014 e coronato ad inizio 2019, attraverso la riduzione e compensazione dei GAS Serra e C02 che ha consentito di portare a zero il bilancio delle emissioni, con l’obiettivo di concorrere a ridurre il fenomeno ‘Global Warming’, donando così un futuro migliore alle generazioni prossime.
“Siamo stati i primi in Italia - sottolinea Salvatore di Gaetano, Presidente dell’azienda – ad aver ottenuto la certificazione Carbon Neutral, un traguardo importantissimo che ha portato l’azienda a valicare terre inesplorate, dove la nostra viticoltura di prossimità ha raggiunto standard di efficienza e di tutela un tempo inimmaginabili, attraverso una serie di azioni coordinate e virtuose. Una politica aziendale nel segno di una forte responsabilità sociale, portata avanti assecondando il profondo sentimento di rispetto e vicinanza alla natura che si tramuta, dal punto di vista produttivo, in profonda conoscenza dei terroir e delle relazioni che intercorrono tra ambiente e vigneto”.
Proprio quest’ultimo aspetto, definito viticoltura di precisione, si traduce in una serie di scelte (dall’impianto alle varie fasi della gestione) atte a ridurre al minimo l’intervento umano, attraverso l’adozione di una vasta gamma di strumenti e tecnologie: “best practices” che hanno permesso a Firriato di gestire in maniera ottimale suoli, risorse idriche e pratiche agronomiche, consentendo di svolgere un ruolo di presidio e sentinella nella salvaguardia del patrimonio ambientale. Un percorso entusiasmante che trova la sua massima espressione sull’Etna, uno scenario produttivo dove la biodiversità assume valori straordinariamente unici e importanti che
la maison siciliana valorizza e tutela da anni, attraverso investimenti, opere di ripristino e interventi di recupero architettonico in bio.
Nonostante i risultati raggiunti, l’azienda guarda al futuro e alza l’asticella per il 2025, dove l’obiettivo conclamato sarà quello di approdare ad un bilancio totalmente positivo delle emissioni, proseguendo nel totale rispetto dei principi fondanti dell’agricoltura biologica e della viticoltura di precisione.