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07/01/2021 06:00:00

Covid. La terza ondata siciliana, dati preoccupanti. Scuola a rischio. Oggi e domani zona gialla
 

La Sicilia nella morsa del Covid rischia di subire ulteriori restrizioni. Ieri l’isola ha registrato un altro aumento di nuovi casi di Coronavirus. Ma soprattutto ha fatto registrare il tasso di positività (rapporto positivi-tamponi) più alto d’Italia.


Sembra proprio che la terza ondata sia già arrivata in Sicilia, in questi ultimi giorni di festività natalizie. Nonostante le restrizioni le festività natalizie non hanno portato bene all’Isola, che di giorno in giorno fa registrare un aumento dei nuovi positivi.
Ieri si è tenuta una riunione tra il governo regionale e il comitato tecnico scientifico regionale. Quest’ultimo darà oggi un parere definitivo su ulteriori restrizioni sull'isola. Tra tutti c'è il rischio che le scuole superiori non riprendano la didattica in presenza al 50% dall'11 gennaio.


«La crescita dei contagi non è inattesa. È il risultato di comportamenti che tutti abbiamo avuto modo di rilevare e documentati anche da alcune immagini arrivate dalle nostre città. Se da un lato osserviamo, fortunatamente, un'incidenza non critica dei ricoveri ospedalieri, dall'altro è opportuno prevedere concrete azioni contenitive parametrate alla situazione. Stiamo affrontando questi temi nella seduta odierna del Comitato tecnico scientifico regionale che è appena iniziata». Ha dichiarato l'assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza che prima di partecipare alla riunione del Cts insieme con l'assessore regionale all'Istruzione, Roberto Lagalla. “Come preannunciato, l’assessore regionale dell’Istruzione e Formazione professionale, Roberto Lagalla, ha partecipato, insieme all’assessore alla Salute, Ruggero Razza, alla fase di avvio dei lavori del CTS regionale, rappresentando la esigenza di conoscere, sulla base dei dati tecnico-scientifici in possesso dello stesso CTS, i potenziali elementi di rischio sanitario connessi alla eventuale riapertura, in presenza, delle scuole superiori, a partire dal prossimo 11 gennaio – si legge in una nota -. Il CTS, anche alla luce dell’esigenza di armonizzare la specifica richiesta con le ulteriori proposte di mitigazione diffusiva del contagio, ha assicurato, nel continuare i lavori in sede tecnica, che, entro la giornata di oggi (7 gennaio), sarà fornito formale parere a riscontro della richiesta assessoriale”. Al Comitato spetterà l’ultima parola.

Proprio oggi ricomincia la scuola, sempre con la didattica a distanza, almeno fino all’11, per le superiori, e in presenza per materne, elementari e medie. 


Cosa rischia la Sicilia?
Il decreto del consiglio dei ministri stabilisce dei parametri di valutazione delle fasce colorate in senso più restrittivo. Ad esempio per passare da giallo ad arancione ci vorrà un indice di contagio Rt di 1, mentre prima era di 1,25. Si passa da arancione a rossa con Rt a 1,25 (prima era 1,50). Per sapere cosa succederà dall’11 gennaio si dovranno attendere i dati del monitoraggio dell’8 gennaio, sulla base dei quali si deciderà il colore di ogni singola regione. La Sicilia rischia la zona rossa, diciamolo subito. Secondo gli studi statistici fatti dal gruppo di ricercatori del dipartimento di Scienze economiche, aziendali e statistiche dell’università di Palermo, l’Rt della Sicilia oscillerebbe tra 1,26 e 1,37, con una velocità di raddoppio stimata in poco più di quattro giorni. Se questa proiezione dovesse essere confermata anche dagli studiosi a livello nazionale allora la Sicilia potrebbe rientrare in zona rossa, con restrizioni molto severe.

I dati siciliani nel dettaglio.
La Sicilia ha il tasso di positività più alto in Italia. I dati di ieri, 6 gennaio, sul Coronavirus nell'Isola preoccupano sempre di più. Il bollettino regionale registra sono 1.692 nuovi contagi da Coronavirus (mai così tanti negli ultimi 15 giorni) su 9.767 tamponi processati.
Il tasso di positività è del 17,3%, il più alto registrato ieri in Italia.
Le vittime sono 29.
La buona notizia è che ieri si sono registrati 1350 guariti e un lieve calo dei ricoveri in regime ordinario, dopo giorni di crescita: sono 1190 i ricoverati in regime ordinario, 8 in meno rispetto a ieri. In terapia intensiva però ci sono 4 ricoverati in più, per un totale di 194 pazienti. Questi i nuovi contagi per province: 485 a Palermo, 449 a Catania, 207 a Messina, 193 a Siracusa, 91 a Caltanissetta, 82 a Trapani, 73 ad Agrigento, 61 a Ragusa, 51 ad Enna.

 

 



In provincia di Trapani
Preoccupa la situazione in alcune città dove negli ultimi giorni si è registrato un aumento maggiore dei casi Covid. Su tutte c’è Marsala, dove l’altro ieri (giorno dell’ultima rilevazione) il dato del totale degli attuali positivi è arrivato a quota 460. A determinare l’aumento dei casi a Marsala non c’è soltanto il focolaio al santuario Madonna di Fatima di Birgi, ma tanti altri piccoli focolai familiari che si sono generati in città con le feste natalizie. Il timore che le norme anticovid non venissero rispettate era concreto, in tutta la Sicilia, c’è da dire. E’ preoccupato anche il sindaco delle Egadi, Francesco Forgione, per i nuovi casi nell’arcipelago. Il sindaco ha chiesto all’Asp una campagna di screening immediata per oggi, 7 gennaio. L’esito dei tamponi molecolari comunicato dall’Asp di Trapani, che segnala la presenza nelle Egadi di 17 casi di positività, comprensivi dei 12 censiti nei giorni scorsi a Marettimo, evidenzia un crescente numero di persone affette da Covid 19 nell'arcipelago.
Motivo per cui l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Francesco Forgione ha ritenuto necessario fare richiesta di un intervento tempestivo da parte dell’Asp di Trapani attraverso una giornata di screening con tamponi rapidi sull’isola di Favignana, "al fine di arginare al più presto il rischio di diffusione del contagio, più elevato nel nostro territorio per la condizione di insularità".
"La richiesta, sottoscritta da me e dall’assessora alla Sanità Dafne Borgia, è stata già inoltrata al responsabile del Servizio di Sanità pubblica epidemiologica e Medicina preventiva dell’Asp di Trapani Gaspare Canzoneri e, per conoscenza, al responsabile dell’U.O. Gestione Emergenza e Urgenza Territoriale Mario Minore e al Commissario straordinario Paolo Zappalà che domani (oggi per chi legge, ndr), su mio invito, sarà presente sull’isola di Favignana", conclude il sindaco Forgione.

 

 


Due giorni in zona gialla
Oggi 7 Gennaio e domani 8 Gennaio tutte le regioni in giallo rafforzato. Una sfumatura nuova, valida 48 ore, che prevede il divieto di spostamento tra regioni se non per i soliti motivi di lavoro, salute, necessità o per tornare alla propria residenza, domicilio o abitazione. Per gli spostamenti all’interno delle regioni non occorre giustificazione ma resta il coprifuoco dalle 22 alle 5. Riapertura delle scuole in presenza ma solo per i più piccoli, materne, elementari e medie. Gli studenti delle superiori riprenderanno con la didattica a distanza. Bar e ristoranti possono riaprire ovunque ma fino alle 18, poi consentito solo asporto (fino alle 22) e domicilio. Tutti aperti anche i negozi, compresi i centri commerciali.
Il 9 e il 10 gennaio l’Italia entra in fascia arancione. Sono chiusi i bar e i ristoranti, ma si può prendere cibo e bevande da asporto fino alle 22, e ordinare consegne a domicilio.Sono aperti supermercati, farmacie, edicole e tabaccai ma anche i negozi al dettaglio. Sono aperti i parrucchieri e i centri estetici. Ci si può muovere liberamente all’interno del Comune di residenza tra le 5 e le 22. Sempre e solo all’aperto si può fare attività motoria e attività sportiva individuale.
E dall'11 Gennaio? Dall’11 al 15 gennaio torna la divisione dell’Italia per fasce di colore. Sarà valido il monitoraggio reso noto l’8 gennaio per misurare l’Rt e gli altri parametri dell’Istituto superiore di sanità. Con l’Rt sotto l’1 le regioni dovrebbero rimanere in fascia gialla. Con l’Rt pari a 1 si va in fascia arancione. Con l’Rt pari a 1,25 si va in fascia rossa. Ogni governatore potrà firmare ordinanze più restrittive rispetto a quelle del governo su scuole, aperture dei negozi e centri commerciali, altre attività o spostamenti. I sindaci potranno chiudere piazze e strade per evitare gli assembramenti.


La situazione in Italia
Sono 20.331 i tamponi positivi al coronavirus registrati ieri, secondo i dati del ministero della Salute. Le vittime sono 548. I tamponi per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia sono stati 178.596.

Martedì i test erano stati 135.106. Il tasso di positività è dell'11,3%, quasi invariato rispetto all'11,4% di ieri. Sono in aumento di due unità i pazienti in terapia intensiva per il Covid-19 in Italia, nel saldo quotidiano tra ingressi e uscite. Gli ingressi giornalieri in rianimazione sono 183: il totale dei ricoverati in terapia intensiva è ora di 2.571. Dai reparti ordinari sono invece usciti 221 pazienti nelle ultime 24 ore, portando il totale a 23.174. Gli attualmente positivi sono 568.712, in calo rispetto a martedì (-449). I guariti di ieri mercoledì 6 gennaio sono 20.227 per un totale di 1.556.356. Il Veneto con 3.638 casi è la regione che registra più nuovi contagi per coronavirus. Seguono la Lombardia (2.952), il Lazio (2.007) e Sicilia (1.692), con Emilia Romagna e Puglia che superano i 1.500 casi.

 

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Altro vaccino
L'Agenzia europea del farmaco ha dato l'ok al vaccino anti-Covid di Moderna. Lo comunica la stessa Ema. Si tratta del secondo vaccino che riceve il via libera da parte dell'agenzia.Lo scorso 21 dicembre aveva approvato quello di Pfizer-BioNtech.
"L'Ema ha raccomandato la concessione di un'autorizzazione all'immissione in commercio condizionata per il vaccino anti Covid-19 di Moderna per prevenire la malattia nelle persone a partire dai 18 anni di età. Questo è il secondo vaccino Covid-19 che l'Ema ha raccomandato per l'autorizzazione". E' quanto si legge in una nota dell'agenzia. "Il Comitato per i medicinali ad uso umano (Chmp) dell'Ema ha valutato accuratamente i dati sulla qualità, sicurezza ed efficacia del vaccino e ha raccomandato per consenso la concessione di un'autorizzazione all'immissione in commercio condizionale formale da parte della Commissione europea". "Questo vaccino ci fornisce un altro strumento per superare l'attuale emergenza", ha affermato Emer Cooke, direttore esecutivo dell'Ema.

 



Native | 2024-07-16 09:00:00
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