Se fosse un programma, sarebbe "Propaganda Live". E' quello che sembra diventato il Comune di Marsala, nelle ultime settimane, con le decisioni del nuovo Sindaco Massimo Grillo di stanziare cifre notevoli del bilancio per la comunicazione. Una scelta, quella di Grillo, che agita la stessa maggioranza, tenuta all'oscuro di tutto. Non solo, tra i consiglieri comunali serpeggia il malumore: "Il Sindaco è venuto qui in consiglio parlando di sacrifici e di bilancio con poche risorse, eppure si concede queste spese". L'altro rilievo, poi, riguarda un fatto amministrativo: Marsala è l'unico comune medio - grande della Sicilia occidentale ad avere un ufficio stampa strutturato, con diversi dipendenti, che ora vengono esautorati, in pratica, dalle decisioni del Sindaco.
Il 31 Dicembre il Sindaco Grillo ha nominato un portavoce, Renato Polizzi, proprietario di Marsala C'è e Itaca Notizie (per legge è tra l'altro incompatibile, non può essere editore e contemporaneamente portavoce) al costo di 30.000 euro e rotti l'anno. Nomina illegale. Polizzi non è giornalista, e infatti Assostampa, l'organo di rappresentanza dei giornalisti, ha chiesto al Comune il ritiro dell'atto, perché in Sicilia, per fare il portavoce di un organo politico, è richiesta l'iscrizione all'albo dei giornalisti. La legge è molto chiara.
Ieri c'è stato un grande imbarazzo al Comune, per le polemiche sorte a seguito della nomina dell'esoso portavoce. A sera (a dimostrazione che più che un comunicatore ci vuole un fine psicologo) dal Comune è arrivata una imbarazzante dichiarazione con cui il Sindaco Grillo prende atto di non conoscere la legge regionale e demanda all'ufficio legale del Comune un chiarimento. Una mossa per prendere tempo e fare calmare le acque, dato che c'è ben poco da chiarire. Resta il sospetto, inoltre, che con il compianto segretario Bernardo Triolo (proprio ieri si è celebrato il trigesimo della sua prematura scomparsa), tutto ciò non sarebbe stato possibile.
Ma Grillo va avanti. E adesso rilancia. Il sindaco ha infatti stanziato ulteriori 20.000 euro per uno staff che curi la comunicazione e che lo affianchi. Quindi a Marsala tra un po' potremmo avere: ufficio stampa, portavoce (30.000 euro l'anno), agenzia di comunicazione che segue il Sindaco (20.000 euro l'anno). Forse neanche Mattarella ha uno staff così.
Per trovare questa agenzia di comunicazione è stato emanato qualche giorno fa un avviso pubblico, che è molto singolare, perchè, in pratica, questo "team" andrebbe a sovrapporsi alle funzioni dell'ufficio stampa e del portavoce. Sin dal titolo, infatti, si tratta di una “Manifestazione di interesse finalizzata alla fornitura di servizi di comunicazione istituzionale al comune di Marsala”. Ma la comunicazione istituzionale, a Marsala, è già seguita dal corposo ufficio stampa del Comune.
Tra l'altro, per avere mani libere, il Sindaco non indice neanche una gara, ma un'indagine di mercato, per poi scegliere liberamente tramite procedura negoziata. Nei servizi è compreso anche il piano di comunicazione. Ma qual è l'obiettivo di Grillo? Ecco, qui entriamo nell'ambito del Grande Fratello di Orwell, perchè bisogna lavoare sulla "percezione che i cittadini hanno dell'ente Comune". Insomma, non importa cosa fai, l'importante è che i cittadini pensino bene di te. E infatti, si tratta di presidiare i social network, gestire il sito istituzionale, organizzare le conferenze stampa (e il portavoce allora a che serve?), essere in grado, in 60 minuti di elaborare un contenuto, cotto e mangiato, insomma. Torna anche un'idea cara al mentore di Grillo, l'ex Sindaco Salvatore Lombardo: "Comune Notizie", il periodico di propaganda dell'ente, da realizzare in almeno sei edizioni l'anno. E bisogna stare al Comune almeno quattro giorni a settimana per tre ore. Il tutto per 19.500 euro, iva esclusa.
Sull'infornata di nomine del Sindaco Grillo incombe la Corte dei Conti. Proprio di recente, la magistratura in Sicilia, ha condannato un amministratore per aver nominato nel suo staff componenti che "comportavano lo svolgimento di attività di amministrazione attiva rientranti nei compiti istituzionali dell'Ente" raffigurando un eccesso di potere da parte del Sindaco in questione, perchè, per la giurisprudenza contabile, "è illegittimo l'affidamento esterno di funzioni rientranti nel compiti di strutture interne all'amministrazione, determinando la sottrazione delle corrispondenti competenze ad esse riservate".
Ancora: "Il conferimento di funzioni dell'Ente a soggetti esterni rappresenta un'opzione operativa percorribile solo in presenza di speciali condizioni e, laddove sussistano i seguenti presupposti: assenza di una apposita struttura organizzativa, carenza organica che impedisca o renda oggettivamente difficoltoso l'esercizio di una determinata funzione, da accertare per mezzo di una reale ricognizione; complessità dei problemi da risolvere che richiedono conoscenze ed esperienze eccedenti le normali competenze del personale; indicazione specifica dei contenuti e dei criteri per il conferimento di funzioni dell'Ente a soggetti esterni; indicazione della durata dell'incarico; proporzione fra il compenso corrisposto all'incaricato e l'utilità conseguita dall'Amministrazione; detti presupposti sono cumulativi e, soprattutto, devono essere oggettivamente sussistenti".
Insomma, un incarico di consulenza che non ha come presupposto l' "alta specializzazione", l'assenza di risorse, parametri di compensi oggettivi, rischia di essere oggetto di indagine da parte della Corte dei Conti, con conseguenziale risarcimento per la Pubblica Amministrazione