E' stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale l’ordinanza del ministero della Salute del 24 dicembre con cui si prevede la didattica in presenza dal 7 gennaio ma al 50%.
“Ai fini del contenimento dell’epidemia da Covid-19 – si legge nell’ordinanza – , le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica in modo che, dal 7 gennaio al 15 gennaio 2021, sia garantita l’attività didattica in presenza al 50 per cento della popolazione studentesca. La restante parte dell’attività è erogata tramite la didattica digitale integrata”.
Il ministero dell’Istruzione ha precisato che le disposizioni non sono derogabili, anche chi ha il piano pronto per il 75% si dovrà adeguare alla linea del 50%.
Il ritorno a scuola a gennaio presenta ancora diversi nodi: oltre a quelli legati all’organizzazione dei territori in merito ai servizi dei trasporti pubblici, vi è un aspetto da non tralasciare che potrebbe pesare sulla data del rientro in classe degli studenti di scuola secondaria di secondo grado: i dati covid post festività natalizie.
In effetti, le parole del Governatore della Campania De Luca, oltre a sollevare il solito vento di polemica, sembrano toccare un nervo scoperto: “Vedo che si parla di riapertura dell’anno scolastico il 7. Questa è una delle cose che mi fanno impazzire in questo paese: fissare le date a prescindere. Ma come si fa a dire apriamo il 7 gennaio senza aver verificato il 3, il 4 o il 5 qual è la situazione epidemiologica. Credo che in Campania non apriremo tutto il 7, anzi sicuramente non apriremo tutto il 7″, ha detto il presidente della Regione Campania.