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26/12/2020 06:00:00

Scuola. Anche le superiori tornano in presenza a gennaio. Ma solo al 50%

E’ stato trovato l’accordo. Il 7 gennaio si torna in classe. La novità è che tornano alla didattica in presenza anche le scuole superiori, costrette in Dad da ottobre.


Il rientro per le scuole di secondo grado avverrà partendo con il 50% di studenti in presenza per arrivare gradualmente al 75% secondo le indicazioni che verranno impartite con una ordinanza del Ministero della Salute.
Inizialmente era stato previsto un ritorno in classe al 75% ma in conferenza Stato-Regioni-Enti locali si è deciso di ricominciare in maniera più graduale.


«Con le prefetture a livello provinciale c'è un tavolo dei ministri da giorni per coordinarsi e trovare soluzioni flessibili» per il ritorno a scuola il 7 gennaio. «Ho raccomandato perché ci sia un'apertura differenziata scuola per scuola, paese per paese. Nel segno della flessibilità: è l'unica possibilità che abbiamo per evitare criticità che si concentrano anche sui trasporti». Ha detto il premier Giuseppe Conte in un'intervista a Porta a porta. «Dobbiamo ripartire con la didattica al distanza almeno al 50% per le scuole superiori di secondo grado, con il massimo di flessibilità».


Adesso si attende che vengano emanate le Linee Guida con le indicazioni operative sulle modalità di prosecuzione in sicurezza dell’anno scolastico con particolare riguardo alla scuola secondaria di secondo grado.
Un passo importante fatto dalla conferenza Stato-Regioni-Enti locali, nel documento approvato, è l’impegno tra le parti a far sì che d’ora in poi “l’eventuale ulteriore sospensione o limitazione delle attività didattiche in presenza sia prevista come misura residuale”.
Il documento prevede anche la messa a punto di un Piano operativo “finalizzato a garantire l’applicazione rapida e tempestiva dei protocolli sanitari relativi alle modalità di screening della popolazione studentesca“.


Il testo provvisorio prevede di mettere a punto un piano operativo per garantire le operazioni di tracciamento dei contagiati e per l’applicazione rapida, efficace e tempestiva dei protocolli sanitari nell’ambito scolastico, prevedendo, anche con l’ausilio delle autorità sanitarie militari, la presa in carico di eventuali persone sintomatiche.
Il documento prevede anche la realizzazione di un sistema di comunicazione rapido ed efficace attraverso cui le scuole “sappiano con precisione quali studenti o unità di personale debbano essere posti in quarantena, per quanto tempo e con quali modalità di rientro a scuola”
Il Governo si è impegnato ad incrementare “il Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa per il riconoscimento del salario accessorio al personale Ata, al fine di garantire il proseguimento del funzionamento delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado anche nelle ore pomeridiane”.

“Sono molto felice per l’intesa siglata. Studentesse e studenti delle scuole secondarie di secondo grado finalmente potranno tornare a scuola. Ce lo avevano chiesto. È giusto che possano farlo grazie all’impegno di tutte le Istituzioni coinvolte. Si tratta di un accordo che prevede novità importanti tra cui una misura che chiedevo da tempo: il rafforzamento del sistema di tracciamento per le scuole”, dichiara la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.


Servono però al più presto indicazioni definitive. Nel DPCM che scadrà il 15 gennaio si era previsto un rientro a scuola, per quanto riguarda le scuole secondarie di II grado, per il 75% degli studenti in presenza e il 25% a distanza, adesso arriva un contrordine che dispone un rientro graduale fino al 75% a partire da un 50% in presenza e un 50% a distanza. Questo cambio di programma certamente non favorisce le istituzioni scolastiche nell’organizzazione e predisposizione del rientro in presenza degli studenti. Adesso le scuole dovranno riattrezzarsi per portare in presenza il 50% degli alunni, e l’altra metà che dovrà seguire le lezioni a distanza.
Sarà importante anche un programma dettagliato da parte degli enti locali per gestire al meglio il trasporto pubblico e garantire un accesso sicuro all’istruzione da parte di tutti gli studenti.



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