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21/12/2020 06:00:00

Salemi, la coop che da tre anni aspetta i soldi per l'accoglienza 

Torna ancora a fare discutere la vicenda della C.O.R.F. una cooperativa di Salemi costretta a terminare i suoi servizi, e oggi sommersa dai debiti, per una vicenda di cattiva amministrazione.

La cooperativa nel Maggio del 2014 è stata incaricata - a seguito di una procedura pubblica - dal Comune di Salemi di attuare il progetto Sprar per l'accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati nel nostro territorio, finanziato dal Ministero dell'Interno.   Il progetto durava tre anni: 2014 - 2016. E tutto è filato liscio. Si è trattato di 10 posti di accoglienzaa, per un totale di 907mila euro di affidamento, con scadenza nel gennaio 2017.  L'iniziativa nasce durante il periodo di commissariamento del Comune (che, prima dell'elezione dell'attuale Sindaco Domenico Venuti, era stato sciolto per sospette infilitrazioni mafiose). Ed inoltre la comunità alloggio, che sorge nel centro della città, è stata una delle prime ad essere autorizzate in provincia di Trapani.  

Proprio a Gennaio 2017, il Comune chiede al Ministero dell'Interno la prosecuzione del servizio per un altro triennio. Il progetto prevede questa volta l'accoglienza di 12 minorenni stranieri, per un totale di poco più di un milione di euro. Il progetto stesso viene nuovamente ammesso a finanziamento. 

E lì cominiciano i guai.

Infatti il Ministero dell'Interno aveva inizialmente concesso una breve proroga tecnica del servizio, per la sua prosecuzione, nell'attesa della pubblicazione del nuovo bando per l'individuazione del nuovo gestore. Anche perchè chi se la sente di mettere in mezzo ad una strada gli ospiti del centro tra la fine di un triennio e l'inizio di un altro? 

Il Comune, però, non riesce, tra un dirigente che se ne va in pensione, i segretari comunali che cambiano, e altri problemi della burocrazia locale, a fare uscire questo benedetto bando. Passano i mesi. Il 27 Luglio 2017 il Comune di Salemi fa sapere alla Cooperativa Sociale Corf della proroga dell'affidamento della gestione del progetto, nell'attesa della gara per il triennio 2017 - 2019. Ma l'11 Settembre, nemmeno due mesi dopo, sempre il Comune dice alla cooperativa che va tutto revocato: manca infatti un atto di indirizzo da parte dell'Amministrazione Comunale. 

Comincia per la coop un periodo di grande incertezza: sta continuando un servizio, nell'attesa di un bando che dovrebbe "sanare" gli arretrati. Il bando viene pubblicato solo nel mese di ottobre del 2017. La cooperativa Corf partecipa di nuovo, ed è  tra l'altro l'unica realtà a presentarsi al bando. Ma, a sorpresa, il bando viene ritirato dal Comune, e mai più ripresentato. Senza alcuna motivazione. La busta con l'offerta della cooperativa Corf viene rispedita al mittente. Il servizio continua in questa strana forma di deroga, nell'attesa infinita del bando, e con grande precarietà, perchè non si sono i soldi. Tutto, pertanto, si interrompe a Luglio del 2018, quando la coop non è in grado di assicurare più i servizi: i minori vengono trasferiti presso altre strutture di accoglienza a Marsala.

Ma non è finita. Perchè il Comune di Salemi  aveva già incassato, a Luglio del 2017 il primo acconto di 227.000 euro dal Ministero dell'Interno, a valere sul nuovo triennio. Questi soldi dovevano andare alla coop, ma sono arrivati quando ormai era troppo tardi. Perchè nell'attesa la coop è stata sommersa di debiti, e il Comune ha perso così tanto tempo che le somme sono state pignorate per pagare i creditori della cooperativa. Somme, tra parentesi, che, relativamente al primo anno, neanche sono state ancora versate per intero (ma solo 180.000 euro).  

"Non so quante ore di anticamera abbiamo fatto per sollecitare gli amministratori - racconta oggi Dina Ardagna, la presidente della cooperativa,  a Tp24- per questa incredibile vicenda". 

La complessa procedura prevedeva la nomina di un revisore esterno per la rendicontazione delle spese sostenute. E' stato nominato solo a Dicembre del 2018 e si è insediato solo qualche mese fa, lo scorso Luglio (siamo nel 2020...), dopo che la cooperativa aveva interessato anche della vicenda il Prefetto e il Ministro dell'Interno. 

 La cooperativa, nel frattempo, per mancanza dei pagamenti da parte del Comune, a  dicembre 2018 ha sospeso tutti i servizi. "Siamo invasi da decreti ingiuntivi, spese legali da sostenere, siamo stati costretti anche a licenziare il personale" raccontano dalla Corf.

Il revisore, nominato ad Ottobre 2018 e insediatosi a Luglio 2020, ad Agosto ha prodotto la sua documentazione, relativa 2017, che, a Novembre ha avuto l'ok anche del Ministero dell'Interno. E la cooperativa ha avuto riconosciute tutte le spese: "Non abbiamo avuto - raccontano - nemmeno un euro di decurtazione". 

Ad ottobre 2020 il revisore consegna anche la documentazione del 2018. Sono altre 200.000 euro. E anche queste, probabilmente, se ne andranno tra decreti ingiuntivi e spese legali. 

"La sorpresa più grande è stata quando abbiamo scoperto che i soldi del progetto erano già nelle casse del Comune, solo che nel bilancio comunale figuravano in un capitolo di spesa errato..." continua Adragna.

La cooperativa, attraverso i suoi legali, ha notificato al Comune una diffida, un decreto ingiuntivo, un atto stragiudiziale, una richiesta accesso agli atti (negata). Il Comune non ha dato charimenti all' Autorità Nazionale Anti Corruzione, che si è espressa con la delibera n. 921 ottobre 2020. "Faremo anche causa al Comune per il risarcimento dei danni" annunciano. 

Cliccando qui potete leggere la delibera dell'ANAC. 

La cooperativa non opera più dal 2018: "Ha operato per 18 anni nel territorio, dal 2002 - commenta amareggiata Dina Ardagna - con tanti servizi erogati alla pubblica amministrazione, tante iniziative, tante difficoltà superate per aiutare moltissime persone, collaborando con le istituzioni, dalla Prefettura alle scuole. Tutto distrutto, senza un chiaro motivo". 

"La vicenda è articolata e complessa - replica a Tp24 il sindaco Venuti -.  Diverse questioni hanno portato alla sospensione del servizio. I soldi, comunque, sono stati sempre in cassa al Comune, e nessuno li ha toccati. Purtroppo ci sono state lungaggini non volute attenenti la procedura da seguire". Aggiunge Venuti: "Non essendoci stati un nuovo bando, il progetto non doveva andare avanti oltre il 2016. Nel 2017 c'è stata poi una prosecuzione di fatto, da lì il nostro intervento, in accordo con il Ministero, perchè non c'erano le condizioni per andare avanti. Tutte le spettanze, comunque, saranno in liquidazione. Ma, ad ogni modo, faremo un approfondimento".