E' stata tra i familiari che più si sono esposti, che più hanno urlato e protestato durante i 108 giorni in cui i 18 pescatori di Mazara sono rimasti prigionieri a Bengasi, sopo essere stati sequestrati dalle milizie del generale Haftar.
Cristina Amabilino, la moglie di uno dei pescatori mazaresi, Bernardo Salvo, ci ha messo la faccia tante volte, ha urlato a Roma, a Mazara, a Palermo, in ultimo ha detto no a Di Maio, rifiutando un incontro in videoconferenza con il ministro degli Esteri. Adesso, dopo tantai pianti, sorride, e pubblica la foto con il marito, arrivato oggi a Mazara con gli altri pescatori. Un abbraccio attesto da tre mesi e mezzo. A casa Salvo uno striscione, "Il tuo posto è nella tua casa dove ti aspetta l'amore che ti meriti, la tua famiglia".