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18/12/2020 17:23:00

L'Italia, la pandemia e lo shopping. Perché siamo un "Paese meaviglioso"

Perché è un "Paese meraviglioso". Locuzione personale utilizzata per descrivere alcuni comportamenti di noi cittadini del bel paese, contraddittori. Uno di questi è l'annosa questione dell'evasione fiscale, nel 2016 109 miliardi di € (fonte sole 24ore), 75 da IRPEF e Iva, quindi quasi tutti evadiamo. In che modo? Quando non chiediamo la ricevuta al professionista o al commerciante, noi l'IVA, loro IRPEF, il recupero solo del 20% ci consentirebbe di aumentare la nostra sicurezza, sanitaria e dal crimine. Lo è quando in tempi prepandemici ci rechiamo al pronto soccorso intasandolo e il malessere può essere curato dalla guardia medica.

Allorché le nostre abitazioni sono linde e profumate e già gli spazi condominiali sono "terra di nessuno". Oppure a maggio scorso al termine del lockdown, si è assistito al delirio e il governo nazionale, memore dei due mesi precedenti nei quali siamo stati impeccabili, si è affidato al nostro buon senso. Ci lamentiamo delle restrizioni ed appena i dati pandemici permettono una maggiore libertà, c'è l'esaltazione nelle strade e negozi, come se non ci fosse un domani, e non è pensabile che la responsabilità sia il provvedimento del cashback e l'opportunità dello shopping natalizio. Adesso non si vuole essere blasfemi a Natale. Nel 2017 dati Eurispes, 45 milioni si dichiarano cattolici, il 25% praticanti.

Va da sé il pensiero più ovvio e banale, il Natale è una ricorrenza principalmente consumistica. Se ci sarà sinergia tra istituzioni e cittadinanza, si riuscirà a trascorrere questo periodo dell'anno in qualsiasi declinazione, cercando di ridurre i danni. Altrimenti siamo  un "Paese meraviglioso".

 

Vittorio Alfieri