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06/12/2020 06:00:00

Marsala. Passalacqua: “Azzerare i vertici del Pd. Luminarie sì, ma tagliamoci stipendio per i bisognosi"

Rino Passalacqua, consigliere comunale a Marsala, uno dei tre in opposizione. E' però presidente della commissione Accesso agli atti. Nei giorni scorsi c'è stato il direttivo del Pd di Marsala. Da quel direttivo ne è venuto fuori un comunicato stampa in cui, sostanzialmente, si diceva di perdonare quelli che si sono andati a candidare in altre liste e in contrapposizione, e di ricostruire il Pd. Che lettura dà di questo appello della segretaria Rosa Alba Mezzapelle?

Io ho partecipato a quel direttivo. Francamente quando ho letto il comunicato della segretaria ho pensato che non fosse presente al direttivo, quello che ci siamo detti nel direttivo non è riscontrato nelle sue dichiarazioni. Sull'analisi del voto ognuno di noi ha espresso democraticamente la propria opinione. Io ho detto che ci sono stati grossi errori da tutte le parti. Quello che emerge all'opionione pubblica è che questa classe dirigente del Pd locale, a prescindere se si è stati con Di Girolamo o con Grillo, ha fallito l'appuntamento nella città più importante della provincia di Trapani.

Qual è la soluzione per lei?

Azzerare la classe dirigente del Pd di Marsala, visto l'enorme fallimento. Visto le enormi acredini che non sono stati assolutamente sanati. Io chiedo a tutti di fare un passo indietro, un congresso straordinario e ridiscutere cosa vuole fare questo partito. Cosa vuole fare con i cittadini e con i ragazzi di questa città. Sicuramente i giovani, vedendo quello che è successo, non credo che abbiano interesse.

In uno degli ultimi consigli comunali si è parlato di luminarie. C'è chi è per il risparmio, magari destinando una parte dei soldi alle persone in difficoltà economiche, chi invece vuole illuminare la città perchè è un modo per dare alla città un clima più sereno e accogliente, rispetto al periodo che stiamo vivendo. Lei che ne pensa?

Sono d'accordo nell'aiutare le fasce più deboli. Nel momento in cui ci fu il primo lockdown, mentre si aspettavano i fondi per dare i pacchi spesa, il sindaco Di Girolamo e tutta la sua giunta si è tolta l'indennità di aprile e l'ha riversata in un fondo, interamente destinato ai pacchi spesa. Ogni anno si parla di oltre 30 mila euro per illuminare la città. In un momento di depressione per tutti però non sono per togliere le luminarie. Toglierle per aiutare i meno abbienti mi sembra una manovra populista. E' bello donare, ma quando si fa con i soldi di propria tasca. Credo che sia molto più nobile che il sindaco e la giunta e i consiglieri si privino delle proprie indennità e mettano questi soldi a beneficio dei più in difficoltà.

Sì alle luminarie, ma con un taglio di stipendi per sindaco, giunta e consiglieri per rimpinguare il fondo per i bisognosi.

Esatto.

Ha visto la nuova piazza della Vittoria? Ci sono state polemiche per le basole disallineate. Lei è architetto ed era assessore quando sono stati progettati e cominciati i lavori. Che ne pensa?

Quando si gestisce uno spazio così ampio, quando si tratta di geometrie, delle difficoltà si trovano nell'allineare tutto. Ho chiamato il rup, il responsabile del procedimento, l'ingegnere Giacalone dell'ufficio tecnico, una persona di grande competenza. Mi ha detto che si sono dovute anche organizzare le pendenze della piazza, qualcosa si è disallineato. In ogni caso è di facile recupero. Gli errori sono veramente di piccolissima fattura. Però non si può così sminuire il fatto che la piazza non è più una colata di catrame, e non è più quell'ammasso di cose che c'erano con Giulia Adamo. Adesso ci sono basole in marmo che hanno ridato valore alla Porta Nuova. Tutti abbiamo idee progettuali. Ma qualsiasi arredo invasivo toglierebbe l'importanza della Porta Nuova. Adesso bisogna trovare i soldi per l'altra metà della piazza.

E la pista ciclabile?

Aspettano il cordolo in gomma che deve delimitare la pista. Vedo in generale un rallentamento dei lavori sul territorio già avviati dalla precedente amministrazione. Spero che questa amministrazione faccia di tutto per far lavorare e far mettere a gara i lavori infrastrutturali che servono. Non dimentichiamo che siamo in una crisi epocale. Aprire un cantiere significa che mangiano tante famiglie, quelle degli operai, quelli dei negozianti. Non possiamo permetterci il lusso di bloccare tutto. La più grande risposta che possiamo alla crisi è quella di lavorare.