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29/11/2020 06:00:00

Reddito di Cittadinanza: l'Inps vuole cambiarlo, ecco in che modo

 Il Reddito di cittadinanza attivato in Italia da Aprile dello scorso anno così com’è non va più bene. Non ci sono i risultati sul fronte dell’occupazione e ci sono tanti problemi per l’assegnazione a chi ne ha il reale diritto.

Quotidianamente, infatti, le forze dell’ordine scoprono beneficiari illegittimi. Tutto questo fa ritenere necessaria una modifica. Modifiche che dovrebbero migliorare uno strumento, nato per combattere la povertà.

Lo stesso presidente dell’Istituto di previdenza nazionale Pasquale Tridico, è d’accordo per una correzione del provvedimento voluto dai 5 Stelle anche se ha difeso il sussidio come valido strumento di contrasto alla povertà.

Reddito di cittadinanza, il report dell’Inps
Tridico ha indicato quali sono al momento i limiti dello strumento e i margini d’intervento per raggiungere una platea più ampia di beneficiari che ne hanno effettivamente bisogno. In base ai dati emersi nella relazione, a ottobre 1,4 milioni di nuclei familiari e 3,4 milioni di individui hanno fruito del Reddito di cittadinanza, con un importo mensile superiore a 500 euro. La misura ha avuto un impatto decisivo, secondo l’istituto, in quanto “ha ridotto il coefficiente di Gini, che misura le disuguaglianze tra le persone, di 0,7 punti percentuali. Si tratta della maggior riduzione negli ultimi dieci anni. L’intensità della povertà si è ridotta di circa 6 punti percentuali, da 39% al 33% circa. Il dato più importante è il trasferimento netto, oltre 7 miliardi, che grazie al RdC va verso il decimo più povero della distribuzione. Per queste persone, il saldo tra tasse pagate e benefici ricevuti, che prima del RdC era nullo, oggi è pari a -20%”.

Le proposte dell’Inps - Per l’Inps bisognerebbe puntare alla “semplificazione dei requisiti e ad un possibile allargamento della platea dei potenziali beneficiari, così come è stato sperimentato con il Reddito di emergenza durante il periodo emergenziale. Nel ridisegno del RdC, e compatibilmente con le risorse disponibili, occorrerà anche affrontare la redistribuzione delle erogazioni in riferimento alla numerosità familiare. Tuttavia, questo intervento non potrà prescindere dalla possibile riforma dell’assegno unico, per evitare di ricreare altre sperequazioni tra nuclei familiari bisognosi di sostegno. Con l’insieme di queste correzioni si potrebbe superare (o attenuare) la gran parte dei limiti dell’attuale intervento”. Si dovrebbero allentare i requisiti patrimoniali in modo da raggiungere realmente i più bisognosi, ossia le famiglie più povere per le quali il reddito di cittadinanza sarebbe vitale. In vista di un potenziale ampliamento della platea dei beneficiari, le strade da seguire sarebbero essenzialmente. Una è quella di aumentare le risorse a disposizione del reddito di cittadinanza, ma questa appare poco probabile.

Reddito di cittadinanza. L'Inps, propone la modifica dell'importo - In alternativa l’Inps propone di rimodulare l'importo base, con una riduzione quindi dello stesso che avrebbe anche l'effetto di incentivare maggiormente la ricerca del lavoro.
Tra le proposte suggerite dall'Inps c'è quella di modificare l'attuale scala di equivalenza che penalizza le famiglie più numerose.
Uno degli interventi potrebbe anche riguardare secondo l'Inps l'allentamento dei requisiti relativi agli anni di residenza necessari per l'acceso al reddito di cittadinanza da parte degli extracomunitari.
Un altro intervento per migliorare il reddito di cittadinanza è relativo ad un affinamento dei controlli per evitare che il sussidio finisca nelle mani sbagliate, ossia di coloro che non avrebbero diritto.

Maggiori azioni investigative contro le frodi  - Al fine di evitare che finisca nelle mani di soggetti che non ne avrebbero diritto, l’Inps collabora quotidianamente con le autorità di controllo per verificare false dichiarazioni ed eventuali indebiti”. Verso le frodi che vedono redditi e i beni non dichiarati “si può solo intervenire attraverso azioni investigative e repressive, che esulano dalle competenze dell’Istituto, ed eventualmente attraverso interventi legislativi più incisivi”, afferma Tridico.