Quantcast
×
 
 
26/11/2020 06:00:00

Le mille vite di Porta Nuova, la piazza dei marsalesi

Un parcheggio, il regno di Cola
Porta Nuova però non è chiusa al traffico. Diventa praticamente un parcheggio. Da una parte e dall’altra della piazza arrivano i parcheggiatori abusivi. 

 

Ma il padrone è lui, Carlo “Cola” Licari. Condannato per mafia, ha scontato la sua pena in carcere. E’ morto proprio un anno fa, il 25 novembre 2019. 

Cola Licari era stato arrestato, nell'operazione "Black out", nel 2007 per favoreggiamento della latitanza dei capi mafia Natale Bonafede e Andrea Mangiaracina. Ma “Cola” Licari era anche il proprietario del bar Moderno, che si affacciava a porta Nuova, ed era diventato il re della piazza.
Il sodalizio mafioso del quale faceva parte Cola Licari aveva preso di mira soprattutto i commercianti di piazza della Vittoria, dove insisteva il suo bar. Diversi sono stati i “regolamenti di conti”. Licari e i nipoti furono i responsabili dell’estorsione e del danneggiamento contro Filippo Alagna e Michele Lombardo, gestori del locale “Morsi e Sorsi” in via Diaz. Vittima “eccellente” delle prepotenze dei familiari di Licari anche l’avvocato Stefano Pellegrino, oggi deputato all'Ars, che ai tempi ricopriva la carica di esperto giuridico del sindaco Renzo Carini, e fino a quel momento (settembre 2007) era loro legale di fiducia. Licari occupava lo spazio esterno al suo bar dal 1994, mentre qualche anno più tardi aveva costruito un gazebo in vetro e ferro, poi sanato il 30 Giugno del 2003.

 

Il gazebo
Cola Licari era conosciuto perché per anni è stato il titolare del famoso “gazebo” nel piazzale di Porta Nuova davanti al prioprio Bar, poi alla fine confiscato, perché accanto alla porta monumentale di Piazza della Vittoria, a due passi dal parco archeologico. Fu costruito da Licari nell’assoluto silenzio della Soprintendenza dei Beni Culturali e del Comune che su quell’area, invece, dovevano vigilare. Il gazebo, una struttura di circa 80 metri quadri in vetro, ferro e plex posto tra la porta storica di Marsala e l’ingresso a Villa Cavallotti, è stato sequestrato dalla magistratura dopo la condanna in appello di Licari.


Dopo la confisca del gazebo arriva la revoca della concessione del suolo pubblico. Non è stato facile, ci volle una insistente campagna stampa di Tp24, una battaglia senza fine, per portare, finalmente, alla demolizione del gazebo. Una struttura che ha rappresentato per anni una ferita per l’immagine della città da parte di una famiglia strettamente legata a Cosa Nostra, con la complicità degli enti che avrebbero dovuto tutelare il decoro dell’area. Il gazebo è stato smontato finalmente nel giugno 2012. Si trova, smontato, ormai deteriorato, in qualche magazzino del Comune, chissà dove. Porta Nuova libera?

 

I Giardini di Giulia
Non proprio. Porta Nuova, piazza della Vittoria, vive una nuova vita. Arriva Giulia Adamo, sindaco di Marsala, e arrivano i suoi giardini finti.
La storia dei “giardini di Giulia” comincia nel 2013 quando Adamo fa “una sorpresa alla città”. Si trattava di un’installazione che doveva essere temporanea, per la quale la Giunta Adamo prese spunto da una cosa simile fatta a Bergamo. Doveva racchiudere tutto ciò che simboleggiava Marsala. E quindi c’erano, messi in maniera anche pacchiana, cumuli di sale, tufi, una barchetta, delle sedie colorate, banani (proprio così, banani) e questo prato verde sintetico, fintissimo. Il tutto sotto lo storico arco di Porta Nuova.
 

 

La piazza cambia totalmente volto, e anche in quel periodo la città si divide: c’è a chi piace, e a chi no. Ma certamente i giardini “della Vittoria” non erano in linea con il contesto storico della piazza. I giardini piano piano sono stati frequentati da ragazzi. In un primo momento era una zona tranquilla, poi sono cominciate le prime scazzottate. Da lì in poi il degrado, delle sedie e tavolini colorati non c’è più traccia. Le piccole installazioni distrutte, e le piante lasciate abbandonate. Gli unici sopravvissuti erano i banani.

Arriva Alberto Di Girolamo, che dice sin da subito che vuole smantellare i giardini. Ma passano i mesi e gli anni e l’ex sindaco, che tanto criticò Adamo per quei giardini, prende tempo. Nel frattempo aumentano le risse e fatti delinquenziali.

Ci vuole un ordine prefettizio per omologare Porta Nuova, e altri varchi del centro storico, a standard di sicurezza. Allora si comincia a smantellare una parte dei giardini. Fino ad arrivare allo smantellamento della pedana dopo l’invasione di topi e bisce. 

Poi pezzo dopo pezzo, i giardini vengono smontati. Porta Nuova è libera.

 

Il nuovo volto
Porta Nuova è libera. Si può pensare a come ridisegnare la piazza. Ci aveva già pensato in realtà l’ex sindaco Renzo Carini che durante la sua amministrazione aveva indetto un concorso di idee per la riqualificazione della piazza. Quel progetto prevedeva lavori su tutta la piazza. E’ andato perso, nella solita storia di battaglie a colpi di carte bollate tra enti.
L’amministrazione Di Girolamo riesce ad intercettare un finanziamento europeo, e bandire i lavori per la nuova piazza. Una parte.
Per il recupero funzionale di Piazza Della Vittoria l'investimento complessivo è di 820 mila euro, con 620 mila di finanziamento europeo e 200 compartecipati dal Comune. La piazza è realizzata con basolati squadrati di nerello di Custonaci. Sono stati collocati sedili in pietra e un nuovo impianto di illuminazione a LED. Abbiamo spiegato qualche giorno fa in questo articolo come si è arrivati al nuovo progetto, alla nuova “Porta Nuova”.
Oggi la piazza si presenta così.


 

Così la ricorda e dà qualche suggerimento per completare i lavori l'ex senatore Pietro Pizzo. 

Piazza della Vittoria, meglio conosciuta come Porta Nuova, è stata riaperta al pubblico. Mi piace ricordare che fu Mario Nuccio, sindaco di Marsala, a realizzarla: una piazza con le strade che si diramano a raggiera, sullo stile di Place de l’Étoile di Parigi, che le conferiva un fascino senza tempo. Mi permetto di dare alcuni suggerimenti in relazione al completamento dei lavori. Ritengo che l’area oggetto del rifacimento della pavimentazione sia molto piatta e fredda e sicuramente possa essere arricchita e abbellita. Tra i vari suggerimenti, come grandi vasi di fiori o piante adatte a resistere alle intemperie del meteo, magari già in fase di valutazione dell’amministrazione, indicherei una idea che sicuramente renderebbe giustizia al tema sulle tutela delle donne di cui si celebra ogni anno il 25 Novembre la giornata contro la violenza: posizionerei nella Piazza una panchina rossa, simbolo della lotta contro questo tipo di violenze.

 

La nuova faccia, la nuova vita, di una zona storica della città. Da sempre amata dai marsalesi.