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22/11/2020 06:00:00

Omicidio Nicoletta. Il punto sul processo. Bonetta e il delitto Mirarchi, sa davvero qualcosa?

Si avvia verso le battute finali il processo sull’omicidio di Nicoletta Indelicato, la ragazza uccisa nelle campagne di Marsala la notte tra il 16 e il 17 marzo 2019.


La giovane è stata barbaramente uccisa con 12 coltellate e poi data alle fiamme, il suo corpo semi carbonizzato trovato in un vigneto, dopo due giorni di ricerche. Ricerche concluse dopo la confessione di Carmelo Bonetta, che ha accusato se stesso e l’amica Margareta Buffa del delitto.

Per quell'omicidio è stato già condannato a 30 anni di carcere Carmelo Bonetta, giudicato con rito abbreviato, mentre si sta svolgendo il processo a carico di Margareta Buffa, accusata dell'omicidio di Nicoletta, giudicata in Corte d'Assise a Trapani.

Un processo  in cui udienza dopo udienza viene fuori un contesto torbido, fatto di frequentazioni ambigue, che riguarda Margareta Buffa.
Secondo l’accusa, e le dichiarazioni di Bonetta, Margareta avrebbe non solo assistito ma anche partecipato all’omicidio di Nicoletta.
Durante una delle ultime udienze Margareta ha provato a difendersi.
Una testimonianza la sua, a tratti confusionaria, in cui la ragazza di origini rumene (come Nicoletta, entrambe sono state adottate da piccoline da famiglie marsalesi) ha detto: “Non ho ucciso io Nicoletta. Io le volevo bene. Dopo mia madre, c’era lei. Il nostro legame era forte”.

Margareta ha sempre detto di essere innocente, e che è stata manipolata da Carmelo Bonetta. Una versione contraddetta dalle perizie sui due ragazzi che invece accerterebbero un comportamento manipolatorio di Margareta, che con la sua avvenenza e il suo carattere forte avrebbe avuto una decisa influenza su Carmelo Bonetta.

Diverse le testimonianze e gli elementi emersi in fase di indagine e del processo che posizionerebbero Margareta in un contesto certamente non limpido, in un ipotetico giro di prostituzione. “Non sono una prostituta”, si è difesa Margareta. “Anzi, era Carmelo a prostituirsi, andava con uomini e donne”, ha detto la donna.
Certo è che, da quello che è emerso, fino a questo momento dal processo, qualcosa di ambiguo ha accompagnato l’amicizia tra Nicoletta e Margareta. Qualcosa che Nicoletta probabilmente non ha più approvato, e da cui voleva allontanarsi.

Durante l’ultima udienza ha testimoniato il padre di Margareta, Giacomo Buffa. “Se mia figlia è colpevole è giusto che paghi. Ma io voglio la verità”, ha detto il padre dell’imputata. Giacomo Buffa ha raccontato anche di aver conosciuto Nicoletta: “Erano molto amiche, un Natale lo abbiamo trascorso insieme. Bonetta? L’ho conosciuto e non mi è piaciuto”.


E’ un rapporto particolare quello tra Margareta e il padre. L’imputata dal carcere gli ha mandato una lettera in cui racconta quello che fa in penitenziario, ribadisce la sua innocenza, dice che non si sarebbe mai prostituita. E poi il passaggio che più addolora la famiglia Indelicato, quando parla di Nicoletta “come una sorella”.
“Le parole di Margareta uccidono per la seconda volta Nicoletta”, ha dichiarato per conto della famiglia Indelicato l’avvocato Giacomo Frazzitta.

“Margareta continua a dire che è innocente, nonostante tutti gli elementi emersi a suo carico, quando siamo alle battute finali del processo. Ci sono elementi inconfutabili sul fatto che lei abbia accoltellato Nicoletta. Sono dichiarazioni che creano un grande dolore alla famiglia, soprattutto quando parla del suo rapporto con Nicoletta, dell'aiuto che avrebbe chiesto alle forze dell'ordine e al padre della ragazza uccisa”, aggiunge il legale che assiste la famiglia Indelicato.


Margareta invia lettere dal carcere al padre. E in carcere, ad Agrigento, nelle scorse settimane, prima della sua deposizione, aveva ricevuto la visita dei periti psichiatrici dopo la richiesta di “osservazione” delle sue condizioni psichiche. Margareta è capace di intendere e di volere, può seguire il processo e può restare in carcere.


Nel frattempo Bonetta per qualche ora nei giorni scorsi è uscito dal Pagliarelli di Palermo, dove è detenuto dopo la condanna a 30 anni di reclusione.


E’ tornato a Marsala e in compagnia di Carabinieri, Polizia Penitenziaria, e Vigili Urbani, è andato dalle parti di Ciavolo e Scacciaiazzo. A fare cosa? Tutto è legato all’omicidio del Maresciallo dei Carabinieri Silvio Mirarchi, trucidato in quelle zone il primo giugno 2016, mentre era in servizio. Nei mesi scorsi, infatti, Carmelo Bonetta ha cominciato a riferire fatti legati alla morte del maresciallo Mirarchi e la legale di Girgenti, Genny Pisciotta, aveva chiesto ufficialmente alla Corte di sentire Bonetta. L’istanza, a processo concluso, fu rigettata ma ora si sta cercando di approfondire le affermazioni di Bonetta, tra l'altro rinchiuso nel carcere palermitano del Pagliarelli come Girgenti.


Poi c’è stato un sopralluogo nelle campagne di Marsala vicino alla zona dove avvenne la sparatoria per cercare riscontro alle sue dichiarazioni.
E' stata utilizzata anche una trivella per cercare sembra delle armi utilizzate per l’omicidio di Mirarchi, e sul quale Bonetta avrebbe riferito degli elementi ritenuti utili alle indagini.
Intanto il processo a Margareta va avanti, e si prevede la conclusione ad inizio del 2021. La prossima udienza è fissata per il 14 dicembre.



Native | 2024-07-16 09:00:00
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