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22/11/2020 06:00:00

Coronavirus: la Sicilia e i posti fantasma in terapia intensiva 

 La Sanità in Sicilia è un buco nero, mancano i posti letto in Terapia Intensiva, siamo a meno 210, a lanciare l’allarme sono i medici, gli addetti ai lavori, coloro che sul fronte ci sono ogni giorno nonostante le criticità, nonostante gli insulti che oramai si beccano da ogni parte.

E passino gli insulti che arrivano dai social, ma si sopporta meno quando chi dovrebbe governare la sanità siciliana continua a ripetere che va tutto bene, a smentire le voci dei medici, a farli passare per quelli che creano “casi” inesistenti.

I medici non ci stanno più, lo dicono chiaro: fanno fatica a curare tutti, i pazienti sono ovunque. Le Terapie intensive non reggono la pressione.

È bastata una verifica fatta dal Cimo, un incrocio di dati tra i posti letto effettivi in Rianimazione presenti in tutta la Regione e quelli indicati dall’assessorato: ne mancano all’appello ben 210.

La Regione ha gonfiato i numeri per scampare il pericolo di essere a breve identificata con il colore rosso?

Il vice segretario regionale di Cimo, Angelo Collodoro, è chiaro in quello che dice: nel mese di luglio i posti letto in Rianimazione avrebbero dovuto essere 720 invece erano appena 583.

A novembre la situazione non va meglio, i posti letto in Terapia Intensiva dichiarati sono 817 ma facendo la conta ospedale per ospedale ce ne sono 607.

Insomma, la realtà è ben diversa rispetto a quella che racconta l’assessorato regionale alla Salute.

Pare che i vertici della Sanità siciliana non vogliano essere messi innanzi alle loro responsabilità, non accettano critiche. Ecco che parte la telefonata il 4 novembre da parte del dirigente generale del dipartimento Pianificazione Strategica dell’assessorato, Mario La Rocca, ai vertici delle ASP delle nove province siciliane, un audio whatsapp, inoltrato poi tante altre persone tanto da diventare di dominio pubblico.

Il contenuto? Li esorta a essere veloci, a caricare nel sistema informatico i dati dei posti letto Covid in Terapia Intensiva per scongiurare così ulteriori restrizioni all’isola.

E poi la minaccia velata: “Appena stasera ci chiudono ovviamente l’assessore andrà a controllare chi ha calato su Gecos che cosa e quello che non c’è su Gecos e su Cross relativamente al primo step del 15 novembre sarà responsabile di quello che subirà la Sicilia in termini di restrizioni. È una responsabilità che vi prego di non assumervi, quindi la cortesia è fare calare tutto lo step previsto al 15 novembre già da stamattina su Gecos perché stasera si conteranno i morti e i feriti, grazie”.

Certo, il dirigente La Rocca non invita a falsificare nulla però esorta alla velocità altrimenti si conteranno morti e feriti.

 

 

Sicilia, coronavirus: l'audio-shock del dirigente from Tp24 on Vimeo.

Di fronte a queste frasi il Ministero della Salute, guidato da Roberto Speranza, ha già deciso di inviare gli ispettori e i Nas.

L’assessore alla Sanità, Ruggero Razza, ha provato a difendersi in conferenza stampa sostenendo che i dati caricati rispettano il dato reale, non accetta le critiche del sindacato Cimo: "I dati inviati da noi al ministero comprendono quelli attivi e quelli già individuati e attivabili entro 48 ore".

 

A prendere posizione è il vice Ministro dei Trasporti, Giancarlo Cancelleri: “Il governo centrale per prendere decisioni corrette, chiaramente necessita di dati corretti, ma forse in Sicilia alla politica che ci governa importa solo il “colore” per continuare a fare propaganda. Forse non è chiara una cosa, il colore delle zone differenziate, non è un premio o un giudizio del Governo, è il risultato del confronto di 21 parametri, che riguardano anche le condizioni della sanità regionale, per garantire in sicurezza aperture e spostamenti dei cittadini. Chiudere tutto e tornare tutti indistintamente in lockdown sarebbe la decisione più semplice da parte del Governo Conte, invece no! Perché oltre alla difesa della salute va salvaguardata anche la tenuta economica di un intero territorio. Per questo raccogliere i dati in modo puntuale e corretto è fondamentale”.

Di sollecitazione “brutale” parla il deputato Claudio Fava: “Che vuol dire? Che occorreva caricare sul sistema di tracciamento nazionale anche posti letto che non esistono? Che bisognava dare per operativi anche quelli ancora sforniti del personale medico necessario ad una terapia intensiva? Stiamo alterando la realtà per evitare di finire in zona rossa? E tutto questo sulla pelle dei siciliani?”.
Fava chiede al Ministro della Salute, Roberto Speranza, l’invio degli ispettori per verificare quale sia la reale fotografia sulla capacità di tenuta del sistema sanitario: “È inammissibile pensare che la salute dei siciliani sia stata oggetto di menzogne e di baratti, come purtroppo ci confermano non solo le denunzie del sindacato dei medici ma anche i gravi casi che stanno emergendo ovunque di reparti ancora non attivati, da Barcellona Pozzo di Gotto dove i macchinari giacciono inutilizzati in una magazzino, a Petralia dove il raggiungimento degli obiettivi dichiarati non sarà possibile prima di diverse settimane, o al Policlinico di Messina da cui giungono notizie allarmanti e verificate che contraddicono le rassicurazioni dell’assessore Razza."

 

E intanto la deputata regionale di Forza Italia Margherita La Rocca Ruvolo, presidente della commissione Salute, ha convocato per martedì 24 novembre un’audizione urgente dell’assessore regionale per la Salute Ruggero Razza e del dirigente generale del dipartimento di Pianificazione strategica: “ Preme innanzitutto chiarire se il messaggio vocale con cui il dirigente La Rocca invita con veemenza i manager di Asp e ospedali a caricare sulle piattaforme Cross e Gecos i dati sui posti letto da attivare in Sicilia siano delle pressioni finalizzate ad evitare restrizioni da parte del governo nazionale rappresentando però una situazione non corrispondente alla realtà o se sia un modo per accelerare l’attivazione dei posti letto previsti dalla pianificazione ospedaliera anti Covid perché forse aveva notato dei ritardi da parte delle aziende. Se qualcuno ha delle responsabilità è giusto che se le assuma”.

I deputati regionali del M5S chiedono le dimissioni di Razza, mentre il Pd è pronto a depositare un esposto in procura: "I dati comunicati dalla Regione a Roma sul numero di terapie intensive realmente disponibili ed operative in Sicilia rispondono al vero? L’Assessore Razza si assuma le sue responsabilità e risponda con chiarezza. Dopo le notizie di stampa riportate è doveroso presentare un esposto alle Procure dei nove capoluoghi siciliani ".
Continuano i deputati dem: “Il linguaggio utilizzato dal dirigente generale dell’Assessorato sanità Mario La Rocca nel rivolgersi ai manager delle strutture sanitarie dell’Isola è inaccettabile. Se questo è il modo con cui Musumeci e Razza, che hanno la responsabilità politica dell’operato dei dirigenti generali che hanno nominato, pensano di poter gestire l’emergenza sanitaria in Sicilia c’è da essere seriamente preoccupati. Chiediamo che gli organi nazionali di governo preposti alla gestione dell’emergenza COVID verifichino tempestivamente cosa è realmente accaduto. Dinanzi al fallimento della gestione sanitaria regionale il presidente Musumeci revochi prontamente il dirigente generale Mario La Rocca e l’Assessore alla Salute Ruggero Razza, cui è totalmente ascrivibile la responsabilità politica dei comportamenti del predetto dirigente”.

La bocciatura al sistema Razza arriva anche dal Ministro Francesco Boccia: “I cittadini devono poter aver fiducia totale nelle istituzioni, in particolare durante una pandemia che ha messo in crisi il mondo intero. L'audio del dirigente generale del dipartimento pianificazione strategica della Regione siciliana, Mario La Rocca è grave e inaccettabile; non è possibile che ci sia qualcuno che rischia di vanificare gli sforzi fatti in questi mesi. Serve immediata chiarezza. È intollerabile provare ad aggirare i parametri sul monitoraggio dei dati covid. La differenziazione in zone non è una punizione o una pagella, ma un’assunzione comune di responsabilità; e il virus non deve essere considerato una colpa né per i territori né per i contagiati. Se ci sono criticità si interviene insieme, come è sempre avvenuto in questi mesi difficili, se mancano i medici lo si comunica e lo Stato attraverso la Protezione civile si attiva in tempo reale, come fatto per altre Regioni, se mancano materiali o attrezzature si invia immediatamente tutto il necessario. Non si alterano i posti letto di terapia intensiva perché si fa un danno ai cittadini. Il Governo attraverso il Ministro Speranza si è già attivato per l’invio immediato a Palermo degli ispettori, non possiamo perdere neanche un momento e sono convinto che ci sarà la piena collaborazione della Regione”.

 

A prendere le difese dell’assessore Razza e del governo regionale è Eleonora Lo Curto, capogruppo ARS UDC, per la parlamentare marsalese si tratta di una mistificazione messa a punto dal Pd e dal Movimento Cinque Stelle: “E’ del tutto evidente che le parole del dirigente generale dell’Assessorato alla Salute, Mario La Rocca, avessero l’obiettivo di spronare i manager delle aziende sanitarie a rispettare i tempi per l’incremento dei posti di terapia intensiva, col solo fine di impedire la dichiarazione di zona rossa per la Sicilia con grave pregiudizio per l’economia della regione. Pd e Cinquestelle, invece, complice anche qualche valutazione affrettata di commentatori politici, si esercitano in ciò che sanno fare meglio, cioè procurare allarme e arrampicarsi sugli specchi anche davanti ad un’emergenza che meriterebbe coesione e collaborazione da parte di tutti. I toni dell’opposizione usati in queste ore fanno male alla Sicilia, alla nostra sanità pubblica ed ai tanti operatori che lottano in prima linea contro il virus. C’è uno stile per tutto, in questo caso però Pd e Cinquestelle hanno perso proprio il controllo accecati dalla voglia di sfiduciare l’assessore Razza”.

Mercoledì 25 novembre, infatti, è prevista in Aula la mozione di censura nei confronti dell’assessore alla Salute.