Il San Biagio di Marsala, l'ospedale perduto che oggi servirebbe
Ha visto nascere generazioni di marsalesi, ha assistito i malati della città, ha conosciuto le epidemie del passato, come la Spagnola, e ha rischiato di affrontare anche quella di oggi, il Coronavirus.
Eppure, l’ospedale San Biagio di Marsala, abbandonato, vittima di anni di inefficienze, malagestione della sanità, poca lungimiranza, oggi, con l’emergenza sanitaria, servirebbe. Servirebbe a dare respiro ad un sistema sanitario, quello marsalese e della provincia di Trapani, che sta soffrendo la carenza di locali, posti letto e personale nel fronteggiare la pandemia da Covid19. Servirebbe soprattutto per l’assistenza a tutti gli altri malati, i non Covid, del territorio, che quando non vi rinunciano, sono costretti a spostarsi in altre città per far fronte anche alle emergenze.
E’ uno degli ospedali più antichi della Sicilia, il San Biagio. Anche se non si è sempre chiamato così e non si è sempre trovato dove lo troviamo oggi.
Il più antico ospedale civico di Marsala si chiamava, infatti ”San Giacomo Apostolo”. Così Wikipedia riportando anche gli scritti dello studioso Giovanni Alagna, racconta la storia dell’ospedale di Marsala.
Il più antico ospedale civico di Marsala portava il nome di San Giacomo Apostolo, e si trovava vicino alla chiesa di San Salvatore (oggi non più esistente), così come l'ospedale della Commenda di San Giovanni di Rodi fuori città furono uniti, inglobati e governati da un successivo ospedale, nell'anno 1563,[1] sito accanto alla chiesa di San Biagio, distrutta e oggi non più esistente a seguito dei pesanti bombardamenti di Marsala del 11 maggio 1943 da parte angloamericana durante la seconda guerra mondiale. Esso era in un edificio del centro storico abbattuto e riedificato in una struttura e in un prospetto moderno nella attuale via Sebastiano Cammareri Scurti. Il preesistente palazzo era stato acquistato e riadattato a ospedale, nell'anno 1563, con i fondi donati dalla famiglia di Bernardino Grignani.
L'ospedale San Biagio fu fondato il 1º aprile del 1565, e si può leggere nell'atto notarile firmato dal notaio Giovan Michele Cremona e custodito nell'archivio notarile di Marsala. Nel 1731 l'ospedale disponeva di 70 posti letto e la rendita di onze era di 451.25. L'edificio ospedaliero restò in funzione in quella sede fino all'anno 1900. Nel 1901 la struttura fu adibita a biblioteca comunale e gli ammalati trasferiti nel monastero di San Francesco. L'architetto Ernesto Basile, su incarico della famiglia Florio, curò la trasformazione del monastero in istituto assistenziale.
L'odierno ospedale “San Biagio” è, in parte nell'ex convento settecentesco dei Francescani, in piazza San Francesco (ingresso), con l'annessa chiesa di San Francesco (VI sec.) ricostruita tra il 1740 e il 1750. I padiglioni più nuovi sono stati ricavati nell'ampio giardino dell'ex convento. L'ospedale si è insediato in questa sede all'inizio del Novecento, al posto di un insediamento militare, quale era diventato il convento dopo il 1866.
L'Ospedale però nacque poco a poco, in passato era formato solo da un grosso stanzone dove c'erano i letti dei pazienti a destra e a sinistri tutti in fila; poi con la modernizzazione del sistema sanitario si comincio a rimpicciolire questa grossa stanza, creando i vari reparti che formano un complesso ospedaliero. La parte più moderna del nosocomio è quella che riguarda il Pronto Soccorso.
Gli utlimi anni del vecchio San Biagio sono stati un calvario. Una struttura ormai fatiscente, continui casi di malasanità e disservizi per i pazienti e familiari. Il tutto mentre si cercava con mille difficoltà di allestire il nuovo Ospedale, il “Paolo Borsellino”, in contrada Cardilla.
Anche qui, la storia del nuovo nosocomio di Marsala, a partire dalla sua costruzione è un percorso pieno di ostacoli. Un ospedale che ha visto la luce dopo oltre 20 anni e chissà quanti miliardi di vecchie lire. Un calcolo che nessuno è mai riuscito a fare al centesimo. Soldi spariti, ritardi, prezzi gonfiati, inchieste giudiziarie, blocco dei lavori, varianti in corso d’opera, arresti eccellenti. La storia della costruzione del Paolo Borsellino l’abbiamo raccontata tempo fa su Tp24 in un’inchiesta a puntate che potete leggere da qui.
Il vecchio San Biagio cede il testimone al nuovo nosocomio nell’estate del 2009. Sindaco è Renzo Carini che definisce “un atto coraggioso” la scelta di aprire, finalmente, dopo anni, il nuovo ospedale di Marsala. L’atto coraggioso consisteva in un’ordinanza che disponeva il trasferimento e l’apertura del nuovo ospedale Paolo Borsellino in contrada Cardilla.
Da allora il San Biagio è stato via via abbandonato. Nel 2014 l'Azienda Sanitaria Provinciale ha recuperato alcuni locali per destinarvi l'Istituto di salute e igiene mentale. Inoltre sono stati istituiti altri due nuovi servizi tra i quali il Ser.T. Oggi il San Biagio è chiuso, l’ingresso di piazza San Francesco è sbarrato, con i locali non utilizzabili. Quel poco che è rimasto lo si trova nella parte retrostante, che si affaccia su via Colocasio. Qui c’è la guardia medica, che negli ultimi anni è stata teatro di episodi di violenza. Come la dottoressa aggredita nel febbraio del 2019 da un uomo con sputi e schiaffi. O ancora prima gli atti di vandalismo ai danni delle auto dell’Asp.
Al di là di tutto il San Biagio è una struttura abbandonata, ormai. E lo si vede già dall’esterno. Qualche tempo fa ci fu un pericoloso crollo di calcinacci. L’ingresso principale, quello di piazza San Francesco, rende l’idea di una struttura praticamente persa. Alzando lo sguardo l’edificio sembra bombardato, crepe e rattoppi di accomodo formano il mosaico degradante di una struttura storica. Abbiamo fatto un giro attorno al vecchio nosocomio per renderci conto.
A Maggio però arriva l’assessore regionale Ruggero Razza. La prima ondata sta andando scemando. In provincia di Trapani non si sono registrati molti casi, in confronto a quello che sta succedendo in queste settimane. L’assessore Razza a Marsala, con attorno a sè politici di ogni ordine e grado, annuncia: “il nuovo Covid Hospital sarà all’ospedale San Biagio. I soldi ci sono per trasformarlo”.
Fa anche un sopralluogo al San Biagio, con lui, in una foto che diventerà storica, a studiare la pianta del vecchio ospedale, c’è anche Massimo Grillo, poi diventato sindaco della città.
“Nessun altro ospedale verrà paralizzato”, dice Razza, e gli fanno eco i suoi, in quei giorni.
In realtà quello che succederà con il San Biagio è tutta un’altra storia. La campagna elettorale a Marsala comincia qui, con l’ex sindaco Di Girolamo che boccia l’idea del San Biagio Covid Hospital. Nel frattempo arriva l’estate, il Covid si placa, come nelle previsioni. La politica non pensa alla sanità, non pensa a preparare i territorio alla nuova ondata di autunno. Passa in sordina anche la bocciatura della ristrutturazione del San Biagio per adibirlo a Covid Hospital. Il vecchio ospedale non rispetta le norme antisismiche. Nella stanza dei bottoni della sanità regionale si sapeva e si è taciuto. Nel frattempo la campagna elettorale si avvicina a Marsala. Il governo Regionale per non penalizzare la corsa del futuro sindaco Massimo Grillo istituisce un reparto Covid all’ospedale di Mazara. Qualche giorno dopo l’elezione di Grillo arriva la conferma: il Paolo Borsellino Covid Hospital. Una beffa. Un gioco di potere che hanno tentato di tenere nascosto per mesi, quando la sanità poteva essere preparata all’imminente ritorno del Coronavirus.
Un virus che è rimasto fuori dal San Biagio, oggi deserto. Abbandonato.
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