“Va tutto bene ci dicono sia Razza che Musumeci, ma posso dire che non è così. Va tutto male”.
Questo lo sfogo iniziale di una giovane, M.V., positiva al Covid ed in isolamento dal 3 di novembre.
Una cittadina marsalese molto attenta e scrupolosa, che si è autoisolata nel momento in cui ha scoperto di essere venuta a contatto con un amico positivo, poi ha effettuato il suo di tampone, avendo avvertito immediatamente l'ASP solo dopo sei giorni ha potuto scoprire di essere positiva.
In quei sei giorni non ha incontrato nessuno, ha allertato il luogo di lavoro ma l'ASP, dice, è stata assente. Nessun tracciamento, nessun controllo. Ecco perchè il virus circola.
A questo si aggiunge il fatto, ci dice la nostra lettrice, che è rimasta per giorni con la spazzatura accumulata, non potendola smaltire in via ordinaria ma con il servizio anche questo assicurato dall'ASP, trattandosi di rifiuto a rischio infettivo.
Le persone che sono venute a contatto con lei e i suoi colleghi di lavoro non sono stati nell'immediato tracciati.
C'è una falla nel sistema, la stessa difatti che ha portato la Sicilia a colorarsi di arancione, bocciata proprio nel tracciamento: “Siamo positivi e dimenticati dal sistema sanitario, lasciati da soli a casa, con difficoltà a parlare con l'ASP”. E' questo il racconto che la giovane marsalese fa dei suoi giorni di isolamento.
Ad essere andato in tilt in Sicilia è proprio il tracciamento dei positivi: non riescono ad individuare celermente i contatti che hanno avuto rapporti di vicinanza con il contagiato, per essere messi in isolamento.
Accade ancora peggio che chi si sottopone ad un tampone o sierologico privatamente e scopre di essere positivo lo comunica al medico curante e dovrebbe poi passare in carico all'Usca, cioè alle squadre di continuità assistenziale, invece accade che spesso nessuno contatti il contagiato per giorni interi.
Ci sono casi in cui il contagiato positivo è dotato di buon senso civico e di alta responsabilità, dunque resta a casa in isolamento, c'è chi invece se ne frega e torna in giro ad avere contatti con altri soggetti, possibilmente trasmettendo il virus.
Ecco perchè la curva continua ad essere in salita, non di meno gli assembramenti del centro, con le vie di passeggio piene di ragazzi e di adulti che vanno in giro solo per il gusto di farlo senza alcuna necessità ed urgenza, accade anche davanti l'Inam di piazza Francesco Crispi e davanti l'ufficio anagrafe di via Garibaldi.
Inoltre al disagio si aggiunge altro disagio, al numero verde Covid dell'ASP 800402346 non risponde nessuno. Si resta in attesa anche mezz'ora, poi cade la linea. Così passano settimane per avere l'esito di un tampone.