Il Coronavirus anche in provincia di Trapani raggiunge livelli preoccupanti, in termini di contagiati e di ricoverati. Sono quasi duemila i positivi al Covid 19 nel territorio. Ma gli occhi sono puntati sugli ospedali, in particolare su quello di Marsala. Paolo Zappalà, commissario straordinario dell’Asp di Trapani, la struttura sanitaria del territorio sta reggendo?
Lo ripeto da giorni. Monitoriamo la curva epidemica e l’andamento della situazione. Però devo dire che sulla provincia di Trapani sono moderatamente tranquillo, perchè abbiamo allestito una serie di azioni, di reparti sul territorio, che mi fa dire che la situazione è sotto controllo. La risposta che abbiamo dato è proporzionata al bisogno assistenziale Covid in questo momento. Ovviamente i problemi non mancano, gli sforzi organizzativi a cui è sottoposta l’azienda sono enormi. Però ci sono risorse, mezzi e uomini per affrontarle in maniera adeguata. Continuo ad essere moderatamente tranquillo. A volte leggo notizie di stampa piene di preoccupazione. La preoccupazione è normale in questa fase. Ma devo dire che la rete di Trapani sta reggendo bene. La sanità trapanese sta dando risposte sia al Covid che alle altre patologie. Fin quando riusciremo a mantenere un’organizzazione ordinaria, e non emergenziale, lo faremo. Ovviamente su alcune specialità dovremmo fare degli accorpamenti, delle riduzioni, ma questo è normale, è così in tutta Italia.
Sotto stress però è soprattutto l’ospedale di Marsala, trasformato in Covid Hospital.
A Marsala abbiamo realizzato 74 posti letto Covid che non sono tutti pieni, abbiamo due posti liberi per quanto riguarda la degenza ordinaria. In terapia intensiva abbiamo allestito 12 posti letto, e sono occupati 5. Il programma prevede ulteriori 16 posti di degenza ordinaria e 26 posti in terapia intensiva che da qui alla fine del mese dovrebbero essere realizzati.
Il presidente provinciale dell’Ordine dei Medici, Rino Ferrari, a Tp24, ha fatto però una fotografia diversa dell’ospedale di Marsala, dicendo che è “al collasso”, che i medici e gli infermieri sono pochi e abbandonati, che tutto è stato gestito male e che si è perso tempo.
Sono stato all’ospedale di Marsala e ho trovato una situazione tranquillissima. Non so a cosa si riferisce, non capisco queste frasi ad effetto. Ho trovato un ospedale ordinato, pulito, con persone motivate, con persone assistite. Non lo dico per difesa, ma perchè è la verita. E’ ovvio che c’è preoccupazione nella popolazione ma anche in noi che gestiamo. Noi abbiamo garantito nella provincia fino ad oggi l’assistenza e la cura per tutte le patologie non Covid, con tutte le limitazioni del momento ovviamente. L’abbiamo garantite in tutti i presidi. Stiamo lavorando per dare tutto il supporto possibile in questo momento per gli ospedali Covid che sono Marsala e Mazara.
Si è parlato anche della realizzazione di un padiglione, sempre a Marsala, accanto all’ospedale “Paolo Borsellino”, per le malattie infettive.
Ci sono delle progettualità che l’Asp ha fatto e che la Regione sta sostenendo. Abbiamo pensato di realizzare un edificio su tre livelli. In questi giorni stiamo cercando di capire quando potranno partire i lavori, con un cantiere che lavorerà su tre turni per realizzarlo non dico in tempi cinesi ma in tempi molto brevi. Questo progetto ha un senso se lo realizziamo in meno di tre mesi.
Marsala è ancora scottata da quello che si era detto sul San Biagio. A Maggio a Marsala l’assessore regionale Ruggero Razza aveva detto che il vecchio ospedale sarebbe stato trasformato in Covid Hospital. Poi non se n’è fatto più nulla.
Il San Biagio non porta nessun valore aggiunto. E’ una struttura che probabilmente era stata ipotizzata, ma i nostri uffici tecnici hanno accertato che non c’era la tenuta sismica.
Il rilievo che facciamo è che questa osservazione, sull’inadeguatezza del San Biagio, e pensare ad altre soluzioni, si poteva fare prima, anzichè aspettare l’arrivo dell’emergenza.
Io sono arrivato il 10 agosto. Ma bisogna concentrarsi adesso sulle soluzioni migliori, pensando anche al dopo Covid. Questa sarà un’opera che rimarrà a patrimonio della sanità provinciale e di Marsala. Nel nuovo padiglione saranno realizzati i 8 posti di malattie infettive e gli 6 di Pneumologia che la nuova rete ospedaliera regionale ha previsto per Marsala. Quindi ha più senso investire risorse pubbliche per una struttura che serva per il Covid ma soprattutto che rimanga anche per il dopo Covid.