Secondo la Bibbia e l’esperienza umana, è evidente che nessuno ha mai visto DIO. Con successi ed errori, nel corso della storia noi esseri umani abbiamo cercato di conoscere l’immagine autentica del Supremo trascendente; ma provare la sua esistenza o inesistenza supera le capacità di credenti e di non credenti. Comunque, il Magnifico sconosciuto può essere intuito dietro il caso e i milioni di trilioni di coincidenze date in modo che esistano l’impressionante universo in espansione con i suoi miliardi di galassie, la meravigliosa vita manifestata in milioni di specie e, soprattutto, l’ammirevole umanità composta da esseri umani intelligenti e liberi. Allo stesso modo, sembra chiaro che noi credenti abbiamo concezioni diverse riguardo all’Essere Supremo, alcune sono errate o alienanti, e altre sono corrette e solidali. Di fronte a questa diversità sulla natura divina:
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Mi dichiaro ateo rispetto al Dio denaro, che divide gli esseri umani in classi sociali, condannando gli impoveriti alla miseria e privilegiando i ricchi nell’opulenza.
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Mi dichiaro ateo rispetto al Dio indifferente, che guarda impassibile come gli uomini soffrono, combattono e si battono in difesa dei loro interessi e delle loro ideologie, senza intervenire nella storia affinché l’armonia tra le persone e i popoli possa risplendere nel rispetto del medio ambiente.
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Mi dichiaro ateo rispetto al Dio guerriero, sostenitore di individui potenti e di grandi potenze che praticano la violenza armata, lo sfruttamento economico, la colonizzazione politica e il saccheggio dei popoli in via di sviluppo.
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Mi dichiaro ateo rispetto al Dio Giudice, che punisce chi pecca (anche se per errore, debolezza o ignoranza nella sua marginalità); mentre premia gli autoproclamati puri (anche se praticano complimenti formali senza amore per il prossimo o compassione per gli svantaggiati).
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Mi dichiaro ateo rispetto al Dio individualista, che favorisce la spiritualità e la salvezza personale e non tiene conto della comunione fraterna con i cittadini ed i senza tetto.
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Mi dichiaro ateo rispetto al Dio autoritario, che consacra gerarchi e preti, mentre sottovaluta laici e donne come credenti di seconda classe.
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Mi dichiaro ateo rispetto al Dio dogmatico, che si manifesta in un’unica chiesa verticalista, rigettando le altre chiese come sbagliate, le altre religioni come pagane e le culture agnostiche come spregevoli.
Ma, come discepolo umile e imperfetto di GESÙ, oso affermare:
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Credo nel Dio amore, che accoglie giusti e peccatori, atei e credenti, ignoranti e saggi come i suoi figli e figlie, infondendo negli esseri umani la luce della fraternità comunitaria e universale tra le persone e i popoli.
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Credo nel Dio della Vita, che incoraggia le comunità a condividere i beni della creazione e della produzione umana in società giuste, pacifiche e umanitarie, dove i bambini, gli anziani, i malati e gli emarginati hanno la priorità.
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Credo nel Dio dei poveri, che incoraggia uomini e donne coscienziosi a costruire lo Stato Democratico del Benessere, superando la società di classi, favorendo la liberazione degli impoveriti e il lavoro dignitoso e giustamente remunerato per tutti e tutte.
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Credo nel Dio mite e umile, che, privato di ogni potere e ricchezza in Cristo, esalta i semplici e riempie gli affamati nel suo Regno fraterno, mentre si addolora perché i potenti e i ricchi preferiscono idolatrare il denaro e il dominio.
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Credo nel Dio delle Beatitudini, che rende felici le classi impoverite, le persone e le comunità solidali e perseguitate per la promozione della giustizia, mentre bisogna dispiacersi per gli uomini invischiati nelle loro ricchezze, privilegi e dominazioni che causano nel mondo tanti mali e
sofferenze.
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Credo nel Dio universale, che ama immensamente ogni essere umano, qualunque sia la sua religione, razza, cultura, nazionalità e genere, promuovendo tra i suoi discepoli la lotta pacifica perché tutti noi esseri umani siamo uguali in dignità e diritti, ricevendo secondo i nostri bisogni e contribuendo secondo le nostre capacità.
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Credo nel Dio Salvatore, che instilla permanentemente negli umanisti e nei profeti la forza per liberare gli oppressi rispetto alle classi dominanti ed ai loro collaboratori, manifestandosi nel contempo come il salvatore di giusti e peccatori, dei passivi e degli impegnati, degli sfruttatori e dei solidali.
Per tutto questo e data la mia natura fallimentare, confido nell’immensa misericordia di DIO-PADRE che, come il figliol prodigo, mi perdona e mi accoglie paternamente e maternamente, nonostante i miei errori e fallimenti.
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Pedro Serrano Garcia - Articolo pubblicato il 28.08.2020 dall’Autore in Religión Digital (www.religiondigital.com)
Traduzione a cura di Lorenzo TOMMASELLI