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02/11/2020 06:00:00

Coronavirus, 1120 i positivi nel trapanese. La situazione in Sicilia 

18,30 -  I nuovi casi di contagio in Sicilia nelle ultime 24 ore sono stati 1.024 a fronte di altri 8.034 tamponi eseguiti. Il quadro come sempre viene aggiornato dal bollettino del Ministero della Salute.

Le ulteriori vittime sono 18 per un totale di 536 dall'inizio della pandemia. Con i nuovi casi salgono così a 16.064 gli attuali positivi. Di questi 1.167 sono i ricoverati: 1025 in regime ordinario e 142 in terapia intensiva con un incremento di dieci ricoveri. I guariti sono 266. I nuovi positivi sono così distribuiti per province: Palermo 209, Catania 258, Messina 92, Ragusa 249, Trapani 15. Siracusa 174, Agrigento 8, Caltanissetta 19.

IN ITALIA: Diminuiscono ancora i contagi per Covid in Italia, sono 22.253 (ieri 29.907), secondo il bollettino del ministero della Salute, ma con soli 135.731 tamponi (ieri 183.457), oltre 47 mila test in meno; l’incremento delle vittime è di 233 in 24 ore, in aumento rispetto ai 208 di ieri. I casi totali salgono così a 731.588, mentre le vittime sono ora 39.059

15,10 - Sono 1120 i positivi in provincia di Trapani ad oggi 2 novembre 2020 (venerdì erano 975) e sono 36 le persone decedute dall'inizio dell'epidemia.

Così sono distribuiti i positivi nei 24 comuni della provincia: Alcamo 247, Buseto Palizzolo 11, Calatafimi Segesta 7, Campobello di Mazara 11, Castellammare del Golfo 50, Castelvetrano 106, Custonaci 22, Erice 64, Favignana 7, Gibellina 9, Marsala 146, Mazara del Vallo 88, Paceco 18, Pantelleria 22, Partanna 9, Poggioreale 0, Salaparuta 1, Salemi 16, Santa Ninfa 3, Trapani 216, Valderice 36, Vita 4, San Vito Lo Capo 21, Petrosino 6.

I guariti sono 558, i ricoverati in terapia intensiva 7, i ricoverati del territorio non in terapia intensiva sono 39. Tamponi molecolari effettuati 739, tamponi per la ricerca dell'antigene 1474.

14,20 -  Didattica a distanza al 100% alle scuole superiori, limiti alla mobilità fra Regioni a rischio, centri commerciali chiusi nei giorni festivi e prefestivi. E ancora: chiuderanno anche i musei, le sale bingo e quelle scommesse, i mezzi pubblici potranno essere pieni al 50% e ci saranno limiti alla circolazione delle persone di sera. Ecco le misure di carattere nazionale contenute nel nuovo Dpcm che il governo si appresta a varare domani e che il premier Giuseppe Conte ha illustrato alla Camera. Sul coprifuoco nazionale, il presidente del Consiglio non ha specificato l'orario, parlando genericamente di "tarda serata".

Il decreto conterrà dunque sia le sopracitate misure valide su tutto il territorio italiano che norme più stringenti differenziate per Regioni, suddivise per fasce di rischio. "Nel prossimo Dpcm - ha spiegato Conte - indicheremo 3 aree con tre scenari di rischio e misure via via più restrittive. L'inserimento di una Regione avverrà con un'ordinanza del ministro della Salute".

Secondo il premier "il quadro è peggiorato rispetto alla prima ondata", ma oggi "fino al 95% per cento delle persone presentano sintomi lievi". I ricoverati nei reparti di terapia intensiva negli ospedali italiani, stando ai dati di ieri, sono comunque 1939, cioè "poco più della metà dei posti letto attivati grazie alle forniture del governo con il commissario strarordinario". Quindi, ha proseguito, "non stiamo subendo una insostenibile pressione nei reparti di terapie intensiva ma registriamo un preoccupante affollamento, in particolare nelle terapie sub-intensive e nell'area medica in generale. Occorre poi allegerire i pronto soccorsi".

Durante il suo intervento alla Camera il premier ha lanciato l'allarme: "Il quadro epidemiologico è in via di transizione verso lo scenario 4 con particolare riferimento ad alcuni territori. L'indice Rt nazionale è a 1,7 ma in alcune regioni ovviamente il dato è superiore. Esiste un'altra probabilità che 15 regioni superino le soglie critiche nelle aree delle terapie intensive e delle aree mediche nel prossimo mese".

07,00  -Sono dieci i nuovi casi accertati di Coronavirus in provincia di Trapani. 1095 sono invece i nuovi positivi registrati in tutta l'Isola che conta 16 vittime, mentre è in lieve calo, rispetto a sabato, il dato nazionale con 29.907 positivi e 208 vittime.

Due medici positivi all'ospedale di Marsala - Due medici, un uomo e una donna, in servizio al Covid hospital "Paolo Borsellino" di Marsala, sono risultati positivi al tampone per il coronavirus. La notizia viene confermata a Tp24 da più fonti. Non si sa se il contagio sia avvenuto all'esterno o in ospedale.

Sono 6 i nuovi  positivi a Mazara. I casi totali sono 87; due i deceduti e 42 i guariti. Questi i dati della seconda ondata comunicati dal Sindaco Salvatore Quinci, in merito ai 6 nuovi casi positivi al Coronavirus a Mazara del Vallo. Intanto i medici positivi al coronavirus all'ospedale di Mazara del Vallo salgono a quattro.

I dati siciliani - Continua a aumentare senza sosta il numero dei contagi in Sicilia mentre a livello nazionale si registra un lieve calo. L'Isola, dopo i 952 casi di ieri, sfonda quota mille: secondo l'ultimo bollettino del ministero della Salute, nelle ultime 24 ore in Sicilia c'è stato un incremento di 1.095 contagi e si contano altri 16 morti. A livello regionale invece, il numero di tamponi processati dal sistema sanitario regionale nelle ultime 24 ore, è stato pressoché uguale al giorno precedente (8.546 oggi e 8.107 ieri), ma sono stati intercettati oltre cento casi in più. Dati che confermano l'alta circolazione del virus nella nostra Regione che ha un indice di contagio Rt ormai vicino all1,5.

I nuovi 1.095 casi registrati in Sicilia fanno salire il numero degli attuali positivi a 15.324 (ieri erano 14.442), di cui 14.193 in isolamento domiciliare (ieri erano 13.358), 999 ricoverati in ospedale con sintomi (ieri erano 962) e 132 gravi ricoverati in Terapia intensiva (+10 rispetto a ieri). I casi totali di coronavirus dall'inizio della pandemia in Sicilia sono 22.853, le guarigioni sono 7.011 (+197 rispetto a ieri), mentre i decessi salgono a 518 (+16 rispetto a ieri). A livello provinciale, sono Catania e Palermo le due città che preoccupano di più le autorità sanitarie. A Catania nelle ultime 24 ore sono stati registrati ben 316 nuovi contagi, mentre a Palermo 277. Poi sono stati registrati 110 casi ad Agrigento, 106 a Messina, 100 a Siracusa, 82 a Ragusa, 49 a Enna, 45 a Caltanissetta e 10 a Trapani.

Il dato regionale che emerge dal bollettino odierno diffuso dal ministero della Salute rileva una crescita del numero dei positivi che procede parallelamente all’incremento dei tamponi per le azioni di tracciamento e testing condotte nel territorio siciliano. Va evidenziato che, a fronte dei complessivi 1095 soggetti positivi rilevati dall’analisi degli 8547 tamponi processati, l’incremento complessivo dei ricoveri (sia ordinari sia terapia intensiva) è di 47 pazienti.

Drive in con tamponi - Nei prossimi giorni, anche in altre località della Sicilia, verrà replicata l’esperienza del drive in con tamponi antigienici organizzata alla Fiera di Palermo che ha consentito di individuare e isolare, nel solo capoluogo siciliano, circa 300 soggetti positivi. Va ricordato, che la procedura, in caso di positività al test rapido, prevede già sul posto l’immediata ripetizione con tampone molecolare e la presa in carico da parte del dipartimento di Prevenzione dell’Asp, così come indicato dalle linee guida vigenti.

Gianfranco Micciché: "No ad un nuovo lockdown per la Sicilia" - “Sono sicuro che le dichiarazioni del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, non rappresentino la volontà di tutta la Lega (che altrimenti dovrebbe ricominciare a chiamarsi Lega Nord). Qui in Sicilia abbiamo pagato a marzo un prezzo pazzesco per un errore del Governo sulla generalizzazione della chiusura. Non siamo intenzionati a pagarlo nuovamente”. Così si è espresso il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, rispetto alla richiesta del presidente della Regione Lombardia, che ha chiesto un nuovo lockdown per tutta l’Italia.

I dati nazionali - Diminuiscono i contagi per Covid in Italia, sono 29.907 (ieri 31.758), secondo il bollettino del ministero della Salute, ma a fronte di oltre 30 mila tamponi in meno (183.457 contro i 215.886 di ieri); l'incremento delle vittime è di 208 in 24 ore, anch'esse in calo (ieri 297). Gli attualmente positivi sono 378.129 (+26.743 in 24 ore), i guariti e dimessi 292.380 (+2.954). Le persone in isolamento domiciliare sono 357.288 (+25.711).

I pazienti in terapia intensiva sono aumentati di 96 unità in 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute, portando il totale delle persone in rianimazione a 1.939. I nuovi ricoverati in reparti ordinari sono 936, per un numero complessivo di 18.902. Entrambi i dati sono sostanzialmente stabili rispetto a ieri.

Nuovo massimo per il rapporto positivi-tamponi: nelle ultime 24 ore la percentuale è arrivata al 16,3%. Il precedente record si era registrato ieri al 14,7%. Sono 8.607 i nuovi positivi in Lombardia e il totale dei contagiati dall'inizio della pandemia in regione ha così superato le 200mila unità, raggiungendo quota 204.351. Con 39.658 tamponi effettuati, sale la percentuale tamponi/positivi al 21,7% (ieri 19%). I decessi sono 54 per un totale di 17.589 morti in regione dall'inizio della pandemia. Crescono sia i ricoveri in terapia intensiva (+26, 418 in totale) che negli altri reparti (+213, 4.246). La città metropolitana di Milano rimane la zona più colpita con 3.695 nuovi casi, di cui 1.554 a Milano città, seguita sempre dalle province di Varese (1.238) e Monza e Brianza (1.195).

'Alberghi assistiti', con supporto socio-sanitario, per ultra 65enni positivi Covid ma asintomatici o paucisintomatici, e camere d'albergo per pazienti dimessi dagli ospedali ma ancora positivi, che non necessitano di supporto sanitario ma non possono stare a casa. Sono le iniziative annunciate dalla Regione Piemonte con l'obiettivo di liberare posti in ospedale. Gli 'alberghi assistiti' devono avere almeno 20 camere , due oss. ogni 20 ospiti e garantire tre passaggi al giorno, di due ore, di un infermiere professionale. Per l'altra categoria individuati 1000 posti.

Possibile coprifuoco in tutta Italia dalle 21. Sarebbe l'ipotesi di compromesso tra la richiesta di una chiusura nazionale dalle 18 fatta da alcune Regioni e l'indicazioni del governo per restrizioni limitate alle aree in cui l'indice di contagio è più alto. Il confronto sul nuovo Dpcm andrà avanti nella notte. Chiuderanno i musei, dopo cinema e teatri. Nelle aree a maggior contagio, si pensa a bar e ristoranti chiusi anche a pranzo; Dad anche in seconda media e obbligo di mascherina per le lezioni in presenza di elementari e prima media. Per sciogliere i nodi, è possibile che slitti a martedì il nuovo Dpcm. Conte è impegnato oggi, 2 novembre, in comunicazioni alla Camera e al Senato,

Il premier, quindi, illustrerà al Parlamento l'orientamento che intende dare al nuovo Dpcm su cui il governo sta lavorando in questi giorni. Ma - a quanto si apprende da fonti della maggioranza - la firma vera e propria del testo potrebbe non arrivare lunedì sera ma martedì. Questo per consentire di risolvere i nodi che ancora sono aperti con le Regioni.

Diversificare le misure tra zone rosse e resto del Paese. E' questa l'impostazione a cui sta lavorando il governo per mettere a punto il nuovo dpcm. Tra i punti su cui si sta discutendo in una serie di riunioni che con ogni probabilità andranno avanti per tutta la notte c'è anche quella di arrivare ad un compromesso sul coprifuoco: non più alle 18 nelle cosiddette 'zone rosse' ma l'idea, su cui si ragiona, è quella di estenderlo alle 21 per tutta Italia. Anche se il Cts, a quanto si apprende da fonti della maggioranza, non sarebbe d'accordo preferendo invece le 18 per tutto il Paese.

Conte sarebbe d'accordo con le Regioni sulla richiesta di misure più restrittive ma, in base a quanto si apprende da fonti della maggioranza, a differenza di quanto vogliono i governatori, sarebbe orientato a modularle in base alla diffusione territoriale del Covid, più che a varare provvedimenti di carattere nazionale. Fra le restrizioni sul tavolo della riunione in corso a palazzo Chigi tra il premier e le forze che sostengono il governo c' è l'interruzione della mobilità interregionale, fatto salvo ragioni di lavoro, la chiusura dei centri commerciali nei weekend.

Bar e ristoranti chiusi anche a pranzo nelle regioni con tasso di contagi a rischio. Le zone critiche sono Lombardia, Piemonte e Calabria. Poi coprifuoco alle 18, con chiusura delle attività commerciali e per la cura alla persona, salvo farmacie, parafarmacie e alimentari. In base a quanto si apprende da fonti della maggioranza, sono alcune delle misure allo studio del governo. Sempre nelle aree a rischio, chiusi anche i musei e stop ai distributori automatici. Smart working nella Pubblica amministrazione, salvo i servizi pubblici essenziali. Nelle aree più a rischio, individuate sulla base dell'indice dei contagi si starebbe pensando a estendere la didattica a distanza anche alla seconda e terza media, con obbligo di mascherina sempre per le lezioni in presenza, cioè alle elementari e in prima media. E' quanto si apprende da fonti di maggioranza.

Il Dpcm annunciato "andrà nella direzione del principio di proporzionalità e ragionevolezza che ha guidato le scelte fino ad ora, facendo leva su qualche misura come la limitazione agli spostamenti interregionali se non per ragioni indifferibili, di salute o di lavoro", ha affermato il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli e a Che tempo che fa su Rai Tre. "La scuola e l'eventuale attivazione di periodo di Dad non è un totem intangibile. In situazioni di alcune realtà territoriali in cui si vuole ottenere una flessione della curva, può essere una misura da considerare", ha aggiunto Locatelli.