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01/11/2020 06:00:00

Coronavirus, la Sicilia supera mille contagi in un giorno. Lunedì un nuovo dpcm per abbassare la curva dei contagi

21,00 -  «La curva epidemiologica è iniziata a crescere in modo preoccupante. Oggi +6 i positivi rispetto a ieri. I casi attualmente positivi sono 87; due i deceduti e 42 i guariti. Questi i dati della seconda ondata a Mazara del Vallo».

Lo dichiara il Sindaco Salvatore Quinci, in merito ai 6 nuovi casi positivi al Coronavirus a Mazara del Vallo.

Intanto i medici positivi al coronavirus all'ospeale di Mazara del Vallo salgono a quattro.

 18,20 -  Sono dieci i nuovi casi accertati di coronavirus in provincia di Trapani oggi, 1° Novembre. Emerge dal bollettino della Regione Siciliana.

A livello provinciale, sono Catania e Palermo le due città che preoccupano di più le autorità sanitarie. A Catania nelle ultime 24 ore sono stati registrati ben 316 nuovi contagi, mentre a Palermo 277. Poi sono stati registrati 110 casi ad Agrigento, 106 a Messina, 100 a Siracusa, 82 a Ragusa, 49 a Enna, 45 a Caltanissetta e 10 a Trapani.

 

Anche oggi dalle 9 alle 14, negli spazi aperti della Fiera del Mediterraneo, è proseguito lo screening con il sistema del 'drive in', per tracciare il personale della scuola convocato dall'assessorato regionale alla Salute. Su 2.995 test eseguiti in due giorni e mezzo i positivi asintomatici sono 255. Circa il 9%. "E' un valore enorme, che ci dà importanti indicazioni - spiega Renato Costa, commissario dell'emergenza Covid a Palermo che coordina le operazioni, d'intesa con Asp e Comune - Ricerchiamo il positivo asintomatico e lo isoliamo. Soggetti che avrebbero potuto circolare liberamente senza avere la consapevolezza della loro positività e dunque capacità di trasmissione del virus". "C'è grande soddisfazione per il riscontro avuto, ringrazio tutti per la comprensione anche per i momenti in cui si sono create delle criticità - dice direttore generale dell'Asp Daniela Faraoni - tutta la mia ammirazione e stima per gli operatori". Il test proseguirà tutti i giorni: dal lunedì al sabato 9-16, domenica e festivi 9-14. L'accesso sarà consentito fino alle 14 da lunedì a sabato e fino alle 12 la domenica e festivi. Per ottimizzare e velocizzare le operazioni si chiede agli utenti di presentarsi muniti del foglio di consenso informato stampato, compilato e firmato. Il modulo si può scaricare collegandosi al sito asppalermo.org. Dopo il personale docente e non docente, da domani lo screening sarà allargato anche agli studenti degli istituti di ogni ordine e grado di Palermo e provincia e ai loro familiari. I minorenni potranno accedere al drive in solo se accompagnati dai genitori.

 17,10 - Continua a aumentare senza sosta il numero dei contagi in Sicilia mentre a livello nazionale si registra un lieve calo. L'Isola, dopo i 952 casi di ieri, sfonda quota mille: secondo l'ultimo bollettino del ministero della Salute, nelle ultime 24 ore in Sicilia c'è stato un incremento di 1.095 contagi e si contano altri 16 morti. In Italia invece oggi 29.907 nuovi casi contro i 31.758 di ieri quando però era stato superiore anche il numero di tamponi.

A livello regionale invece, il numero di tamponi processati dal sistema sanitario regionale nelle ultime 24 ore, è stato pressoché uguale al giorno precedente (8.546 oggi e 8.107 ieri), ma sono stati intercettati oltre cento casi in più. Dati che confermano l'alta circolazione del virus nella nostra Regione che ha un indice di contagio Rt ormai vicino all1,5.



I nuovi 1.095 casi registrati in Sicilia fanno salire il numero degli attuali positivi a 15.324 (ieri erano 14.442), di cui 14.193 in isolamento domiciliare (ieri erano 13.358), 999 ricoverati in ospedale con sintomi (ieri erano 962) e 132 gravi ricoverati in Terapia intensiva (+10 rispetto a ieri).

I casi totali di coronavirus dall'inizio della pandemia in Sicilia sono 22.853, le guarigioni sono 7.011 (+197 rispetto a ieri), mentre i decessi salgono a 518 (+16 rispetto a ieri).

 09,20 -  Corsa contro il tempo per gli ospedali italiani: tra 20 giorni, a questo ritmo di crescita dei ricoveri, sarà vero caos.

Il 24 novembre si toccheranno i 75 mila ricoveri, il 40% dei letti totali disponibili.

Negli ospedali italiani reparti ordinari e terapie intensive vengono quotidianamente trasformati in spazi per malati di Covid. Ieri erano 19.809 i posti dedicati alle persone colpite dal coronavirus, giovedì 22 erano poco più di 10mila.

In base ai dati elaborati dai ricercatori, proseguendo con questo ritmo il 10 di novembre i letti occupati saliranno a 32mila, raggiungeranno cioè il record della prima ondata, toccato tra marzo e aprile. Altri 14 giorni e il 24 novembre si toccheranno i 75mila ricoveri. Questa è la soglia critica, perché rappresenta il 40% dei letti disponibili in Italia.

«Abbiamo 20 giorni di tempo per evitare il collasso del sistema», dicono dall’esecutivo.
Già adesso, le persone colpite da altre patologie rischiano di non trovare le cure. Da quel momento per loro, a parte i casi urgenti e molto gravi, avere assistenza sarà quasi impossibile.

Riguardo alla terapie intensive, si stima che il 10 novembre siano 2.800 i letti occupati (contro i 1.843 di ieri) e il 24 siano 6.600.

 

07,00 - Ieri in provincia di Trapani si sono superati i 1000 casi positivi. Sono 1095 i casi totali. Ieri si sono registrati 120 persone positive in più. 

 Alcamo è la città con il maggior numero di contagi, 247, poi Trapani, con 213 e Marsala, con 142. Ecco come sono distribuiti in i 1095 positivi nelle diverse città della provincia: Alcamo 247, Trapani 213, Marsala 142, Castelvetrano 104, Erice 64, Mazara del Vallo 81, Castellammare del Golfo 50, Valderice 35, Pantelleria 22, Custonaci 21, Salemi 15, Paceco 17, San Vito Lo Capo 21, Campobello di Mazara 12, Buseto Palizzolo 21, Calatafimi Segesta 7, Favignana 7, Partanna 9, Petrosino 5, Gibellina 4, Vita 4, Santa Ninfa 3, Salaparuta 1. I deceduti sono 35 dall'inizio della pandemia.

Ospedali sempre più pieni a Marsala e Mazara, per l'emergenza Covid. E questo nonostante, tra i cittadini, ci sia chi continua a negare l'emergenza, senza rispettare le regole per interrompere la catena di contagio. Ormai il tracciamento è sul punto di saltare: aumenta infatti la percentuale di tamponi che risultano positivi. Questo significa che diminuiscono gli asintomatici, coloro che vengono "cercati" per il tampone, e aumentano invece quelli sottoposti al test perché presentano i sintomi.

A Marsala, al "Paolo Borsellino", si sta lavorando per dedicare un'altra ala del terzo piano ai malati Covid, con 15 posti letto.
A Mazara, invece, la situazione è più critica. D'altronde, fino a Settembre, tutto si poteva pensare tranne che la Regione avrebbe scelto Mazara come Covid - hospital. Una scelta determinata dalla volontà di non "disturbare" la campagna elettorale del candidato sindaco del centrodestra, Massimo Grillo. Morale: dopo le elezioni Marsala si è ritrovata comunque ad avere un ospedale Covid, e a Mazara si pagano le scelte politiche di Razza e Musumeci, tanto che ci sono almeno due medici contagiati. Entro il 15 Novembre l'Asp di Trapani attiverà altri 120 posti letto.

Ancora 10 contagi a Mazara - "Continua a crescere il numero di contagi nella nostra città. Oggi altri 10 tamponi sono risultati positivi al Coronavirus. La situazione richiede massima attenzione e senso di responsabilità da parte di tutti ed in particolare dei più giovani». Lo comunica il Sindaco Salvatore Quinci, appresa la notizia di altri nuovi casi positivi al Coronavirus a Mazara del Vallo.

 Ristorazione, Giacalone (CIFA): “fiduciosi di un aiuto concreto dallo Stato viste le tante difficoltà” - La Confederazione Italiana delle Federazioni Autonome (CIFA) è in prima linea al fianco delle imprese e dei lavoratori dei diversi comparti fortemente preoccupati a seguito dell’emanazione da parte del Governo centrale del recente DPCM firmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Fra i settori maggiormente colpiti vi è quello della ristorazione costretto dal nuovo Dpcm al blocco delle attività ricettive a partire dalle ore 18. Sulla questione interviene così Roberto Giacalone, Responsabile provinciale CIFA per lo sviluppo della Filiera Ittico-Alimentare:

Mi duole dover confermare –dichiara Roberto Giacalone- come ancora una volta un DPCM di tale importanza possa mettere in serie difficoltà un categoria produttiva che muove circa il 12 % del PIL italiano e che ancora una volta questo accanimento sia rivolto alla categoria della ristorazione e ad essa collegata. Ricordiamo infatti che nel precedente DPCM erano state indotte quelle misure per poter garantire a bar, pasticcerie, ristoranti e pizzerie il normale svolgimento delle attività. Ricorda che queste attività hanno adottato le misure relative alla riduzione dei posti a sedere, al mantenimento della distanza di sicurezza, alla creazione di varie postazioni di igienizzazione. Con la chiusura parziale di tali attività di fatto il Governo considera queste attività luoghi di possibile contagio da covid-19. Quella della ristorazione è di fatto –sottolinea Giacalone- una delle categorie prese di mira dai tecnici del Governo i quali secondo il mio modesto parere non sanno bene cosa significa entrare in un ristorante ove vengano applicate tali misure di sicurezza. I nostri associati vivono ogni giorno con la paura che nelle loro attività possa scoppiare un caso di contagio per poter mettere così fine alla loro attività, vivono la paura di non arrivare a fine mese, di non poter far fronte a quelle che sono le spese gestionali di una attività. Nonostante tutto gli stessi associati hanno deciso di non chiudere e di farsi forza reciprocamente e andare avanti, ma non sappiamo per quanto tempo ancora, fiduciosi di un aiuto concreto da parte dello stato”.

L'appello ai ristoratori a rispettare le Regole - Roberto Giacalone insieme al Segretario Provinciale CIFA, Gaspare Ingargiola, invitano le imprese a rispettare le regole indicate dal Governo e al tempo stesso ad associarsi alla proposta della Confederazione nazionale, vedi quanto dichiarato nei giorni scorsi dal Presidente Andrea Cafà, circa l’emanazione di nuovi adempimenti che tengano conto dell’attuale crisi del comparto ittico-alimentare acuita dalle nuove restrizioni anti covid. “La Confederazione CIFA -dichiara Gaspare Ingargiola- ribadisce che non è bastevole l'allungamento del periodo di ‘cassa covid’ ma sono necessarie le sospensioni delle imposizioni fiscali contributive e previdenziali a partire dal mese di ottobre, ragion per cui nessuna scadenza devi essere più dettata dal Governo in ordine all'agenda delle scadenze fiscali. Chiediamo dunque strumenti –conclude il Segretario di CIFA Trapani- rapidi immediati e quindi ammortizzatori sociali per i lavoratori dipendenti e per le famiglie e sospensione della imposizione fiscale e previdenziale a partire dal mese di settembre”.

La situazione in Sicilia  -  Sono diciotto vittime, è il nuovo triste record registrato nelle ultime 24 ore in Sicilia e il numero di positivi  giornalieri è di 952. Salgono a 14.442 gli attuali positivi di cui 962 ricoverati in ospedale, 122 in terapia intensiva (+5) e 13.358 in isolamento domiciliare. I guariti salgono a 6.814 mentre i morti, purtroppo, subiscono un'impennata: + 18 arrivando a 502 dall'inizio della pandemia.


La situazione in Italia -
Ancora in aumento, ma più lieve rispetto agli ultimi giorni, i casi di Covid nel resto d'Italia. Sono 31.758 i positivi registrati nelle ultime 24 ore (ieri 31.084), con il nuovo record dei tamponi, 215.886 (800 piu' di ieri). In forte crescita invece i decessi, 297 (ieri 199), per un totale di 38.618 vittime. Sono 97 le terapie intensive in più (1.843 in tutto), e 972 i ricoveri ordinari (in totale 17.966).

E' pari al 14,7% il rapporto fra casi positivi e tamponi, calcolato sulla base dei dati epidemiologici diffusi il 31 ottobre dal ministero della Salute. E' il valore massimo finora registarto in questa seconda ondata della pandemia di Covid-19.

Una stretta a livello locale nelle zone del territorio nazionale dove l'indice Rt è più alto: è questa l'ipotesi a cui sta lavorando il governo in queste ore prima di decidere se arrivare a misure restrittive di portata nazionale. Del tema, a quanto si apprende da fonti dell'esecutivo, si sarebbe parlato nella riunione pomeridiana a palazzo Chigi tra Giuseppe Conte, i capi delegazione ed il Cts. Conte e la maggioranza dovrebbero tornate a riunirsi domani, domenica.

Il governo starebbe valutando di imprimere una stretta anche agli spostamenti tra le Regioni. Il tema - a quanto si apprende da fonti della maggioranza - sarebbe stato discusso nel corso della riunione a palazzo Chigi ma ancora non sarebbe stata presa nessuno una decisione. Inoltre l'esecutivo starebbe valutando anche di predisporre degli Hotel Covid dove ospitare persone che non avendo spazio a casa per isolarsi rischiano di contagiare i familiari.

"Dobbiamo fermare la curva dei contagi che in questo momento, purtroppo, continua a crescere. Se necessario, valuteremo chiusure di due o tre settimane per quelle zone che in questi giorni presentano numeri più preoccupanti". Lo afferma in una nota il viceministro dei Trasporti, Giancarlo Cancelleri.

Aumentano i decessi che passano da 48 a 73 per un totale di 17.535 morti in regione ma per il resto sono molto simili a ieri i dati della pandemia in Lombardia: 8.919 i nuovi positivi con 46.781 tamponi effettuati, per una percentuale pari al 19%, in linea con quella di ieri (19,1%). Crescono i ricoveri sia in terapia intensiva (+22, 392 in totale) che negli altri reparti (+335, 4.033). La città metropolitana di Milano resta la zona più colpita con 3.730 nuovi positivi, di cui 1.553 a Milano città, ma continuano a crescere i contagi nelle province di Monza e Brianza (1.207) e Varese (1.202).

Il Piemonte converte 16 ospedali alla cura del Covid. "È una scelta difficile, ma inevitabile, per riuscire a fronteggiare la necessità crescente di posti Covid e dare una risposta immediata che decongestioni i nostri pronto soccorso", spiega l'assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi. "La conversione di questi presidi ci consente di destinare ai pazienti Covid dei percorsi ospedalieri completamente dedicati e separati da quelli dei pazienti non Covid - aggiunge -. Il sistema sanitario piemontese sta facendo lo sforzo massimo per potenziare il più possibile l'intera rete ospedaliera e territoriale, che l'evoluzione della pandemia sta mettendo a dura prova in tutto il nostro Paese".

E' in arrivo la nuova stretta. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha chiesto ai presidenti di Camera e Senato di anticipare da mercoledì a lunedì il suo intervento in Parlamento sulle misure contro la pandemia, per fare subito dopo una riunione e poi varare un nuovo dpcm. Le nuove limitazioni sono in via di definizione. Per il momento non si parla di un lockdown generalizzato, ma di chiudere per due o tre settimane le aree dove i contagi corrono di più. Si ipotizzano anche nuove limitazioni ai negozi, un freno agli spostamenti fra le regioni e un intervento sulla scuola: "La curva sta subendo un'impennata così rapida - ha ammesso Conte - che rischia di mettere in discussione la didattica in presenza".

Parte tutto in salita il tentativo del governo di coinvolgere l'opposizione nella strategia su come abbassare la curva pandemica. Da un lato Giuseppe Conte chiede "un tavolo di confronto permanente", già in vista delle imminenti scelte contro il virus. Dall'altro, i tre leader del il centrodestra, in una nota congiunta, rispondono picche a ogni sorta di "cabina di regia", definendo questa soluzione "tardiva". E ribadiscono che "l'unica sede nella quale discutere è il Parlamento della Repubblica italiana". Parallelamente, sempre il premier, nel corso della giornata ha auspicato un dialogo parlamentare. "Ho chiamato i presidenti di Camera e Senato: ho chiesto loro - annuncia dalla festa de "Il Foglio" - se c'è la possibilità di trovare uno strumento o un luogo dove confrontarsi in tempi rapidi con il Parlamento".

 

 

 



Native | 2024-07-16 09:00:00
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