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28/10/2020 07:39:00

Sicilia, Musumeci vuole tenere aperti bar e ristoranti (ma le scuole chiuse ...)

  Siamo passati dall'estate in cui ci dicevano: "Non ce n'è Covid", all'autunno in cui ci stanno dicendo: "Non ce n'è Covid come al nord". Insomma, il presidente della Sicilia Musumeci cede alle pressioni della piazza e annuncia una legge per derogare ai limiti sulla chiusura imposti dal governo. Quindi, mentre in tutta Italia bar e ristoranti chiudono alle 18, da noi (se l'Ars all'improvviso riscopre la voglia di lavorare e non fa passare mesi per approvare una legge ...) potrebbero chiudere alle 20 (bar) e alle 22 (ristoranti).

Una giravolta, l'ennesima, di Musumeci, che soffia sul fuoco della protesta, scarica le tensioni sul governo, per poi apparire come il salvatore della patria. La solita strategia populista (poi però arriva il Tar e ... ).

A fare le spese di questa politica è ancora una volta il mondo della scuola. Della scuola (così come per i teatri, i cinema, il mondo della cultura ... ) in Sicilia non gliene frega niente a nessuno. E anziché lavorare per fare tornare presto i giovani a scuola (il che significa intervenire sui trasporti), si preferisce farli stare a casa, negando loro il diritto ad un'istruzione che la dididattica a distanza non può sostituire.

Musumeci ieri all'Ars ha annunciato che la Giunta presenterà, oggi, un disegno di legge con misure ad hoc per la Regione siciliana che richiami i Dpcm nazionali ma che adotti misure meno restrittive.

"Il Dpcm - ha aggiunto Musumeci - è stato molto restrittivo e noi abbiamo evidenziato come alcune norme di quel provvedimento, come in particolare la chiusura degli esercizi commerciali alle 18 costituisse un serio problema per alcune regioni, cioè per quelle dove il dato epidemiologico non presenta una condizione di grave emergenza e dove il tessuto imprenditoriale ancora può organizzarsi nel rispetto delle linee guide della conferenza stato regioni".


"La situazione dell’epidemia in Sicilia segnala una crescita costante dei contagi. La Sicilia ha comunque rafforzato il proprio sistema sanitario con oltre tremila nuovi operatori e abbiamo creato supporti territoriali con Usca che sono un presidio indispensabile per alleggerire la tensione ospedaliera - ha detto Musumeci -. Siamo tra le regioni italiane che si sono dotate per prime di tamponi e test sierologici che si muovono in linea di coerenza rispetto a un quadro nazionale ma con una minore incidenza tra contagiati e popolazione. L’andamento epidemiologico è il faro di riferimento delle scelte politiche", ha proseguito. "Abbiamo esaminato 460mila casi singoli con test molecolari, e oltre 250mila con i test sierologici e abbiamo fatto partire una fitta campagna nella popolazione scolastica", ha aggiunto Musumeci che ha sottolineato la "differenza tra la prima fase dell’emergenza sanitaria e questa che stiamo vivendo adesso. Questa esperienza è iniziata senza che fossero noti i protocolli medici, mancavano tamponi e dispositivi di sicurezza, non c'era accesso a test diagnostici rapidi. Oggi il contesto è diverso".

LUPO. “Dopo avere chiuso lo Stretto di Messina in primavera, quando la Sicilia aveva 100 nuovi contagi al giorno, dichiarato, tre giorni fa, il coprifuoco dalle 23 alle 5 e avere totalmente sospeso la didattica in presenza nelle scuole secondarie, oggi Musumeci si iscrive alla ‘corrente dei negazionisti’, annunciando un Disegno di legge per l’apertura delle attività economiche in deroga al DPCM nazionale, quando i nuovi contagi in Sicilia sono 860, cioè cinque volte quelli del ‘picco’ massimo di marzo ed i pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva sono oltre 100 . Una scelta irresponsabile che espone a rischio la salute dei siciliani e la Sicilia al rischio ‘lockdown’. Così Giuseppe Lupo capogruppo del Pd ha risposto, intervenendo in aula all'Ars, alle dichiarazioni fatte dal presidente della Regione.
“Musumeci si metta d’accordo con se stesso, smetta di cavalcare l’onda del populismo e si concentri piuttosto su cose urgenti per la sanità come, ad esempio, la riorganizzazione delle terapie intensive e sub intensive già prevista a giugno scorso”.