"Vorrei invitare un negazionista a casa mia".
Comincia così la testimonianza di Enrica, un'infermiera del reparto covid dell'ospedale di Marsala. Sul suo profilo Facebook racconta come vive ogni giorno, la sveglia all'alba, la divisa, la mascherina, tutto il kit indossato per tutto il giorno, il ritorno a casa con la paura di aver preso il covid e di contagiare qualcuno. Un racconto che nasce dalla rabbia per quanti, ancora oggi, negano o sottovalutano il dramma del Coronavirus. Ecco la sua testimonianza.
Vorrei invitare un negazionista a casa mia ..
Il programma è questo :
- sveglia alle 5.50
-mezz’ora di macchina per andare a lavoro
- indossi la divisa e pensi a fare la pipì anche se non ne senti lo stimolo perché sai che per circa 8 ore non potrai farla , così come non potrai bere acqua , grattarti la faccia se ti prude , usare il telefono , respirare , prendere una boccata d aria , sollevare la visiera per il dolore che avverti sul naso dopo un m po’ di ore .In tutto questo devi Cercare di dare conforto e supporto ad una ventina di persone che non sono “ numeri “ ma persone , con diagnosi di Polmonite da Covid 19 ( quindi evidentemente c’innè coviddi )
- uscire da lavoro ( non si sa per che ora ) sudata fradicia che se non muori di polmonite da covid , muori semplicemente di polmonite e spruzzarti la candeggina addosso perché la paura ed il timore di portare qualcosa a casa è sempre fissa nella mente
- tornare a casa ed evitare di baciare , prendere in braccio i bambini perché “ non si sa mai “
- passare il resto della giornata a pensare all inferno che vivrai il giorno dopo
Vieni a fare volontariato con me , però senza mascherina e salvala tu la Patria.
Poi Aperitivo, se sopravvivi