Da Albano Laziale a Montecitorio, una marcia di 25 chilometri, per far in modo di accendere i riflettori sui 18 pescatori di Mazara del Vallo trattenuti in Libia da settimane: sono una decina gli armatori, i familiari che ieri hanno fatto questo cammino che li ha visti arrivare a destinazione alle 14.30. Cartelli e magliette con su scritto 'pescare non è reato, salviamoli' e 'liberate i nostri pescatori'.
"Da 55 giorni non abbiamo notizie di loro - spiega Marco Marrone, armatore di uno dei due pescherecci sequestrati -, sappiamo che lo Stato sta lavorando ma ci serve la vicinanza delle istituzioni. Chiediamo in particolare al ministro Di Maio di starci vicino, di darci un conforto".