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23/10/2020 07:18:00

Sicilia, coronavirus: attese misure per scuole, trasporti e movida

La Sicilia verso nuove misure restrittive per contenere il coronavirus. Il presidente Nello Musumeci è pronto a firmare una nuova ordinanza con le indicazioni del comitato tecnico scientifico, incaricato dalla Regione di consigliare il governo sulle misure da adottare per contrastare l'epidemia di coronavirus. I pareri degli esperti sono orientati verso una nuova, pesante stretta, che il governatore sembra aver accettato. 


Dunque, oggi Musumeci dovrebbe firmare un'ordinanza che verte principalmente su quattro punti. Didattica a distanza dal secondo al quinto anno di liceo per almeno tre settimane, con uno screening di massa.

Lo stesso dovrebbe valere per l'università.

Per quanto riguarda i trasporti, capienza ridotta del 50%: dunque, i mezzi pubblici si potranno riempire solo per metà..

I locali pubblici dovranno chiudere alle 23, dai ristoranti fino ai pub, e infine sarà coinvolto l'esercito nel caso in cui fosse necessaria la costruzione di ospedali da campo, se l'emergenza dovesse assumere dimensioni che ovviamente nessuno si augura.

L'INTERVISTA. "Non lo escludo assolutamente. E' chiaro che un provvedimento del genere andrebbe concordato con il governo centrale". A dirlo, intervenendo a Tgcom 24, è stato il governatore siciliano, Nello Musumeci, a proposito dell'ipotesi di un blocco degli ingressi nell'Isola dalle altre Regioni se la situazione nel resto d'Italia dovesse aggravarsi.

"Noi abbiamo chiuso l'Isola impedendo l'accessibilità al 92 per cento nei mesi drammatici della prima fase - ha ricordato il presidente della Regione - e non escludiamo di poterlo fare anche con altre misure restrittive nei prossimi giorni. Venerdì avrò un incontro con l'assessore per la Salute Ruggero Razza e gli altri operatori per fare il punto della situazione".

Poi, a proposito dell'ipotesi di un coprifuoco anche nell'Isola come in Lombardia, Campania e Lazio per contenere la diffusione del Covid-19, Musumeci ha spiegato: "Cominceremo a pensare alle misure restrittive quando i numeri ci diranno essere arrivata l'ora X. In questo momento non ci siamo, anche se cominciamo a essere in apprensione perché aumenta il numero dei contagi".