Gli infermieri erano eroi, i papà impastavano la pizza, i bambini facevano i cartelli con la scritta "Andrà tutto bene", i nonni resistevano in una solitudine abissale, piangevamo per Bergamo, facevamo chat di gruppo sui dati, le curve, cantavamo Azzurro affacciati alla finestra e pregavamo affinchè il treno dei desideri non andasse all'incontrario, come nella canzone. Il desiderio era quello della normalità.
Un ritorno alla normalità da cercare insieme. E facevamo donazioni per la Croce Rossa e la Protezione Civile, la spesa per chi non poteva, e il governo prometteva soldi e noi promettevamo abbracci a tempo debito.
Sembra un secolo fa. Era appena Marzo. Poi è successo qualcosa. E' arrivata l'estate, la più traditrice delle stagioni. E abbiamo rimosso, dimenticato. E anche davanti ai numeri tragici del ritorno del coronavirus (ritorno? Non se ne era mai andato ...) ancora facciamo finta di nulla. E gli infermieri sono dei piagnoni, i papà litigano con il pizzaiolo che ritarda le consegne, i bambini vanno a scuola come possono, i giornalisti sono dei terroristi, nessuno canta, nessuno fa più cartelli, i ragazzi al parco si abbracciano come se nulla fosse, e se il governo parla di chiusure minacciamo lo sciopero generale.
Abbiamo rimosso tutto. E non lo abbiamo fatto solo noi. Lo hanno fatto anche i Comuni, le Regioni, il governo. Abbiamo sprecato l'estate a dirci che eravamo stati bravi, che eravamo un esempio per il mondo, che ora se la dovevano vedere il Sudamerica e l'India. Abbiamo messo quattro regole in croce che in pochi hanno rispettato, tanto non ce n'è covid, a Mondello come in ogni spiaggia d'Italia.
E il governo ci ha assecondato. Il governo Conte ha una grande responsabilità. Ha preso il mantra "andrà tutto bene" e ne ha fatto un assunto. Hanno fatto finta che fosse andato tutto bene. E hanno cominciato a parlare di ripartenza, di stati generali dell'economia. Hanno passato l'estate a parlare di rime labiali e di rotelle dei banchi, quando in realtà il problema era un altro ed era enorme: aumentare le terapie intensive, migliorare l'assistenza nel territorio, i sistemi di tracciamento.
E ora siamo punto e daccapo, come se non fosse successo nulla, e questo è intollerabile. Perchè mentre a Marzo andavamo incontro alla primavera, e le giornate si allungavano, ed era presagio della fine di un incubo, qui siamo solo all'inizio. Winter is coming. Andiamo incontro ai giorni bui, al freddo e, si, ce lo dobbiamo dire, ci dobbiamo svegliare: non andrà affatto tutto bene.
In Sicilia quanto è avvenuto è ancora più clamoroso e vergognoso: siamo stati benedetti in primavera, da un contagio con cifre ridicole e un pugno di ricoverati. Il governo Musumeci ha creato una struttura di assistenza che, superata la prima fase dell'emergenza, ha smontato. Ha ceduto al piagnisteo di albergatori, ristoratori, esercenti e l'estate è passata con qualche bonario consiglio, ma nessun controllo. Basta citare il caso del ristorante La Giummara di Salemi, dove è scoppiato a fine Agosto un focolaio. E anche lì siamo stati fortunati. Poteva accadere ovunque. Di fronte all'impennata di contagi Musumeci ha prima minimizzato, poi ha dato la colpa agli immigrati. Vi ricordate quando con una farlocca ordinanza li voleva espellere dal territorio siciliano? Poi, come avviene per tutti i populisti, la realtà ha avuto il sopravvento. E dare la colpa agli immigrati è servito per dare un argomento ai soliti troll sui social, non certo per fermare il virus. E' cominciato allora un patetico balletto di ospedali chiamati a diventare "Covid hospital", con scelte dettate non dalla logica, ma dalla politica, come il caso imbarazzante della scelta di Mazara quale "Covid hospital" per il territorio della provincia di Trapani, per non disturbare la candidatura dell'uomo del centrodestra, Massimo Grillo, a Marsala. Una volta che Grillo è diventato Sindaco, al grido di "Marsala non sarà Covid hospital"... ecco che dopo qualche giorno l'ospedale è stato chiuso quasi totalmente per ospitare i malati Covid.
Regione e governo sono da settimane consapevoli della gravità del momento. Non hanno fatto nulla. Sperando nella fortuna della scorsa primavera, in Sicilia. Un miracolo che non sembra destinato a ripetersi. Già il 16 Agosto i numeri del rialzo del contagio sono stati evidenti. E sono passati due mesi senza che una decisione strategica seria sia stata presa. Perchè è chiaro che bisogna appellarsi al buon senso e alla responsabilità delle persone, ma ci vuole una regia pubblica. Che non c'è stata.
Le conseguenze adesso le paghiamo tutti.
Giacomo Di Girolamo