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20/10/2020 06:00:00

Omicidio Nicoletta, Margareta si difende: "Io le volevo bene, dopo mia madre c'era lei"

 Al processo che si sta svolgendo a Trapani per l'omicidio di Nicoletta Indelicato - la giovane marsalese uccisa a marzo dello scorso anno da 12 coltellate e poi data alle fiamme e abbandonata in un vigneto di Contrada Sant'Onofrio - ieri è stata la volta di Margareta Buffa, la donna accusata del delitto, per il quale è stato già condannato a trent'anni anni di reclusione Carmelo Bonetta.

La difesa confusionaria della Buffa e la sospensione dell'udienza: "non sono stata io ad uccidere Nicoletta". Il racconto e la verità dell'imputata sono apparsi piuttosto confusi.  Davanti ai giudici della Corte d’Assise, presieduta da Daniela Troja, Margareta Buffa, ha parlato per più di quattro ore. L'udienza è andata avanti tra annaspamenti dell’imputata, versioni un po' incerte su fatti salienti e momenti di tensione che hanno indotto il presidente ad interrompere l’udienza per poi ammonire i presenti. Margareta Buffa ha ribadito la propria innocenza. “Non ho ucciso io Nicoletta. Io le volevo bene. Dopo mia madre, c’era lei. Il nostro legame era forte”.

Margareta manovrata da Bonetta? - Un legame tra Nicoletta e Margareta che, però, doveva fare i conti con la presenza, costante, di Carmelo Bonetta. “Lui – dichiara Margareta – mi ha manovrata. Dovevo fare tutto quello che diceva lui. Mi minacciava, dicendomi che mi avrebbe fatto fare la fine di Nicoletta. Io ero terrorizzata. Temevo per la mia vita”. Margareta Buffa era nella mani di Carmelo Bonetta? Il Pm non ci sta e legge all’imputata un messaggio che lei aveva inviato al maestro di ballo: “Mi hai rotto il c…o”, a cui hanno fatto seguito messaggi di Bonetta dai contenuti supplichevoli.

Il racconto della Buffa sulla sera del delitto - “Bonetta era nascosto nel bagagliao della mia auto e attraverso colpi di tosse mi indicava il percorso che dovevo fare”. E Nicoletta? “Aveva capito che con noi c’era Bonetta. Le ho detto abbiamo un ospite e lei non ha fatto una piega perché a Nicoletta piacevano queste situazioni e quando Bonetta è saltato fuori dal bagagliaio lei non è rimasta sorpresa. Io, invece, ero terrorizzata. Quando ho fermato l’auto, Nicoletta è scesa perché doveva fare pipì”.

"Io non l'ho uccisa e non sono complice" -  Alla domanda sul perché la Buffa aveva paura di Bonetta, così la risposta dell'imputata: “Perché era sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Era più aggressivo del solito. Ha iniziato a discutere con Nicoletta, mi ha spintonata facendomi cadere a terra. Ho sbattuto la testa ed ho perso i sensi. Il coltello non l’ho visto e nemmeno la bottiglia che conteneva liquido infiammabile. Quando ho ripreso conoscenza, sono scappata via. Credevo che Nicoletta fosse ferita. Io non l’ho accoltellata. Ho la coscienza pulita. Non l’ho uccisa e non sono complice”.

La provocazione per non essere messa in mezzo al delitto - In merito alla frase da lei pronunciata in caserma mentre era assieme a Bonetta “il corpo deve sparire, da qui voglio uscire con la mia auto e la mia vita”, Margareta prova a spiegarne il significato. “Era una provocazione per scuotere Carmelo. Non volevo essere messa in mezzo a qualcosa che non avevo fatto”. Perché allora non chiedere aiuto ai carabinieri? “Perché non mi fido di loro. In passato ho sporto denuncia per stalking e per aver subito furti e loro non hanno fatto niente”. E le versioni contraddittorie fornite ai militari dell’Arma? “Erano l’unico modo per far capire loro che qualcosa non quadrava”.

“Non sono né una prostituta, né una escort" -  "Carmelo si prostituiva, andava con uomini e donne” ha detto oggi al processo per l'omicidio di Nicoletta Indelicato l'imputata Margareta Buffa nella sua lunga deposizione. L'imputata ha anche puntato il dito contro Janette, la compagna di Renato Isaia, ex datore di lavoro di Margareta Buffa. “Nicoletta aveva bisogno di lavorare e lei le ha proposto di fare l’hostess, l’accompagnatrice ma in festini privati per fare soldi facili”. Carmelo Bonetta inoltre “faceva video per estorcere denaro”. Infine, una rivelazione: “Bonetta – conclude Margareta Buffa - mi ha scritto una lettera di scuse, pentendosi di avermi accusata del delitto”.

 Il papa di Nicoletta perde la pazienza - Damiano Indelicato, papà di Nicoletta, ha assistito al processo, scuotendo più volte la testa in segno di disappunto. E quando Margareta ha detto “riposi in pace”, rivolgendosi a Nicoletta, ha perso le staffe. “Disgraziata”, ha sbottato prima di sferrare un pugno sulla postazione dove era seduto. Un fuori programma che ha indotto Daniela Troja, presidente della Corte d’Assise di Trapani, innanzi alla quale è imputata per omicidio la rumena Margareta Buffa, a sospendere l’udienza. Poi la situazione è tornata alla normalità e la seduta è ripresa, con l’ammonimento, però, del presidente Troja: “In caso di ulteriori comportamenti che turbano la serenità del processo sono pronta ad allontanare dall’aula i responsabili e a interrompere di nuovo l’udienza”. Nell’aula bunker del Palazzo di giustizia di Trapani erano presenti anche la mamma di Nicoletta Indelicato e il fratello. Oggi la Corte avrebbe dovuto sentire anche il papà dell’imputata che, però, è risultato assente per motivi di salute. La prossima udienza è stata fissata per il 16 novembre.

 



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