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19/10/2020 06:00:00

Sicilia, beni confiscati alla mafia ... e alle vittime dell'antimafia. Il caso

 Cos’hanno in comune i fratelli Cavallotti, vittime del c.d. ‘Sistema Saguto’, e Maurizio Zuccaro, capomafia al 41-bis? L’amministratore giudiziario dei loro rispettivi beni confiscati: l’avv. Andrea Aiello, un nome riverberato in Commissione Regionale Antimafia nel corso delle audizioni collegate all’inchiesta sui beni sequestrati e confiscati nella Regione Siciliana, presente al sopralluogo effettuato da alcune associazioni interessate all’immobile del boss Maurizio Zuccaro insieme alle forze dell’ordine. L’immobile, inserito dall’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati nel bando di assegnazione diretta, risultava occupato abusivamente.

Stando alla ricostruzione pubblicata sul giornale La Sicilia ( https://www.lasicilia.it/news/cronaca/367071/catania-la-casa-del-boss-confiscata-ma-abitata-inchiesta-della-procura.html), il coadiutore Andrea Aiello avrebbe ammesso di non essere in possesso delle chiavi, chiarendo che, fino al 2016, alcuni familiari del capomafia erano autorizzati dal Tribunale a occupare alcune unità del complesso con regolare contratto di locazione in attesa di altra sistemazione e lì, alcuni di loro, avrebbero anche scontato gli arresti domiciliari. A seguito dei ritardi e dei mancati pagamenti del canone, l’avv. Aiello avrebbe redatto una relazione per ottenere lo sgombero coatto, tuttavia inspiegabilmente sfumato. C’è di più: l’immobile in questione sarebbe abusivo e non sanabile perché edificato su un terreno di fichi d’India!

Il nome dell’avv. Andrea Aiello è però anche legato, insieme ad altri tre professionisti, a una parcella record da 120 milioni di euro per un solo anno di amministrazione giudiziaria di Italgas. Non solo.  È pure connesso a un esposto presentato dai Cavallotti nel 2016 dove si evidenziavano delle gravi criticità in ordine alla gestione della Euro Impianti plus s.r.l. da parte dell’Amministrazione Giudiziaria. 

In particolare, i Cavallotti riscontravano gravi anomalie nell’analisi dei bilanci di esercizio, nella messa in liquidazione della società prima ancora che venisse decisa la sua stessa sorte. La Euro Impianti plus, sette anni e mezzo dopo l’inizio del processo, sarebbe stata dissequestrata in condizioni disastrose e irreversibili. I Cavallotti si dolevano dei buchi creati dall’amministratore giudiziario che non aveva pagato i debiti precedenti al sequestro, generandone dei nuovi, e avvalendosi di decine di collaboratori i cui compensi sono stati posti a carico della società. 

L’esposto non passò in cavalleria. Al contrario, catturò l’attenzione del Tribunale di Palermo - Sezione Misure di Prevenzione, della Procura Generale di Palermo, della Procura della Repubblica di Palermo e Caltanissetta e dell’Ispettorato del Ministero della Giustizia. 

Alla luce di quanto evidenziato dai Cavallotti, la Guardia di Finanza rappresentava perciò ai Pubblici Ministeri assegnatari del procedimento che, per verificare le presunte irregolarità amministrative e contabili dall’amministrazione giudiziaria, era necessario acquisire la documentazione amministrativo-contabile della società e richiedeva la nomina di un consulente tecnico, coadiuvato dalla Polizia Giudiziaria. Anche le Fiamme Gialle riscontravano diverse anomalie come, ad esempio, i bilanci di esercizio approvati tardivamente e la messa in liquidazione della società.

Nel frattempo, al Tribunale di Palermo - Misure di Prevenzione cambiavano i vertici. 

Mentre il dott. Giacomo Montalbano (il Presidente uscente) chiedeva in precedenza al Pubblico Ministero se gli elementi contenuti nell’esposto e i relativi allegati potessero essere utilizzati “per i provvedimenti di competenza”, il dott. Raffaele Malizia, informa invece l’avv. Aiello dell’esposto invitandolo a relazionare. Il documento prodotto dall’avv. Aiello veniva poi inviato sia al Presidente Malizia che al Procuratore Francesco Lo Voi. Il Pubblico Mistero, a quel punto, girava la relazione alla Guardia di Finanza per un raffronto incrociato tra l’esposto dei Cavallotti e la relazione dell’avv. Aiello.

A suffragio delle tesi sostenute dai Cavallotti, interveniva dunque la relazione conclusiva della Guardia di Finanza trasmessa alla Procura il 9 febbraio 2018. 

Il documento confermava che i bilanci di esercizio relativi alle annualità del 2012 e 2013 erano stati approvati con ritardo di un anno e cinque mesi. L’avv. Aiello imputava tale ritardo a una richiesta risarcitoria del 25 settembre 2013 formulata nei confronti di Italgas, committente di Euro Impianti, ma “la P.G. ha riscontrato che l’eventuale riscossione delle somme vantate nei confronti della Italgas non avrebbero potuto avere alcuna refluenza sui conti al 31 dicembre 2012”: semmai, si trattava di un’iniezione di liquidità nelle casse sociali con un impatto sul 2013. 

Per la Guardia di Finanza, inoltre, alcuni punti dell’esposto non avevano trovato alcuna replica da parte dell’avv. Aiello e non si potevano escludere profili di responsabilità in tema di reati fallimentari da parte dell’amministratore giudiziario (che però, ad oggi, non risulta essere iscritto nel registro degli indagati) in relazione ad una eventuale omessa o falsa rappresentazione dei fatti al Tribunale e chiedeva di procedere all’esame del fascicolo delle misure di prevenzione.

Tuttavia, il 6 settembre 2018, il Pubblico Ministero avanzava richiesta di archiviazione. E ironia della sorte vuole che si tratti dello stesso Pubblico Ministero che ha sostenuto l’accusa nel procedimento di prevenzione formulando la richiesta di applicazione della confisca dei beni dei figli dei Cavallotti: la dott.ssa Claudia Ferrari

Naturalmente l’avv. Rocco Chinnici, legale dei Cavallotti, si è opposto alla richiesta di archiviazione e il GIP, la dott.ssa Antonella Consiglio, ha accolto l’opposizione assegnando un termine di 90 giorni per compiere le ulteriori indagini. 

Ma, come spesso capita nei nostri tribunali, la faccenda sembra essere scivolata nell’oblio. La corsa ai beni confiscati alla mafia e alle vittime dell'antimafia, invece, galoppa veloce incurante delle criticità...



Native | 2024-07-16 09:00:00
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