Chissà se questa volta, come la precedente, sconterà la pena nel suo yacht. Oppure al ristorante, al centro della movida mazarese, lo "Za Franca". E' stato nuovamente arrestato, ai domiciliari, Vito Signorello.
Signorello, classe '68, è un nome molto noto a Mazara. Condannato per bancarotta fraudolenta, per un buco di sette milioni di euro all'hotel Visir, Signorello divenne famoso perchè, raggiunto dalla misura cautelare del divieto di dimora a Mazara, decise di trasferirsi nel suo yacht ormeggiato al porticciolo di Marsala.
Poi Vito "paparedda", come è chiamato, ha aperto un'altra attività con la sua famiglia, il ristorante pizzeria "Za Franca", del quale è formalmente dipendente (con la qualifica di "responsabile aziendale") e che comprende anche la "Baia del Conte". La proprietà è della figlia G. S. Anche la sua compagna, E. R., è dipendente dell'azienda.
E adesso l'arresto. Come mai? Signorello aveva chiesto l'affidamento ai servizi sociali per scontare l'ultimo anno di pena che gli rimaneva. Voleva fare il volontario per la onlus San Vito. Ma il Tribunale di Sorveglianza ha rigettato la sua richiesta, convertendola nei domiciliari (salvo il permesso di andare a lavorare).
La pena riguarda una condanna del Tribunale di Marsala del 2017 per evasione fiscale. "Paparedda" avrebbe evaso tasse per più di 50.000 euro.
Tra l'altro, come annota il Commissariato di Mazara, risultano a suo carico altre condanne definitive: due per omesso versamento dei contributi previdenziali, e poi quella, che citavamo all'inizio, per bancarotta fraudolenta. Un processo per "sostituzione di persona" è stato archiviato per "tenuità del fatto". Tra i carichi pendenti anche un furto aggravato nel 2013. In totale sono quattro sentenze di condanna, per reati tutti legati all'esecizio dell'attività imprenditoriale.