Si fanno sentire i precari del Comune di Marsala, che hanno inviato alla nostra redazione una nota.
"I lavoratori utilizzati in attivita? socialmente utili e di pubblica utilita? a beneficio della collettività - scrivono - che nel tempo hanno formato un bacino clientelare ad uso politico, oggi occupano una posizione di svantaggio nel mercato del lavoro, ossia di soggetti che percepiscono sostegni di reddito (disoccupazione, mobilita?) per realizzare opere e fornire e servizi".
Continuano: ""Il legame tra enti utilizzatori e soggetti utilizzati riveste la caratteristica di un vero e proprio rapporto di subordinazione ( rilevazione entrata/uscita tramite badge, ordine di servizio, svolgimento di servizi e mansioni) a fronte di cio? i lavoratori non percepiscono assegni familiari ove dovuto, ed in caso di assenza dal lavoro per motivi personali o per malattia sono costretti a recuperare le ore non lavorate".
"Dopo piu? di dieci anni, con diverse Amministrazioni Comunali a Marsala, che si sono alternate nel tempo, a fronte di prestazioni per servizi rivolte al decoro urbano, del verde pubblico e della cura dell’ambiente i lavoratori hanno percepito un sussidio disoccupazione, carente tra l’altro, di tutte le voci retributive previste dal contratto collettivo nazionale, ma soprattutto carente sotto l’aspetto previdenziale, a causa del mancato versamento dei contributi pensionistici, tutto cio?, nella speranza di essere stabilizzati" continua la nota.
La nota si conclude con una punta di amarezza: "In funzione di una volonta? nazionale e regionale di incentivare le stabilizzazione di lavoratori LPU – LSU del cosiddetto bacino storico cosa decide l’attuale Amministrazione Comunale? Di interrompere per mancanza fondi l’unico reddito percepito da 26 lavoratori precari".