Guardate bene questa foto. E’ dei primi di Maggio. Stavamo appena rimettendo la testa fuori casa dopo cento giorni di buio. Maggio è tempo di rinascita e di promesse, e lo è stato ancora di più nel 2020.
Guardate bene questa foto. E’ una foto imbarazzante. Anzi, fatemi essere più chiaro. E' la foto della vergogna, dell’ennesima presa in giro.
Vennero a Marsala deputati e assessori regionali per annunciare: signori, il vecchio San Biagio, l’ospedale inutilizzato nel centro storico, diventerà un "Covid - hospital", di più, un polo regionale di eccellenza per le malattie infettive. Non ci sarà più bisogno di chiudere l'ospedale di Marsala, il "Paolo Borsellino" per l'emergenza.
Di fronte alle nostre perplessità risposero con la classica sequela di rassicurazioni, colme di punti esclamativi: ci sono i soldi! faremo presto! tra poco partono i lavori! fa tutto la Protezione Civile! Adelante, adelante!
Venne Mimmo Turano, assessore regionale alle attività produttive, a dircelo in redazione, in anteprima.
Venne l’assessore alla sanità Ruggero Razza ad annunciarlo con tanto di conferenza in consiglio comunale.
Massimo Grillo non perse occasione e si fece immortalare in questa foto, mentre anche lui stava valutando la bontà del progetto, direttamente sul cantiere (non si capisce bene a che titolo, dato che a Maggio come adesso, è ancora un cittadino semplice ...).
E’ passata l’estate, è iniziato l’autunno. E del centro di eccellenza bla bla bla che doveva sorgere a Marsala non si è visto nulla. Finita la propaganda, tutto è stato inghiottito nella nebbia.
Non solo, ma è avvenuto altro. Marsala nella prima fase dell’epidemia, era stata scippata dal suo ospedale, il “Paolo Borsellino”, perché era diventato il Covid hospital di riferimento per tutto il territorio. Una scelta che Tp24 aveva fortemente contestato - di fatto, per alcune settimane, una popolazione di 100.000 abitanti era stata lasciata senza servizi essenziali di assistenza sanitaria - ma che aveva tuttavia una sua logica, per la posizione dell’ospedale Borsellino, e per il fatto che, nel frattempo, l’ospedale di Marsala era stato adeguatamente preparato per la gestione dell’emergenza, con la creazione di una ventina di posti letto in rianimazione.
Adesso lo stesso assessore Razza impone come Covid hospital per il territorio l’ospedale di Mazara del Vallo, che non ha neanche la rianimazione, che non ha personale preparato, che è distante un po’ da tutto (tranne da Mazara ...). Il motivo di una scelta così assurda non può che essere uno, secondo me: non disturbare la campagna elettorale del centrodestra a Marsala, evitare che una scelta impopolare (la nuova possibile chiusura di tutti i reparti dell’ospedale non necessari all’emergenza) possa generare un voto di protesta. Non ci sono altre ragioni, secondo me, se non questa. Vedrete che il 6 Ottobre, ad urne chiuse, dalla Regione diranno: abbiamo scherzato, il Covid hospital è il “Paolo Borsellino”.
A noi non resta che contemplare ancora questa foto. Tutti in posa in un cantiere mai nato, a giocare ancora una volta con le promesse sulla salute dei siciliani. Quel giorno, me lo ricordo bene, l’assessore alla sanità Razza, circondato dai colonnelli del centrodestra in provincia di Trapani venne a fare lezione a tutti noi di buona politica sanitaria. La Sicilia era uscita quasi indenne dall’emergenza che aveva devastato altre zone del Paese. Per culo, più che per strategia e organizzazione (come stiamo vedendo adesso, con i contagi che invece risalgono vertiginosamente … ) . Aveva annunciato la ristrutturazione dell’ospedale San Biagio con lavori terminati “entro Ottobre, massimo i primi quindici giorni di Novembre”.
“In previsione di un ipotetico ritorno del virus anche in Italia in autunno, il sistema sanitario dovrà sfruttare questi mesi per programmare la gestione di tale eventualità” aveva detto Razza. E si è visto, come abbiamo fatto tesoro di questa, per usare le sue parole, “straziante pandemia”.
Verrebbe voglia, oggi, di aver per le mani quel foglio grande che stavano leggendo. Capire se davvero c’era scritto qualcosa, uno straccio di un progetto, oppure c’era scritto semplicemente, alla Toninelli, “fare finta di leggere qui e mostrarsi soddisfatti e concentrati. Funziona".
“E’ una doppia sfida. – ha detto Razza – si tratta di rimettere in piedi una struttura che ha servito il territorio per tantissimi anni, di avere una struttura che non paralizzi la normale attività giornaliera del Paolo Borsellino e di realizzare tutto ciò entro ottobre o i primi 15 giorni di novembre. Sarà quindi una sfida di amministrazione, di buona politica, di programmazione sanitaria”.
Buona amministrazione? Ci avete preso in giro.
Buona politica? Ci avete preso in giro.
Programmazione sanitaria? Ci avete preso in giro.
Era solo la scusa per una foto.
Giacomo Di Girolamo
Ps. E dato che ormai la foto c'è, perché non utilizzarla per altri annunci roboanti, inaugurazioni di cantieri? Non poniamo limite alla fantasia! Ci siamo permessi, pertanto, questi adattamenti. Hai visto mai possano servire.