Il populismo passa anche attraverso i suini neri vaganti di Ulmi? Parrebbe di si.
Almeno stando a quanto scrive il sindaco di Salemi Domenico Venuti in una lettera che - come si dice in questi casi con la frase abusata - a stretto giro di posta, ha inviato in risposta alla nota del consigliere comunale di opposizione Francesco Giuseppe Crimi.
Come si ricorderà ( ne avevamo parlato qui ). E' una vicenda, questa dei suini, che resterà negli annali come una tra le più curiose che possono accadere in una comunità.
Si protrae ormai dalla primavera scorsa, scoppiata in piena emergenza covid 19 con codice rosso.
Protagonisti della surreale storia, da una parte Bonasoro, proprietario degli animali, e dall’altra il Comune, in compagnia di lunga serie di istituzioni, quali la Prefettura UTG di Trapani, il Dipartimento Veterinario dell’ASP di Trapani, le Forze dell’Ordine, il Corpo Forestale della Regione Siciliana e la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Marsala, e per finire anche una associazione animalista.
Una eccezionale folla di Istituzioni, come eccezionale e’ la storia di questi suini, che recenti studi hanno stabilito essere dotati di una vivace intelligenza, al pari se non di più dei “canidi”.
Non capita tutti i giorni che un allevatore apra i cancelli della propria porcilaia per lasciare incustoditi allo stato brado alcune centinaia di animali in aperta campagna.
E, si badi bene, non di una campagna qualsiasi si tratta, ma di una zona costellata di case abitate tutto l’anno e ricoperta da lussureggianti coltivazioni vitivinicole e orticole.
Da cronisti abbiamo annotato lo svilupparsi della singolare vicenda fin dall’inizio. Non si può non ammettere che fin da subito l’amministrazione Comunale si rese conto della estrema singolarità del problema. Si può essere d’accordo o meno sulle modalità adoperate, ma per correttezza d’informazione, non si può negare che ciò avvenne.
“Attivandosi direttamente”, come scrive Venuti, “o mediante i diversi rami della struttura amministrativa, ha seguito da tempo la vicenda dell’allevamento abusivo di suini di proprietà del Sig. Bonasoro.”
Il Sindaco va oltre. E precisa che bisogna partire dal presupposto che “si è in presenza di un allevamento abusivo, sorto in assenza di ogni e qualsiasi atto autorizzativo, espresso o tacito, del Comune ed ubicato in una zona ove urbanisticamente non può essere allocata tale struttura. Ciò è pacificamente a conoscenza dell’interessato, il quale ha volontariamente per due volte chiesto l’archiviazione del procedimento autorizzatorio, avviato, in ogni caso, solo dopo il materiale inizio dell’attività di allevamento.”
Per fare fronte a tali circostanze, Venuti ribadisce che e’ intervenuto con una propria Ordinanza “contingibile ed urgente” con la quale si intimava al proprietario di radunare i suini e curarne l’alimentazione e la custodia in attesa di un programmato successivo trasferimento.
Tale ordinanza, sostiene sempre Venuti, non e’ stata rispettata dal proprietario dei suini.
In effetti, accade quello che e’ sotto gli occhi tutti. Gli animali hanno continuato a vagare caracollando attraversando il centro abitato della frazione, alla ricerca ovviamente di cibo, in assenza di qualcuno che li accudisse.
Un permanente “serio rischio per i cittadini, una fonte di danni alle private e pubbliche proprietà ed un pericolo per la salute degli animali stessi”.
La violazione, ripetuta e conclamata, dei contenuti dell’Ordinanza ha determinato l’intervento dell’Autorità’ Giudiziaria, che ha disposto il sequestro degli animali e l’affidamento della loro cura e custodia allo stesso Sig. Bonasoro Antonino.
Che risultava essere, a quel punto, ha sottolineato il sindaco,“l’unico soggetto onerato e legittimato alla cura ed alimentazione degli animali sia il Sig. Bonasoro”.
Nel frattempo, più volte, si tenevano incontri tra tutte le Autorità interessate, anche alla presenza del Prefetto, per l’esame di diverse opzioni disponibili per una soluzione definitiva del caso.
La sinergica collaborazione delle Istituzioni ha, nel tempo, prodotto diverse alternative: dalla cessione onerosa dei suini a diversi imprenditori del settore, o l’affidamento in custodia gratuita all’IZS di Palermo.
Nessuna delle soluzioni ha tuttavia potuto avere esito positivo.
“Per l’esclusiva ed unica responsabilità del Sig. Bonasoro”, scrive il sindaco nella sua lunga lettera, “il quale ha rifiutato espressamente un’offerta di acquisto di un operatore economico ed ha successivamente lasciato cadere l’interessamento di altri imprenditori. Da ultimo, la condotta del Sig. Bonasoro ha impedito il trasferimento, a spese del Comune, dei suini all’IZS, malgrado l’autorizzazione resa dal Pubblico Ministero e la concorde volontà espressa da S.E. il Prefetto e dall’Autorità Sanitaria. Nella circostanza il Bonasoro ha operato volontariamente per disperdere gli animali ed ha assunto comportamenti, toni e parole minacciosi e gravemente ingiuriosi nei confronti delle Istituzioni. Tale contegno è stato, peraltro, segnalato all’A.G. per le valutazioni di competenza, unitamente ad altri, numerosi, episodi nei quali è stata riscontrata la mancata cura e custodia degli animali, il loro abbandono sul territorio e l’ostentata volontà di mantenere con intenti intimidatori lo status quo.”
Affermazioni che hanno un loro peso e che confermano la gravità della situazione da tantissimi cittadini segnalata, sia alla stampa, sia sui social.
Ma al sindaco Venuti appare anche grave che il consigliere Giuseppe Crimi “avalli la tesi, sostenuta anche dal Bonasoro, secondo cui il Comune sarebbe stato onerato di procedere all’alimentazione dei suini. Tale fattispecie non risponde al vero in quanto l’Ente è stato autorizzato dal P.M. ad alimentare gli animali al solo fine di agevolarne l’assembramento ed esclusivamente in occasione del tentativo di trasferimento all’IZS, fallito, come detto, per la condotta ostativa del Bonasoro.”
Del resto, in presenza di un custode, nessun altro soggetto può legittimamente intervenire in via sostitutiva.
Intanto, la mancata cura dei suini ha indotto negli ultimi giorni, l’Autorità’ Giudiziaria ha nominato loro custode il Comandante del Distaccamento Forestale di Salemi, in considerazione del fatto che solo il Corpo Forestale possiede i mezzi, attrezzature, professionalità ed esperienza necessari per intervenire concretamente cosa che il Comune non e’ in grado si assolvere per la mancanza di tali requisiti.
Il sindaco Venuti, infine, non solo respinge, ma la giudica “preoccupante” la richiesta di Crimi di “sostenere l’allevatore, prendendo le parti di chi ha, dapprima, avviato un’attività abusiva di allevamento e successivamente ha più volte violato gli obblighi imposti dall’Ordinanza Sindacale e dal Provvedimento giudiziale di sequestro ed assunto sistematiche condotte tese a vanificare ogni soluzione alla vicenda. Quest’amministrazione ha agito nel tempo per garantire il rigoroso rispetto della legalità a tutela dei diritti dei cittadini nella convinzione che debba prevalere sempre la forza della legge rispetto alla legge della forza.”
E tuttavia, siamo entrati nell’autunno e le cose sono rimaste come lo erano in primavera.
In una regione, sia pure tra le ultime economicamente, di una Europa Unita, quale livello di tollerabilità occorre superare per non giustificare una simile inerzia?
Vero e’! Viviamo nella terra della “Concessione del Telefono” di Camilleri, dove a farla da padrone e’ sempre “la fitta rete di più o meno deliranti adempimenti burocratico-amministrativi”.
Ma davvero ci deve scappare l’incidente cruento per risolvere definitivamente il problema? Già. Siamo anche il paese dove vige il culto dell’emergenza.
Franco Ciro Lo Re