Quantcast
×
 
 
17/09/2020 06:00:00

Covid, chiusure e disagi. Ripartenza complicata per le scuole trapanesi

 Non sarà un anno facile per le scuole della provincia di Trapani, come di tutto il Paese.

E lo si capisce da questi primi giorni di scuola nel territorio. In realtà sono pochi gli istituti ripartiti. Principalmente le scuole superiori. Un anno alle prese con distanziamento, banchi singoli, mascherine, e la paura di contagi da Coronavirus che possano bloccare le lezioni e coinvolgere gli istituti scolastici. Come successo in questi giorni in alcune scuole della provincia. Chiuso l’istituto Nosengo di Petrosino, dove il vice preside è positivo al Covid, chiuso il Sirtori di Marsala, chiusa una scuola d’infanzia ad Erice, dove c’è una maestra contagiata.


Sono tante le incertezze che si registrano in queste prime battute dell’anno scolastico. A Marsala “nelle scuole del primo ciclo non ci sono state particolari criticità”, ha detto l’assessore e dirigente scolastico Anna Maria Angileri. “La scuola di San Leonardo ha sei classi libere, ad esempio. Qualche scuola del centro è però più affollata. Ma i contenitori sono sufficienti. Per le scuole superiori è diverso. Le aule sono più piccole. Abbiamo risolto queste criticità dividendo le classi in due quelle più affollate con turni differenti, diminuzione del tempo scuola, e una parte della didattica sarà fatta a distanza”. Per Angileri la situazione a Marsala è sotto controllo. “Nelle scuole del primo ciclo le criticità sono state risolte abbattendo i tramezzi. Solo nel Cavour si sta risolvendo e ci potrebbe essere un disagio temporaneo, se dovesse esserci doppio turno durerà al massimo un mese”. I banchi monoposto? “Speriamo che entro metà ottobre arrivino quelli di Arcuri. Abbiamo cominciato, ma in Italia una scuola su 4 non è riuscita ad aprire”.


Le cose non vanno bene invece per quanto riguarda i servizi scuolabus e refezione scolastica, come denuncia il segretario comunale della Uil di Marsala Giuseppe Tumbarello. “Ad oggi – afferma Tumbarello – non si hanno notizie sicure sull’organizzazione di tali servizi da parte dell’amministrazione comunale. Fare partire con ritardo, o nella peggiore ipotesi, non fare partire affatto, refezione e trasporto scolastici significherebbe bloccare numerosi lavoratori, circa un centinaio. Le conseguenze sarebbero drammatiche, in un periodo già difficile dal punto di vista economico e sociale. Ho chiesto per le vie brevi un incontro con il sindaco Alberto Di Girolamo. Mi auguro di potermi confrontare al più presto con il primo cittadino per conoscere maggiori dettagli e le reali prospettive per i lavoratori”.
Disagi anche ad Erice, dove improvvisamente i bambini sono stati sballottati da una scuola all’altra, come denuncia Tore Fileccia, un papà, ai nostri microfoni.

 

 

PANTELLERIA
Non se la passa bene per niente, invece, la scuola Angelo D’Ajetti di Pantelleria, la scuola autonoma più piccola d’Italia per numero di studenti, con 411 alunni.
Perchè, come denuncia all’Adnkronos, il dirigente scolastico Fortunato Di Bartolo, la scuola non ha una segreteria amministrativa, a parte la direttrice nominata sabato scorso. Significa che acquisti, nomine, contratti sono praticamente bloccati; l'assistente tecnico, fondamentale nel caso in cui debba subentrare l'attivazione della Dad o della didattica integrata, "è stato appena nominato ma in comproprietà con altri due istituti". Ma si trovano a Trapani. Mancano i bidelli, mancano gli insegnanti, complice anche la 104. "Il 50% del personale scolastico è residente; la restante parte arriva con assegnazioni provvisorie. Sono per lo più siciliani che scendono dal nord e vogliono riavvicinarsi a casa", dice il preside.

BANCHI ANCI SICILIA
Sull’avvio del nuovo anno scolastico interviene il presidente dell’ANCI Sicilia, Leoluca Orlando, invitando il Governo regionale ad individuare una soluzione razionale per gestire al meglio il trasporto e lo smaltimento dei vecchi banchi.
“L’arrivo del nuovo arredo scolastico – spiega Orlando - determinerà la necessità di organizzare al meglio un’operazione imponente che non può essere affidata al singolo comune e che necessita di locali adeguati per poter conservare i vecchi banchi per futuri utilizzi. Avevamo ipotizzato che questa operazione potesse coinvolgere immobili e aree un tempo in uso all’Esercito. In altre parti d’Italia, grazie alle norme sul federalismo demaniale, tali spazi ed edifici sono stati integrati nel patrimonio degli enti locali, operazione non consentita in Sicilia in considerazione della sua “specialità”.
“In alternativa - conclude il presidente dell’Associazione dei comuni siciliani - bisognerebbe valutare un intervento della Protezione civile, avendo per tempo delle indicazioni precise sull’arrivo dei nuovi banchi. Inoltre, le operazioni di smaltimento in discarica di una parte dei vecchi banchi, in considerazione delle quantità significative, dovrebbero essere gestite su scala regionale con operazioni che coinvolgano in maniera uniforme le diverse realtà territoriali anche con l’obiettivo di scongiurare possibili danni ambientali”.

LO CURTO CONTRO AZZOLINA
“Sull’avvio dell’anno scolastico il governo e la ministra Azzolina stanno dimostrando tutta la loro inadeguatezza. In tutto il Paese si registrano disservizi che da un lato stanno ritardando l’inizio delle lezioni, dall’altro descrivono plasticamente lo stato di difficoltà della scuola per la mancanza di aule, banchi, docenti e personale. In tutto ciò a pagarne le conseguenze sono gli studenti, anche i più piccoli, e le famiglie. C’è un grande disorientamento a causa della pessima azione di un ministro che non ha saputo nemmeno far arrivare i banchi nelle classi. Il fallimento della Azzolina è sotto gli occhi di tutti. In oltre otto mesi dall’inizio dello stato di emergenza per il Covid-19, ci sarebbe stato tutto il tempo utile per fornire gli istituti dei presidi sanitari e delle strutture, grazie alle procedure di gara snellite proprio per affrontare la crisi economica determinata dalla pandemia. Occorre tutelare al meglio la popolazione scolastica, per questa ragione chiedo che non si trascuri la possibilità di utilizzare la didattica a distanza mista alla presenza fisica nelle classi. Servono più presidi sanitari, a partire dalle visiere da far utilizzare ai bambini delle prime classi della scuola primaria e della scuola dell’infanzia per favorire la loro integrazione e socializzazione in sicurezza, senza nascondere il viso con la mascherina. Nei mesi scorsi avevo avanzato questa proposta sulla quale ho registrato l’adesione dell’assessore siciliano all’Istruzione Lagalla. Oggi, alla luce dei ritardi accumulati anche per gli interventi di edilizia leggera, finalizzati ad aumentare le aule nelle scuole, propongo che vengano assegnati fondi specifici ai dirigenti scolastici e che siano gli stessi Istituti ad appaltare le gare. Le scuole potrebbero così sostituirsi agli Enti locali, gestendo direttamente i fondi per ampliare le aule e mettere in sicurezza gli edifici. I dirigenti e l’apparato amministrativo scolastici, magari anche con una dotazione organica implementata, hanno la competenza per gestire gli iter per l’affidamento dei lavori edili”. Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana.