Rino Passalacqua, assessore uscente a Marsala, si candida in consiglio comunale sempre a sostegno del sindaco Alberto Di Girolamo. La vostra coalizione si presenta con quattro liste. Dall'altra parte c'è Grillo che ne ha nove.
Ma noi le abbiamo sostanziose. C'è stata comunque difficoltà oggettiva da parte di tutti nella formazione delle liste.
Lei in quale lista è?
Marsala Europea, la lista del sindaco.
E' forte?
C'è Luana Alagna, Ninni Barbera, l'avvocato Luca Di Giovanni e tante persone che rappresentano degli spaccati della società, ci sono professionisti e imprenditori. E' una bella lista.
Perchè un cittadino dovrebbe riscegliere Di Girolamo?
Va scelto perchè in questi anni abbiamo lavorato, ha costruito una squadra di persone, di assessori con cui ha portato a compimento tanti lavori. In questi giorni sta girando in città la brochure con tutti i progetti realizzati, e molte cose non sono state messe. Un cittadino deve scendere Alberto non perchè è bello come Richard Gere.
Un sindaco si sceglie se sa lavorare.
Sì. A volte in campagna elettorale si scende nella pochezza. Invito ad attenzionare l'opuscolo per vedere in questi 5 anni cosa è stato fatto in questi 5 anni, un mare di iniziative. Quello bisogna guardare, le cose fatte.
Che effetto le fa che si sia presentato lo stesso avversario di 5 anni fa, Massimo Grillo.
A me, come anche tanti altri cittadini, sembra che Marsala sia ferma al palo. Che una classe dirigente di opposizione non riesca a esprimere una nuova alternativa a Di Girolamo significa che ha costruito nulla.
Ma in questi 5 anni tutti sono stati opposizione e tutti maggioranza, all'occorrenza. Forse l'unico capo dell'opposizione era Enzo Sturiano, che però ha esercitato male quel ruolo anche perchè era presidente del Consiglio Comunale.
Oggettivamente sì. A Sturiano gli riconosco molte doti politicamente, svolge attività politica con grande impegno, anche se dissento nei modi. Sturiano ha perso la cognizione che era presidente del consiglio e svolgeva un ruolo che prevedeva imparzialità. Ha usato la sua carica ad uso e consumo personale. A prescindere dal danno fatto all'amministrazione, chi ha ascoltato in questi anni il consiglio comunale anche per questo si è “schifato”. Anche per questo ci sono state difficoltà enormi a chiudere le liste. La gente non vuole saperne niente.
Sturiano però dice che questa giunta si è chiusa all'esterno e ai consiglieri. Questo è quello che dicono tutti i consiglieri che hanno deciso già da tempo di non stare più con Di Girolamo. Fino a tre mesi fa la stessa opinione, quella di un ambiente chiuso, c'e l'aveva Nicola Fici e Daniele Nuccio
Nell'attività amministrativa, lavorando, si possono perdere di vista alcuni aspetti che si possono ritenere secondari che però non lo sono. Come il rapporto con la cittadinanza e con la classe politica. Un maggior coinvolgimento della maggioranza poteva esserci. Purtroppo quando ci siamo insediati abbiamo trovato una serie di problemi importanti.
Però quando si solleva questa critica al sindaco, la risposta è sempre questa, cioè che sono stati trovati tanti problemi e vi siete interessati a quelli. Se Di Girolamo perderà sarà per la terra bruciata che si è fatto intorno di tutti quelli che erano gli alleati.
Alberto ha impostato la sua azione amministrativa su delle tematiche che guardavano all'intera collettività e gli strumenti erano limitati. Se noi abbiamo bisogno di creare alcune opere infrastrutturali è solo l'Europa che può aiutare. Se esce un bando e ci sono 15 giorni per partecipare non si poteva impiegare del tempo a riunire tutti e aprire un dibattito. I tempi sono contingentati, gli assessori tecnici come me e i funzionari non avevano respiro. Si andava e tornava da Palermo, da Roma. Sono stati 5 anni infernali da questo punto di vista.
Come si fa a recuperare il consenso perso?
Noi ci rivolgiamo ai cittadini, che devono giudicare le opere che abbiamo realizzato. Non abbiamo altri strumenti. Non siamo certamente dei bravissimi comunicatori.
Ma non lo state scoprendo adesso, ve l'hanno fatto notare i cittadini.
Sì. E' stato un aspetto che ci sta condizionando. Quello che è fatto è fatto.
Ha già il comitato?
Sì, in via Crispi.
Arrivate al ballottaggio?
Se ci arriviamo è fatta. Noi stiamo lavorando per vincere al primo turno.