Gentile direttore,
Nell’editoriale, “E’ Musumeci l’uomo nero che fa paura”, vengono affrontate un’infinità di questioni destinate a suscitare una serie di considerazioni e reazioni tali da coinvolgere tutti gli attori in campo in questa fase politica così delicata e complessa come quella che stiamo vivendo.
Per attori in campo intendo riferirmi sia al comune elettore sia all’esponente più impegnato nella competizione che, salvo ballottaggio, si concluderà il 4 e il 5 ottobre a Marsala. I principali protagonisti sono ovviamente i candidati sindaci. L’articolo - oltre all’efficacia, all’immediatezza e alla puntualità delle argomentazioni - è stato corredato da un eloquente Post scriptum, indirizzato direttamente a Massimo Grillo. Esso ha anche il pregio di aprire un varco in una sonnolenta campagna elettorale che, tranne qualche sussulto di poco conto relativo alla composizione e al numero delle liste di appoggio altalenante, ora con convinzione e ora con dissociazione, agli aspiranti primo cittadino, pare suscitare un certo interesse. Si tratta di emigrazione!
Da alcuni anni l’emigrazione ha rappresentato più di ogni altra emergenza il dato e l’elemento politico centrale oltre che sociale per il nostro Paese. Intorno a questo tema si sono create, sul piano elettorale, sorprendenti fortune politiche: la Lega in poco più di una legislatura, dal 6 passa e supera il 34 per cento occupando il posto di primo partito nazionale distanziando altre forze politiche, alleati e non, di molti punti. E’ la Lega guidata da Matteo Salvini, il quale, mentre era al governo ha chiesto e ottenuto l’esclusiva, assoluta gestione dell’emigrazione, prima nella veste di intransigente ministro dell’Interno e poi, visti che i sondaggi a suo favore continuavano a crescere, manifestando l’intenzione, non tanto celata, di poter disporre dei pieni poteri per mettere le cose in ordine anche in altri campi.
Di Salvini sanno tutti cosa ne pensa degli immigrati. Attraverso lui l’opinione pubblica si è fatta l’idea che essi sono il male assoluto per la nostra economia, i principali portatori della delinquenza e dell’indecenza, delle malattie, persino della pandemia da covid19.
Ora il potere in Sicilia ce l’ha Musumeci, “l’Uomo nero”, il governatore che vuole “cacciare in 24 ore tutti i migranti, i clandestini, quelli che causano malattie, anzi la malattia per eccellenza, il coronavirus”. Dimenticandosi, come viene ricordato opportunamente nell’articolo, che a contagiare sono i turisti che tornano dalle vacanze, quelli che prendono i bus e i traghetti, che frequentano le feste locali, che affollano le spiagge fino all’inverosimile.
In Sardegna nel party di Briatore si è saputo che non c’era nessun clandestino nei dintorni del Billionaire!
Non sono pochi i cittadini che purtroppo inneggiano all’audace, sia pure discutibile ordinanza contro gli immigrati, del governatore siciliano. Io temo che il tema l’immigrazione, cosiddetta clandestina, torni nelle mani della destra e diventi l’arma vincente da agitare in vista delle prossime campagne elettorali, fra cui quella che avrà luogo il 4 e 5 ottobre a Marsala. Nella destra, Lega e Fratelli d’Italia si contenderanno su questo terreno il primato dimostrando chi sarà più duro e implacabile nei confronti dell’immigrato, divenuto veicolo e trasmettitore dei contagio della pandemia.
A questo proposito appare più che legittima la domanda del direttore di questo giornale rivolta al candidato sindaco Massimo Grillo dal quale attende, come la maggioranza dei suoi elettori e dei suoi presunti sostenitori da che parte stia rispetto alla posizione assunta da Nello Musumeci sugli immigrati e da Fratelli d’Italia. L’esclusione della Lega dallo schieramento di centro destra capeggiato da Massimo Grillo potrebbe fare ritenere che egli non vuole avere nulla a che fare con chi discrimina ma con chi aderisce alla sua vocazione di accoglienza e di inclusione dei migrati e dei disagiati, così come tutti i giorni ci ricorda Papa Francesco.
Si potrebbero seguire oltre i moniti e gli appelli del Papa anche quanto ha scritto in questi giorni su Facebook Don Lorenzo Russo, il giovane prete di Florida (Siracusa) ai suoi parrocchiani che hanno gioito per l’ordinanza di Musumeci sui migranti. “Chiedete coerenza a chi vi circonda, imparate voi stessi a essere coerenti della fede che dite di professare”. Condivido in pieno la posizione impopolare del parroco di Siracusa, che denuncia senza mezzi termini l’ipocrisia e il cinismo dei fedeli. Ma vorrei che da parte della sinistra e del centro sinistra anche sulle problematiche sollevate dal direttore venissero promosse e svolte delle iniziative concrete in linea con i principi umanitari cui si richiamano affrontando la questione dell’immigrazione, senza strumentalizzazioni e opportunismi, come un problema fondamentale della nostra società sia a livello locale, sia nazionale che europeo rispetto al quale dovremmo fare i conti nel nostro immediato futuro.
Filippo Piccione