Con queste piccole note mi rivolgo al candidato Sindaco Massimo Grillo. Figlio d'arte, nella sua decennale, multiforme, ondivaga e contraddittoria carriera politica ha avuto un ruolo importante nella scena politica provinciale, e non solo.
Tralasciando, anche per ovvi motivi, la sua discesa in campo, ha saputo nel corso degli anni riconvertirsi, come non pochi, nell'agone politico suscitando e accattivandosi le simpatie anche di coloro che da sempre l'avevano "combattuto". È stata sicuramente una genialata rifarsi al Santo Patrono nazionale, Francesco, creando Luci dal Mediterraneo per fare da sponda ai Paesi nord- africani. Altra genialata è stato il Patto Etico, da cui scaturisce lo scontro con Totò Cuffaro e l'uscita dall'UDC.
Trova visibilità nazionale tanto che il baffino lo spinge a candidarsi con il centrosinistra a Presidente della Provincia di Trapani. Nell'ultimo decennio, vista la sconfitta, ritorna nella casa madre del centrodestra e si candida a Sindaco, ma esce con le ossa rotte. Ora ci riprova con un'agguerrita e " invincibile armata". Durante l'attività associazionistica si rifà a Chiara Lubich che propugna fraternità universale e dialogo interreligioso e interculturale. E proprio questi riferimenti solidaristici e di apertura culturale mi spingono a fare una semplice domanda all'On Grillo: come si pone una persona come lui, cattolico praticante ed osservante di fronte all'ordinanza emanata dal suo più grande sponsor Nello Musumeci? Credo che molti del suo potenziale elettorato meritino una risposta.
Alberto Pellegrino