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27/08/2020 06:00:00

  Covid e scuola. Tante incertezze, banchi singoli e mascherine. Così si stanno organizzando a Marsala

In attesa dei banchi. Alle prese con spazi da reinventare e da cercare. I test sierologici per docenti e personale. Le scuole si preparano tra mille difficoltà, e incertezze, al ritorno in classe nell’epoca del Coronavirus.


Linee guida e regolamenti che circolano da settimane. Ma sono ancora molti i nodi da sciogliere, soprattutto su mascherine e trasporti. Ieri una delegazione di governatori regionali in un vertice con alcuni ministri ha dato un secco "no" alle mascherine in classe e un avvertimento: "impossibile ripartire così senza evitare il caos dei trasporti, perché in molti rischiano di non raggiungere istituti o luoghi di lavoro".


E se a livello nazionale si discute ancora in Sicilia e in particolare a Marsala le scuole attendono il dafarsi, aspettano i banchi, e cercano in ogni caso di organizzarsi come meglio possono per un ritorno in classe in assoluta sicurezza.
I dirigenti scolastici sono diventati architetti, a misurare percorsi, trovare le misure adatte per garantire una sicurezza anti-covid a tutti.


“Sono soprattutto le scuole superiori ad avere problemi nell’organizzazione degli spazi, a causa dal gran numero di alunni”, ci dice Anna Maria Angileri, dirigente scolastico del Liceo “Pascasino” e assessore all’Istruzione a Marsala.
All’emergenza dell’edilizia scolastica in alcuni istituti superiori si è aggiunta quella della necessità di garantire spazi per il distanziamento tra gli alunni. Alcune scuole applicheranno la didattica mista, e poi i turni di entrata e di uscita. E’ una macchina che si sta muovendo e una corsa contro il tempo per arrivare all’appuntamento del 14 settembre pronti per iniziare un nuovo anno scolastico.
Al Liceo Pascasino mancano sei classi, opteremo per i doppi turni a rotazione, in attesa che il Libero Consorzio ci fornisca gli spazi”, spiega Angileri. “Ci stiamo dando una organizzazione per limitare al minimo i disagi applicando quello che ci permette di fare l’autonomia scolastica. Abbiamo provato ad ampliare gli spazi disponibili aggiungendo un nuovo contenitore, una tensostruttura di 100 mq in via Falcone, dove applicheremo l’outdoor education. L’emergenza ci ha fatto riscoprire l’importanza degli spazi aperti e la capacità di trovare soluzioni ai problemi”.
Per tutte le scuole di Marsala sono stati stanziati dei fondi, oltre 500 mila euro, per realizzare alcuni lavori che consentono di recuperare spazi e abbattere alcune barriere architettoniche. Lavori che in molte scuole non sono partiti, e nel frattempo ci si organizza come si può, mentre si aspettano ancora i banchi monoposto.

Al Liceo Classico di Marsala si sta vivendo una situazione di estrema incertezza, perchè una buona fetta di studenti non sa ancora dove andrà a fare lezione dal 14 settembre. E questo non c’entra con le norme anticovid, ma con uno uno dei soliti pasticci che sono stati fatti in questi anni nella gestione dei locali presi in affitto per le scuole. E’ il caso della succursale di via XI Maggio, che abbiamo raccontato qui. Il Liceo Classico di Marsala è stato costretto, dall'ex Provincia, ad abbandonare i locali della succursale di Via XI Maggio, a pochi metri dalla sede centrale della scuola, per trasferirsi in Via Falcone, all'Istituto del Sacro Cuore, nella prima periferia di Marsala. Il tutto con grande disagio di famiglie, professori e alunni e nonostante la nuova proprietà dell'immobile abbia manifestato l'interesse a continuare il rapporto di locazione. “E’ una situazione di cui non siamo responsabili - dice amareggiata Antonella Coppola, dirigente del Liceo Classico - la provincia ha organizzato in fretta il trasloco, ma non possiamo andarci perchè la sede del Sacro Cuore ha bisogno di ristrutturazioni. Preferiamo rimanere in via XI Maggio. Non c’è la verifica sismica? Manca in tutti gli edifici storici, e la normativa ha previsto lo slittamento per presentare questo documento”.


Si tratta di 9 classi che non sanno dove andare,
in questo momento, su cui viene difficile una programmazione in termini di organizzazione degli spazi e tutto quello che riguarda le disposizioni anticovid. Per la didattica Coppola spiega che è stata prevista “una didattica integrata, una parte in aula e una a casa a rotazione e riduzione delle ore. Ci stiamo ben organizzando sotto questo punto di vista”. Qualche banco singolo al classico sta arrivando, situazione più tranquilla all’Industriale e al Professionale, diretti dalla stessa prof. Coppola. Al Professionale l’unico spostamento è stato quello di due aule in un’ala esterna, dove prima c’erano uffici.


E se al Classico gli ultimi fatti sulla succursale creano disagi anche nell’organizzazione della scuola in ottica anticovid, chi è da sempre alla ricerca di nuovi e ampi spazi è l’Itet “Garibaldi”, il Commerciale.
“Siamo in attesa di spazi, mobili e organico. Noi abbiamo un piano A e un piano B”, ci dice la dirigente dell’istituto Loana Giacalone. “Il piano A è la didattica in presenza, ma questo se ci sono i requisiti, come i banchi monoposto. Il piano B è una didattica mista, un po’ in presenza e un po’ a distanza. Non sono d’accordo ai doppi turni. Dall’alto tutto tace”. In ogni caso gli studenti del biennio andranno tutti in presenza a scuola. Il Commerciale però, dopo lo smembramento, e il taglia e cuci di alcune classi, ha bisogno di più organico (oltre che di spazi). “Servono docenti per altre 10 classi, che spero arrivino presto. Gli spazi? Sapete com’è il Commerciale. Era un albergo, non è adatto come edificio. Ma nonostante questo ci siamo organizzati. Abbiamo riconvertito le aule laboratorio e l’aula magna. Ma grazie agli acquisti di materiale didattico digitale ogni aula sarà un laboratorio. Abbiamo fatto i salti mortali ma le istituzioni, dal Comune alla Provincia, non ci hanno aiutati”.
Soffrono di più gli istituti superiori per il maggior numero di studenti e per edifici da decenni inadatti. Diversa è l’organizzazione nelle scuole medie, elementari e materne.

“C’è molta ansia, perchè i regolamenti e le linee guida da seguire sono tanti e rischiano di cambiare da un giorno all’altro”, ci dice Mariella Parrinello, che dirige l’istittuto comprensivo Garibaldi, che raggruppa la scuola materna Garibaldi, l’elementare Pascoli, e la media Pipitone. Parrinello è anche ancora reggente della scuola media Mazzini.

“Fortunatamente non abbiamo avuto problemi di spazi e di aule che mancavano, ci stiamo attrezzando come possiamo. Partiamo con mille difficoltà in quest’anno inusuale. L’importante è che venga soddisfatto il fabbisogno dei docenti. Servono nuovi insegnanti per poter coprire tutte le classi dopo il loro sdoppiamento”, spiega Parrinello. Neanche nelle sue scuole sono arrivati i banchi doppi che verranno spediti in base alle “urgenze”. “Se non arrivano i banchi singoli resteranno quelli doppi e in classe si potrebbe anche stare in mascherina. Ma stiamo studiando, con tanto di metro alla mano, soluzioni per evitare la mascherina in classe”. Ma anche nelle scuole dirette da Parrinello c’è bisogno di nuovi docenti per coprire lo sdoppiamento di alcune classi. Si pone la questione del referendum. Molte scuole sono seggio elettorale, e alcune vorrebbero saltare l’inizio delle lezioni proprio dopo il referendum. Certo è che poi bisogna recuperare tutti i giorni persi.
E gli autobus? In questi giorni c’è stata una riunione tra alcuni dirigenti e assessori e funzionari del Comune per organizzare le uscite dei mezzi. Ma anche qui c’è incertezza. Se da Roma non arriva un ‘indicazione su come comportarsi in autobus, sarà difficile trovare la quadra.


Intanto anche il resto della Sicilia si sta muovendo per la riapertura delle scuole. L’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla, il presidente della task force regionale, Elio Cardinale, e il direttore dell’Ufficio Scolastico regionale, Stefano Suraniti, hanno partecipato ad una riunione telematica con i responsabili ANCI, alla presenza del Sindaco Leoluca Orlando e dell’assessore al ramo del Comune di Palermo, Giovanna Marano, al fine di analizzare lo stato di avanzamento delle operazioni riguardanti l’avvio del nuovo anno scolastico in Sicilia.
«Premesso che il quadro regionale appare complessivamente sotto controllo, grazie all’azione congiunta di Enti locali e dirigenti scolastici, residuano tuttavia alcune problematiche che riguardano prevalentemente le aree territoriali a maggiore densità di popolazione scolastica – spiega Lagalla. Il monitoraggio della situazione, in continuo aggiornamento da parte di ANCI e USR, ci permetterà di focalizzare, nel giro di qualche giorno, i casi di più critica rilevanza che ci proponiamo di affrontare anche con l’eventuale ricorso all’intervento dei Prefetti, così come sollecitato dall’USR. Continueremo a lavorare, in costante sinergia e in stretto raccordo con il Presidente Musumeci, per garantire ai Dirigenti scolastici il massimo sostegno possibile, pur sempre nell'ambito delle competenze proprie dell'amministrazione regionale. È ovvio che attendiamo dal governo nazionale il pieno rispetto delle tempistiche promesse e definitive indicazioni in ordine ai protocolli sanitari in caso di contagio».


Intanto, con propria nota integrativa e in attesa che gli istituti completino la riorganizzazione dei locali, la task force regionale presieduta da Cardinale, ha ribadito, in coerenza con le più recenti linee guida nazionali, l'obbligo di utilizzo delle mascherine sino a quando, a seguito della sostituzione dei banchi o del reperimento dei nuovi locali, non sarà stato possibile garantire il necessario distanziamento interpersonale.