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25/08/2020 06:00:00

Favignana, Francesco Forgione: "Mi candido Sindaco, per andare oltre le barriere. C'è bisogno di una nuova visione"

 Francesco Forgione, nella sua vita lei è stato parlamentare regionale, deputato, presidente della Commissione Antimafia. E' stato presidente della Fondazione Federico II, e ha studiato i fenomeni criminali del Mezzogiorno, pubblicando diversi libri. Oggi è  candidato Sindaco a Favignana, per le prossime elezioni amministrative di Ottobre. Conferma? 

Si.

Domanda d'obbligo: chi glielo fa fare.

L'amore incondizionato per queste isole, la voglia di dare una mano. 

Una scelta d'amore, dunque. 

Si, ma, sia chiaro: non è solo una mia scelta. Molte persone, tanti giovani, professionisti, residenti nelle Egadi, tutte persone perbene, mi hanno chiesto di mettere a disposizione la mia esperienza politica, di relazioni, le mie competenze per le Egadi in un momento così particolare per la comunità. Conosco questa realtà da oltre venti anni ...

Che clima c'è oggi a Favignana?

La crisi legata al Covid ha colpito particolarmente le Egadi, comunità che vive di turismo. Le ultime inchiese, con tutto quello che ne è venuto fuori, hanno portato ad una sorta di sfiducia nelle istituzioni e nella politica. C'è il rischio dell'abbandono. E invece c'è spazio per un progetto di rinascita e di ricostruzione, ed è questa la nostra sfida. 

Che progetto avete in mente?

Un progetto civico, senza casacca, senza appartenenza, che metta insieme le migliori energie in nome del bene comune. 

Chi è che fa parte di questo progetto?

Siamo in tanti. Tutti accumunati da un obiettivo: non serve per Favignana un ritorno al passato. Perchè è un'intera classe dirigente, il suo metodo, che viene messa oggi in discussione. Le ultime amministrazioni sono state al centro di stagioni di odio e di ripicche. E' una pagina che va chiusa. Favignana rischia una grande regressione. Bisogna andare oltre. Con me ci sono persone che hanno chiaro questo scenario: giovani, donne, professionisti, commercianti, pescatori, diverse categorie sociali che mi hanno detto: "Abbiamo bisogno di un'esperienza nuova, moralmente indiscutibile,  per andare oltre le storiche divisioni dell'isola". 

Come si chiama la vostra lista?
C'è un gruppo di persone con cui stiamo lavorando che si è dato già un nome:  "Vivere le Egadi". E' un nome importante, spiega che per noi Favignana, Levanzo, Marettimo, non sono di proprietà dei turisti, ma delle donne e degli uomin che qui vivono tutto l'anno, con i loro problemi e le loro necessità, le loro aspirazioni e i loro diritti. Ci sono problemi seri che vanno affrontati tutto l'anno, come chi vive nell'isola sa bene. I mesi invernali sono per le Egadi non solo stagioni morte, ma periodi in cui emerge tutta la fragilità di una rete che non assiste i più deboli, non garantisce il diritto alla salute, non costruisce opportunità per i giovani, soprattutto vere occasioni di lavoro. 

A proposito di opportunità, ai giovani cosa diciamo?
Il nuovo accordo tra Italia e Europa porterà al Sud e in Sicilia un flusso di soldi mai visto. Io posso mettere a disposizione tutto il mio bagaglio di relazioni istituzionali, frutto dei miei anni di impegno all'Ars e in Parlamento, per portare le Egadi a questo tavolo di trattative da protagonista. Per questo dico, è il momento delle competenze, non delle divisioni e del ritorno al passato. 

Le Egadi sembrano vivere solo di turismo.

E' un modello che però va rivisto. Più che di molti turisti noi abbiamo bisogno di buoni turisti. Non sono snob, ma faccio un esempio: a Ferragosto nelle Egadi non c'era un vigile urbano, l'isola era invivibile, non offriva servizi. E' vero che il Sindaco non c'era, ma è rimasto sempre nelle sue funzioni il vice sindaco ... Come è potuto accadere tutto questo? Altri esempi: chi oggi prende la bicicletta, rischia di essere investito. Il centro storico è nel caos. Noi dobbiamo invece pensare ad un'altra qualità del turismo e dei servizi, al loro intreccio con l'offerta ambientale e culturale, ma non possiamo lasciare mezza isola senza acqua e piena di rifiuti ...

Altro tema è quello della gestione dell'Area Marina Protetta.

Citavo poco fa gli inesistenti controlli in centro, questa estate. Ma in mare è andata anche peggio. Nessuno ha controllato, nell'Area Marina Protetta più grande d'Europa. Le cale sono diventate dei parcheggi per barche di tutti i tipi senza alcun controllo. Ma l'Amp, nella nostra visione, non ha solo compiti di controllo e tutela del mare, deve avere anche un ruolo propulsivo, costruire nuove opportunità per la pesca. Quando parlo di nuovo approccio alla gestione della cosa pubblica mi riferisco a questo. Torno per un attimo al turismo: una cosa è pensare di fare solo numeri, pensando che in qualche modo il turista porti una ricchezza che a pioggia arrivi a tutti, oppure ragionare in termini di turismo sostenibile, integrato con altri servizi, che porta ricchezza vera e stabile, che allunga le stagioni.  Il simbolo di questa contraddizione che le Egadi si portano dietro è secondo me la tonnara di Favignana, un autentico santuario del Mediterraneo, oggi abbandonata.

La gente chiede anche legalità. Lei alla difesa della legalità, esponendosi in prima linea, ha dedicato il suo impegno politico. 

La mia storia parla per me. Non ho bisogno di spiegare il valore della legalità e della trasparenza della pubblica amministrazione. Molti parlano di legalità, ma hanno in mente rancori e ripicche, e spesso infatti parlano il linguaggio dell'odio.  Io non parlo di legalità, perchè non è un obiettivo della politica, ma lo strumento per fare una buona politica.  Chi predica legalità, spesso razzola male ...

Tutti i candidati Sindaco parlano di cambiamento. Qual è la differenza del vostro progetto rispetto agli altri?

C'è una novità vera. Ci sono per la prima volta competenze ed esperienze istituzionali che vengono messe al servizio delle isole Egadi, fuori da diatribe localistiche che ancora ingessano la vita dellei sole. Voglio guardare agli interessi generali, con rigore etico, non agire contro qualcuno ma per la comunità.  La gente delle isole Egadi sta già cogliendo questa novità, che rompe i vecchi schemi del passato. 

Diamo una possibilità di cambiamento vero a Favignana, insomma. 

Si, guardiamo al futuro, investendo su forze fresche, nuove energie. 

Il tempo è breve. 

Si vota tra un mese. Non c'è il tempo necessario per discutere bene i programmi, è un peccato. Ma anche qui proponiamo un cambiamento: al di là di alcuni punti fermi legati al turismo, all'ambiente, ai diritti dei più fragili, l'arrivo dei fondi della programmazione comunitaria,  la nuova amministrazione si impegnerà, come prima atto, a condurre una grande campagna di ascolto per costruire con la comunità il primo bilancio. 

Ci dica la vera emergenza di Favignana e delle Egadi, oggi, in conclusione. 

Oggi ci sono emergenze, come l'acqua, o la mancanze del depuratore, che sono diventate strutturali. Ci sono figure, come i disabili e gli anziani, che sono dimenticate nella loro solitudine, soprattutto d'inverno. C'è una forte emergenza per la casa, e c'è il problema del lavoro che porta via da qui i giovani. Se un Sindaco pensa solo ai turisti e all'estate non considera il patrimonio umano e sociale di queste isole.