Guai in vista per il candidato sindaco Massimo Grillo. Nella giornata di mercoledì si è tenuta una riunione di coalizione in cui si è messa alla porta la Lega, partito che attualmente si trova compatto nel centrodestra regionale.
Grillo da una parte vorrebbe l’appoggio incondizionato del governo siciliano, dall’altra parte non gli aggrada di avere in coalizione il Carroccio. In forte imbarazzo Paolo Ruggieri che aveva la lista pronta con il simbolo di Diventerà Bellissima e che ora dovrebbe rimodulare rispolverando la lista civica del 2015 “ProgettiAmo Marsala”, a queste condizioni però non sarà parte attiva in campagna elettorale il presidente della Regione, Nello Musumeci. Un problema tira l’altro. A rafforzare la posizione del presidente e anche dell’assessore Ruggero Razza è la coordinatrice provinciale di Diventerà Bellissima, Giulia Ferro: “Consideriamo l’unità del centro destra un valore e non riteniamo plausibile una coalizione dove non vi sia la Lega, partito che a livello regionale governa insieme alle altre forze politiche di maggioranza e sostiene il nostro Presidente Musumeci”.
Per la Ferro e per Diventerà Bellissima l’unità è fondamentale e non ammettono che si vada divisi: “Le prossime amministrative rappresentano un importante punto di svolta e non è auspicabile che ci si presenti all’elettorato in maniera non unitaria. Ci auguriamo si possano superare tutti quei vincoli ideologici che non portano a nulla di buono e ci si possa, tutti uniti, confrontare sui programmi e su come raggiungerli. E’ indubbio che l’esclusione di una forza politica che fa parte della coalizione di Governo regionale non potrà essere avallato da Diventerà Bellissima e ci porterà a fare delle considerazioni che potrebbero anche prevedere la non presentazione del nostro simbolo nell’imminente competizione elettorale. Il rischio concreto è quello di creare un precedente del quale la nostra terra non ha sicuramente bisogno”.
Del resto quando ci si candida ci si assume la possibilità di correre qualche rischio, Grillo sa che la Lega è un deterrente, quello che stranizza è la posizione dell’UDC e di Stefano Pellegrino che pur avendo fatto una lista civica, Noi Marsalesi, all’ARS fa parte del gruppo di Forza Italia che vanta assessori in giunta e condivide un percorso di esecutivo con la Lega. Così come appare strampalata l’idea della deputata dell’UDC, Eleonora Lo Curto, che dice no alla Lega ma è disposta ad imbucare gli eventuali candidati nelle altre liste.
Intanto Grillo si è portato avanti proponendo alla città una “governance” che “Prevede assessori politici affiancati da tecnici ed esperti, giovani in posizioni innovative, manager che curino progetti strategici per far fronte alle emergenze dell’acqua, dei rifiuti e delle strade, e referenti per ciascun Municipio”.
La novità è proprio qui, Grillo nel suo programma prevede di dividere la città di Marsala in Municipi “Che saranno l’orecchio dell’amministrazione nelle contrade per ascoltare costantemente la voce dei cittadini, presidiare ogni area e assicurare l’erogazione di servizi di livello su tutto il territorio in relazione all’acqua, alla raccolta differenziata, alla pulizia delle strade ed ai trasporti”.
Prende le distanze da Grillo Riva Destra, movimento politico che è federato con Fratelli d’Italia: “ Considerando che il Presidente di Fratelli d’Italia, On. Giorgia Meloni, ha lavorato e ottenuto dagli alleati di Lega e Forza Italia la firma di un patto vincolante (patto anti-inciucio), impegnandosi a non dare corso a qualsiasi accordo con partecipazione diretta o esterna ad altre forze politiche oltre quelle che hanno sottoscritto il documento, che Forza Italia a Marsala, travestita da lista civica, tramite un suo autorevole esponente ha messo veto all’entrata nella coalizione della Lega, che Fratelli d’Italia tramite i vertici provinciali sta inserendo propri candidati in un’altra lista civica insieme ad esponenti del Partito Socialista e sponsorizzata da ex Senatore del PD, la comunità militante siciliana di Riva Destra si chiede se la provincia di Trapani è esente da questo accordo e prende le distanze da qualsiasi alleanza con movimenti e liste civiche composte da esponenti che non hanno una ben definita posizione politica o addirittura militano in partiti e movimenti riconducibili alla sinistra”.
Una leggera schiarita per il Partito Democratico, la lista va meglio definendosi, tra i suoi candidati oltre a Federica Meo, Calogero Ferreri, ci sarà anche Vito Cimiotta.
La discussione interna al partito riguarda, infatti, tutti gli altri tesserati che saranno candidati in liste civiche. Dalle parti di via Frisella fanno sapere che al massimo si potranno allestire tre liste, mancano i candidati. Il rischio è grande.