Domenico Venuti, neo segretario provinciale del Pd, sta lavorando alla ricostruzione del partito in tutta la provincia?
Il lavoro è stato avviato già durante i congressi e sta proseguendo soprattutto nei comuni che andranno al voto ad ottobre. Non sarà facile e occorreranno tempo e fatica da parte di tutti, ma ci sono tutti i presupposti per recuperare il terreno perduto negli ultimi anni.
Aveva qualche tempo fa dismesso tutte le cariche di dirigenza dei dem, cosa le ha fatto cambiare idea?
Nel 2018 il partito si era avvitato su se stesso, trascinato da una deriva personalistica senza prospettiva politica. In Sicilia il problema è stato esasperato da una serie di azioni che hanno portato poi al commissariamento per due anni. Non ho condiviso tutto questo e sono stato conseguente, lasciando il ruolo in esecutivo regionale. Adesso vedo un partito che lavora per costruire una proposta politica contemporanea e responsabile, in grado di dare risposte concrete alle persone. A questo percorso sento di dare il mio contributo, per questo ho accettato di fare il segretario provinciale.
Parliamo di amministrative che si svolgeranno per la provincia di Trapani. Partiamo da Marsala, lei insieme ai vertici regionali de i Cento Passi ha iniziato un lungo dialogo per dissipare ogni amarezza e far ricucire il rapporto tra il sindaco uscente Alberto Di Girolamo e il consigliere Daniele Nuccio. A che punto siamo e soprattutto che speranze ci sono che l’area torni unita?
Il dialogo con i movimenti e le forze politiche compatibili, progressiste e moderate, fa parte del progetto politico del partito democratico, che ad ogni livello deve consolidarsi come baricentro delle varie anime. Per Marsala, insieme al movimento Cento Passi, stiamo lavorando in questa direzione, cercando di apportare valore aggiunto sia sul piano politico che elettorale, e non avrebbe alcuna logica vanificare tutto per ragioni diverse dalla politica. I marsalesi non lo meritano. Nei giorni scorsi si è svolto un primo incontro, sono molto fiducioso.
Il segretario regionale Pd, Anthony Barbagallo, invoca unità su tutti i territori e lancia l’alleanza tandem PD-M5S. Lo schema è adattabile a Marsala? Lanci lei un appello ai pentastellati, se la sente?
Mi sembra una logica conseguenza del lavoro che le due forze politiche hanno svolto a livello nazionale in questi mesi, ma non sarà automaticamente applicabile, specie nell’immediato. Lavorerò affinché si costruisca insieme una proposta di governo credibile, stabile e duratura per i territori. Anche a Marsala, nonostante il poco tempo, sarebbe auspicabile una convergenza nell’interesse del buon governo della città. Un’alleanza politica, e non soltanto elettorale, sarebbe un segnale forte e dirompente.
Si voterà anche a Favignana, Gibellina, Campobello di Mazara, il Pd ha i suoi competitor da schierare in campo?
A Favignana il precipitare degli eventi ci sta facendo correre, nessuno era preparato. Si sta discutendo a livello locale, sono andato anche io nei giorni scorsi, e sono certo che si troverà una soluzione adeguata. A Gibellina c’è un dialogo in corso con il sindaco uscente, Salvatore Sutera. Campobello mi lascia un po’ perplesso. Nonostante il circolo abbia manifestato l’intenzione di sostenere il sindaco uscente, penso che occorra fare una riflessione più approfondita sull’opportunità di tale scelta.