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14/08/2020 06:00:00

Coronavirus, preoccupano gli aumenti in Sicilia (+42) e nel Paese (+523). Le discoteche rischiano la chiusura

Aumentano ancora i nuovi contagi in Sicilia. Sono 42 in totale i nuovi positivi, di cui 5 sono migranti. Diminuisce anche se solo di una unità il numero delle persone ricoverate. E aumentano e preoccupano i nuovi contagi in tutta Italia, tanto da far ipotizzare da parte del coordinatore del comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo, la chiusura dei locali dove si stanno verificando gli assembramenti di massa difficili da controllare. 

L'epidemia in Sicilia - Adesso in ospedale si trovano 48 persone, 42 delle quali in regime ordinario. Il numero maggiore dei contagi è a Palermo con 16 casi. Sono sei i ricoverati in terapia intensiva, numero che non cambia da tre giorni. In totale nell'isola restano i decessi 284 dall’inizio dell’epidemia. Complessivamente sono 604 gli attuali positivi in Sicilia e 556 dei quali si trovano in isolamento domiciliare. Ecco la distribuzione territoriale dei nuovi contagi, secondo fonti dell’assessorato regionale per la salute; 2 ad Agrigento, 3 a Caltanissetta, 4 Catania, 4 Messina di cui uno migrante, 8 Ragusa, 5 Siracusa, e come dicevamo i 16 a Palermo. Sono quattro i migranti positivi provenienti da Lampedusa, 8 nel cluster dell’ufficio postale in via La Malfa, 2 invece le persone positive tornate da Malta e due da screening per ricovero ospedaliero.  

I numeri in Italia, sono 523 i nuovi contagi - Intanto salgono ancora i contagi per coronavirus e per la prima volta da settimane superano i 500 in 24 ore: sono 523 i nuovi casi registrati in un giorno, secondo i dati del ministero della Salute, mentre mercoledì erano stati 481 ieri. Complessivamente sono 252.235 le persone che hanno contratto il virus. In calo invece il numero delle vittime: 6 in più rispetto a mercoledì che portano il totale a 35.225, mentre mercoledì l'incremento era di 10. Tra le regioni solo la Valle d'Aosta non fa registrare nuovi casi mentre i maggiori incrementi si registrano in Veneto (+84), Lombardia (+74), Liguria (+63) e Sicilia (+42).

Chiusura inevitabile dei locali se i contagi aumentano - "Tornare indietro sarebbe una catastrofe, ma è bene sapere che se i contagi continueranno a salire i lockdown locali saranno inevitabili. Noi monitoriamo la situazione e guardiamo i dati. Ci piacerebbe molto far tornare la situazione alla normalità. Ma adesso c'è grande preoccupazione". Lo afferma Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, in un'intervista al Corriere della Sera."Abbiamo una graduale ascesa dei numeri, ma soprattutto abbiamo anche persone giovani che stanno entrando nelle terapie intensive. Nessuno è invulnerabile. Ricordiamoci che questa è una malattia maledetta. Quando colpisce può fare male", sottolinea.

"Dobbiamo limitare gli assembramenti. Possiamo anche bere lo spritz, ma se ci ammucchiamo non ci sarà scampo. Mi preoccupa il senso di onnipotenza dei giovani. Se continua così nuovi divieti saranno inevitabili. L'andamento della curva epidemica ci dice che l'Italia è in movimento e il virus sta viaggiando. Se ci faremo sfuggire nuovi focolai avremo guai seri. Non ce lo possiamo permettere", aggiunge Miozzo.

Le discoteche devono rimanere chiuse - "Le discoteche devono rimanere chiuse perché, checché se ne dica, con migliaia di ragazzi ammassati non c'è nulla da fare". Lo ribadisce il coordinatore del Cts Agostino Miozzo ricordando che il parere del Cts non cambia e lo stesso governo lo ha scritto nell'ultimo Dpcm. "Le aggregazioni di massa sono devastanti - aggiunge - impossibili da gestire". Ci sono però degli interessi economici e migliaia di lavoratori da tutelare. "Ci rendiamo perfettamente conto - dice - e per questo servono delle compensazioni. Il lavoratore del settore va tutelato come e forse anche più degli altri, perché parliamo di un settore troppo a rischio".

Test rapidi nei prossimi giorni negli aeroporti - Nei prossimi giorni, nei principali aeroporti, nei porti e linee di confine, in via sperimentale si potranno trovare postazioni per eseguire i test rapidi per chi è sprovvisto dell'attestazione del test eseguito prima della partenza e risultato negativo. Per ogni informazione è possibile chiamare il Ministero della Salute: dall'Italia al numero gratuito 1500, mentre dall'estero ai numeri +390232008345, +39.02.89619015, +39.02.83905385. Lo rende noto il ministero della Salute.

Monitoraggio, situazione in progressivo peggioramento - Una situazione di "transizione con tendenza ad un progressivo peggioramento": e' quanto si legge nel rapporto di Monitoraggio del Ministero della Salute e dell'Iss sulle infezioni da Covid in Italia nella settimana dal 3 al 9 agosto. Le infezioni contratte nella seconda metà di luglio 2020, mostrano "importanti segnali di allerta per un possibile aumento della trasmissione". "È essenziale mantenere elevata l'attenzione e continuare a rafforzare le attività di contact tracing (ricerca dei contatti) in modo da identificare precocemente tutti i potenziali focolai di trasmissione e continuare a controllare l'epidemia, si legge.

Nell'ultima settimana di monitoraggio sono stati riportati 925 focolai di Covid di cui 225 nuovi, entrambi in aumento per la seconda settimana consecutiva. Le Regioni con valore Rt maggiore di 1 sono 9. Lo indica il monitoraggio del Ministero della Salute e dell'Iss. "Il forte impegno dei servizi territoriali nelle attività di ricerca dei contatti si sta dimostrando efficace nel contenere la trasmissione locale del virus come dimostrato da valori di Rt pari o inferiori a 1 nella maggior parte delle Regioni/PPAA. Si osservano, pertanto, negli ultimi 14 giorni stime medie pari o superiori ad 1 in nove Regioni dove si sono verificati nelle ultime 3 settimane recenti focolai ma senza comportare un sovraccarico dei servizi assistenziali".

Sono nove le regioni con Rt maggiore di uno, tre in meno rispetto alla settimana scorsa quando se ne contavano 12, con la Sicilia che con 1.40 ha quello più alto a livello nazionale. Tre regioni, Basilicata, Calabria e Molise, hanno un valore pari a zero. La cifra ha superato il valore di soglia anche in Abruzzo, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia,Toscana e Veneto.

Il Coronavirus penetra nel sistema nervoso attraverso il naso - Il coronavirus è in grado di penetrare direttamente nel bulbo olfattivo, quindi è in grado di raggiungere il sistema nervoso; ciò spiega il motivo della perdita di olfatto. È quanto emerge dai casi clinici riportati da Patrizia Morbini della Università di Pavia riportati sulla rivista JAMA Otolaryngology - Head & Neck Surgery. "Abbiamo potuto prelevare il bulbo olfattorio in due soli pazienti - racconta l'esperta in una intervista all'ANSA - e lo studio riporta i risultati osservati in uno dei due, che aveva una forma grave di COVID".

"In questo paziente - continua l'esperta - abbiamo dimostrato con la microscopia elettronica la presenza del virus nel bulbo olfattorio; associato ad una grave infiammazione". Questo aspetto suggerisce un danno diretto del virus nel bulbo olfattorio. Non è stato possibile, però, stabilire con precisione in quali tipi di cellule erano presenti le particelle virali.

Inoltre, "per quanto riguarda il naso ed in particolare la mucosa olfattoria, che abbiamo isolato specificamente - precisa la Morbini - anche qui abbiamo osservato la presenza di abbondanti particelle virali, associate a infiammazione, in entrambi i pazienti studiati". Pur trattandosi di un case report, quindi di una singola osservazione clinica, conclude la Morbini, "la nostra rappresenta la prima evidenza di un diretto coinvolgimento del bulbo olfattorio da parte del SARS-CoV-2, che va a supportare i dati strumentali di danno in questa area in pazienti COVID, e l'evidenza clinica di compromissione dell'olfatto. Ciò suggerisce che questo virus, come altri coronavirus, è in grado di raggiungere il sistema nervoso attraverso le fibre dei recettori della mucosa olfattoria".