L'ex Provincia di Trapani sfratta il Liceo Classico "Giovanni XXIII" di Marsala. Una delle più importanti istituzioni scolastiche, alla riapertura del nuovo, complicato, anno scolastico, rischia di perdere un pezzo importante: la succursale di Via XI Maggio, che si trova a pochi passi dalla sede storica, condivisa con la "Pipitone", di Via Eliodoro Lombardi, nel pieno centro di Marsala. Ospita 8 classi, un laboratorio, 180 alunni.
L'ex provincia, dal 2012 senza una guida politica e in mano alle decisioni di dirigenti e funzionari, ha deciso di spostare le classi del liceo attualmente ospitate nella succursale, addirittura a Sappusi, nei locali delle suore del "Sacro Cuore", accanto al Liceo Scientifico. Locali non adatti, dicono insegnanti e genitori, non pronti, e che sono molto lontani dalla sede principale. L'anno scolastico, insomma, già carico di incertezze per via dell'emergenza Covid, per il Liceo Classico diventa ancora più difficile. Ma come si è arrivati a questa decisione?
Dall'ultimo database degli affitti pagati dall'ex Provincia per le scuole superiori, risulta, nel 2019, che l'immobile di Via XI Maggio eradi proprietà della dittà Solarium Srl, il cui custode giudiziario è l'avvocato Antonio Rallo. Il canone di locazione trimestrale era di 17.591 euro, ed era stato determinato dal giudice dell'esecuzione nel 2017.
I locali erano in locazione dal 2011, anche se il Liceo ne era in possesso dal 2008. Il contratto scadeva, dopo 12 anni, nel 2020. La Provincia l'anno scorso, quando cercò di sbarazzarsi di tutti i locali affittati per le scuole, aveva già fatto una disdetta, poi però aveva chiesto di stipulare un contratto di un anno, che scadeva il 30 Settembre prossimo. Infine, con decisione unilaterale dalla provincia hanno anticipato il recesso con decisione unilaterale.
"Noi purtroppo non abbiamo voce in capitolo, siamo solo pedine" dichiara la dirigente del Liceo Classico (che fa parte dell'Istituto Comprensivo Giovanni XXIII - Cosentino). Al "Sacro Cuore" di Sappusi ci sono tanti problemi, il trasloco dei mobili è già iniziato, ma forse si riapre uno spiraglio: i nuovi proprietari dell'immobile di Via XI Maggio, che è stato venduto all'asta, infatti, hanno fatto manifestato interesse a mantenere il contratto di locazione con la provincia, alle stesse condizioni economiche di quelle del Sacro Cuore e con la possibilità di fare gli adeguamenti necessari. E allora? E allora viene fuori che l'immobile di Via Xi Maggio non ha il certificato antisismico. Circostanza singolare, dato che dallo stesso Libero Consorzio, fino ad ora, si era detto che in quell'immobile era tutto in regola.
Ma c'è di più. Perchè il locale è stato all'asta per ben tre volte. E l'ex Provincia ha avuto un diritto di prelazione, che non ha esercitato per le solite carenze di bilancio. La prima asta è andata deserta. Alla seconda asta la Provincia, dicono fonti di Tp24, si è dimenticata di partecipare (unica partecipante, si sarebbe aggiudicato l'immobile ...), e alla terza asta, per soli 10.000 euro, l'offerta della provincia è stata superata da quelli che sono i nuovi proprietari dell'immobile, che non hanno mai fatto alcuna comunicazione di sfratto e anzi, come dicevamo, ha dato disponibilità a continuare la locazione.
Chiedono chiarezza anche le famiglie degli alunni che frequentano il Liceo: "Stanno smembrando la scuola - dicono a Tp24 alcuni genitori - per ragioni incomprensibili e non chiare. Questa istituzione merita rispetto, e lo meritano anche i nostri figli. Con una sede così lontana come faranno a frequentare i laboratori?".
E dall'ex Provincia, cosa dicono? "Non è prorio esatta la ricostruzione fornita - dice l'architetto Antonino Gandolfo, responsabile del Servizio Tecnico Ediliza del Libero Consorzio -. La ditta nuova proprietaria dell'immobile di Via XI Maggio, il rogito è stato firmato a metà di Luglio, non ha manifestato in via ufficiale nessuna volontà a proseguire il rapporto di locazione. Noi dobbiamo garantire la regolare apertura dell'anno scolastico, ed è stata scelta una sede conveniente, quella dell'Istituto del Sacro Cuore di Via Falcone, informando la scuola". Ma non si può tornare indietro? "E' una decisione che compete all'amministrazione" risponde Gandolfo, che precisa: "L'immobile di Via Xi Maggio portrebbe interessarci in futuro, è per questo che abbiamo chiesto la verifica di vulnerabilità sismica, un obbligo di legge, che entro quest'anno completeremo per tutte le scuole della Provincia. L'Istituto del Sacro Cuore, che costa 39.000 euro l'anno per l'affitto, già l'anno scorso ci aveva fornito tutte le documentazioni".
E i vertici della Provincia cosa dicono? Come sempre, è impossibile contattarli. Ma sarebbe davvero interessante capire cosa pensano il Commissario Raimondo Cerami e il segretario Scalisi di questa vicenda, a tratti surreale: se davvero tutti vogliono continuare a stare in Via XI Maggio, perchè andarsene?