“Tu sei il sindaco. Dopo Dio c'è il sindaco. E io sto sull'attenti davanti al sindaco”.
Il capo della polizia municipale, Filippo Oliveri, era quasi devoto al sindaco di Favignana Giuseppe Pagoto, entrambi finiti ai domiciliari nell'operazione anti-corruzione di oggi.
Dopo Dio c'è il sindaco. Nel senso che il sindaco, a Favignana, aveva occhi e orecchie ovunque, come Dio. Gli occhi erano quelli delle telecamere fatte installare abusivamente nel territorio. Dovevano servire per catturare l'abbandono dei rifiuti. Ma come emerge dalle indagini l'installazione è avvenuta abusivamente, violando tutte le regole della Privacy, poiché le immagini captate dalle foto/videocamere installate sono state rese disponibili a tutti (consiglieri comunali, assessori, personale della polizia municipale comuni cittadini).
In più le telecamere non erano neanche del Comune, ma di proprietà dell'ente Area Marina Protetta delle Isole Egadi. Erano state acquistate con fondi del Ministero dell'Ambiente per il monitoraggio della “Foca Monaca”. Non solo. Perchè le immagini sono state strumentalizzate per colpire gli avversari politici del sindaco. Il Comune di Favignana, per l'attività di vigilanza sul corretto conferimento dei rifiuti differenziati da parte dei cittadini favignanesi, nel mese di gennaio 2019, aveva fatto installare delle videocamere in quattro punti diversi di raccolta nel territorio dell'isola. Dalle conversazioni ambientali e telefoniche emerge, altresì, che le immagini ritraenti i cittadini contravventori vengono strumentalizzate per colpire e diffamare solo gli avversari politici del Sindaco Pagoto, come ad esempio nei confronti del consigliere comunale pro tempore Michele Rallo. E' la sera del 28 gennaio 2019. L'assessore Sammartano entra nella stanza del sindaco e gli dice di avere una chicca: le immagini di Rallo che butta dei rifiuti ingombranti nei pressi di un contenitore della spazzatura in strada. Per Pagoto è una ghiotta occasione: “Eh si pubblica!. Si pubblica la cosa. Si pubblica la cosa. Va beh, ci penso io!”. Pagoto è entusiasta per lo scoop che avrebbe messo alla gogna mediatica il consigliere d'opposizione. E' addirittura Oliveri a proporsi per mandare video e foto ad un fotografo di Mazara per montare il filmato che poi il sindaco avrebbe fatto girare tra i suoi contatti per attaccare il consigliere avversario.