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10/07/2020 06:00:00

Coronavirus, un solo nuovo caso in Sicilia. Fuggono dalla quarantena e si feriscono

Rimangono soltanto tre i casi positivi al Coronavirus in provincia di Trapani. Si tratta di tre casi asintomatici, due a Marsala e uno a Mazara.

L'Asp nel consueto bollettino quotidiano ha comunicato di aver effettuato in totale 16.655 tamponi dall'inizio dell'epidemia. Mentre per quanto riguarda i test sierologici su personale sanitario ne sono stati effettuati 8.947. Sono 134 in totale le persone malate e di queste, 126 guarite e 5 sono i decessi.  

In Sicilia - Per il terzo giorno consecutivo si registra solo  un nuovo caso di Coronavirus in Sicilia, sempre nel Palermitano e nessuna vittima. In totale i casi registrati da inizio epidemia sono 3098 e le vittime rimangono 283. Sono 2612 i tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore (230 mila in totale). Ed è stabile anche il dato dei guariti (2.687), sale di un'unità il numero di attualmente positivi (128). Cala il numero dei ricoveri (6) mentre da tre giorni non ci sono più pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 122.

Scappano dalla quarantena e si feriscono - Sono otto i migranti scappati dal centro d’accoglienza di Casteltermini, destinato alla sorveglianza sanitaria anti-Covid. Nella fuga tre sono rimasti seriamente feriti. Uno, lanciandosi da circa 5 metri d’altezza, ha riportato diverse fratture; un altro, cadendo, si è rotto la clavicola e il terzo, nei pressi dello stadio comunale di Casteltermini, s'è fratturato una gamba. Dovevano osservare la quarantena. I tre tunisini sono stati soccorsi e trasferiti all’ospedale «San Giovanni di Dio» di Agrigento dove sono stati ricoverati.

Il ministro Speranza "Divieto di ingresso per chi arriva da Paesi a rischio". Lo dispone un'ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, sentiti i ministri degli Affari Esteri, dell'Interno e dei Trasporti. Divieto di ingresso e transito in Italia per chi nei quattordici giorni antecedenti ha soggiornato o è transitato in 13 Paesi: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana. "Nel mondo la pandemia è nella sua fase più acuta. Non possiamo vanificare i sacrifici fatti dagli italiani in questi mesi", dice Speranza. Al fine di garantire un adeguato livello di protezione sanitaria sono sospesi anche i voli diretti e indiretti da e per i Paesi indicati nell'ordinanza. La scelta, sottolinea Speranza, è stata quella della "massima prudenza".

In risalita i nuovi contagiati da Covid: sono 229 nelle ultime 24 ore (erano stati 193 ieri). Più della metà (119) in Lombardia. Il totale è 242.363. I morti sono stati 12, contro i 15 di ieri. Complessivamente le vittime sono così diventate 34.926. Sono i dati forniti oggi dal ministero della Salute.

Scendono a 69 i pazienti affetti da Covid in terapia intensiva, due in meno di ieri. Quasi la metà (30) sono in Lombardia; seguono Lazio (13), Piemonte ed Emilia Romagna (10). I ricoverati con sintomi sono 871 (-18), 12.519 le persone in isolamento domiciliare, in calo rispetto a ieri.

Gli attualmente positivi sono 13.459, in flessione rispetto ai 13.595 di ieri. I guariti sono invece 193.978, 338 in più di ieri. I tamponi nelle ultime 24 ore sono stati 52.552, circa 2mila in più di ieri. Il totale sale a 5.806.668. Sono i dati forniti oggi dal ministero della Salute.

Intanto ieri l'ultimo paziente ha ricevuto il tampone negativo e così la terapia intensiva dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo è diventata covid free. "Era l'obiettivo che avevamo fin dalla partenza di questa terribile gara in salita, lo abbiamo sognato e abbiamo lavorato per tanto tempo per raggiungerlo", ha spiegato oggi Luca Lorini, che di quel reparto è il direttore e ora può dire che "ce l'abbiamo fatta". "E un grande risultato - spiega - che però non ci deve solo far festeggiare. Ieri ho chiesto al mio team di fare un minuto silenzio per ricordare i pazienti che non ce l'hanno fatta e quanto difficile è stato questo periodo. Poi ci siamo fatti un grande applauso perché ce lo siamo meritati". Lorini ha spiegato che "nonostante tutte le polemiche che continuano a essere fatte attorno alla gestione di questo tsunami, con le poche informazioni che avevamo difficilmente si poteva fare molto meglio. Nella prima fase - prosegue - il numero di morti e feriti sembrava incredibile e ci ha fatto dubitare delle nostre capacità". Per il futuro, "dico a tutti che, se ci siamo mostrati bravi con le poche informazioni e il poco materiale che avevamo, la prossima volta non dobbiamo essere impreparati: dobbiamo preparare un futuro che nessuno scienziato può prevedere, ma noi dobbiamo essere pronti per un altro ritorno del covid".